Crisi, imprenditore si spara al cuore:
assolto post mortem dall'accusa di abusi

Crisi, imprenditore si spara al cuore: assolto post mortem dall'accusa di abusi
Venerdì 25 Novembre 2016, 21:54 - Ultimo agg. 26 Novembre, 19:19
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Una triste storia da Carania. La Corte d'appello ha assolto 'post mortem' l'imprenditore di 61 anni della provincia etnea che il mese scorso si tolse la vita per problemi economici sparandosi un colpo di pistola al cuore, dall'accusa di abuso edilizio nella costruzione di edificio per una abitazione civile. L'immobile che era stato sequestrato assieme ai cantieri per mesi rimasti chiusi.

L'uomo, in primo grado era stato condannato assieme ad altri due imputati, oggi assolti anche loro dai giudici d'appello. La Terza Sezione della Corte d'appello ha ribaltato la sentenza di primo grado assolvendo tutti gli imputati con la formula più ampia: perché il fatto non sussiste. Sono stati inoltre disposti il dissequestro e la restituzione del cantiere agli aventi diritto. I giudici sono entrati nel merito delle accuse nonostante il reato fosse ormai prescritto.
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