«Mi ha stretto le mani al collo, mi uscivano gli occhi dalle orbite». Ex denuncia, lui condannato

«Mi ha stretto le mani al collo, mi uscivano gli occhi dalle orbite». Ex denuncia, lui condannato
«Mi ha stretto le mani al collo, mi uscivano gli occhi dalle orbite». Ex denuncia, lui condannato
di Marcello Ianni
Venerdì 23 Settembre 2022, 08:34 - Ultimo agg. 08:35
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Con le mani intorno al collo «fin quando sentivo i miei occhi uscire dalle orbite», è stata trascinata fuori dal ballatoio per essere gettata nel vuoto. All'arrivo in soccorso di un vicino di casa l'uomo aveva tirato fuori anche un coltello. Con la condanna ad un anno e quattro mesi di reclusione, dopo il giudizio immediato emesso dal sostituto procuratore Roberta D'Avolio, il Tribunale dell'Aquila ha recentemente condannato A.F. di 38 anni, aquilano, ma residente a Santa Rufina, finito anche in manette nel gennaio di quest'anno per aver reso la vita di Maria (nome, di fantasia per tutela della parte offesa) un inferno, tanto da rischiare per la propria incolumità fisica oltre ad aver subito violenze psicologiche.

Le investigazioni dei carabinieri della Stazione e Compagnia dell'Aquila avevano indotto lo stesso Gip Marco Billi all'applicazione della misura cautelare del carcere, per l'uomo accusato non solo di aver offeso in più di un'occasione la sua ex convivente (assistita dall'avvocato Morena Pasqualone), ma soprattutto di averla minacciata con frasi del tenore: «Ti ammazzo, devi stare attenta la mattina quando esci di casa, perché prima o poi ti faccio».


Un giorno al culmine di un ennesimo acceso diverbio, l'arrestato avrebbe preso per il collo la donna e trascinata lungo il ballatoio dell'abitazione della parte offesa (dove l'indagato era accusato di essersi intrufolato, nonostante la relazione sentimentale da tempo interrotta) e avrebbe tentato di gettarla nel vuoto.

Provvidenziale l'intervento di un vicino di casa che, sebbene minacciato con un coltello che il 38enne aveva con sé, era riuscito a disarmarlo.

Il 31 dicembre scorso, la parte offesa aveva ricevuto sul proprio cellulare numerose chiamate da parte del suo ex con invio di messaggi minatori: «Che Dio te la mandi buona perché io ti ammazzo, io ti ammazzerò, io ti ammazzo, io ti ammazzo..io ti faccio fuori». Vicenda giudiziaria grave sulla quale il Tribunale ha posto la parola fine.

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