La risposta si cerca sui vestiti di Viviana Parisi. I medici legali che hanno eseguito l’autopsia sul corpo della dj trovata senza vita l’8 agosto, sotto un traliccio dell’alta tensione nei boschi di Caronia, hanno consegnato alla polizia scientifica reperti di abiti della donna. Serviranno agli inquirenti per verificare l’eventuale presenza di un Dna sospetto. Una ricerca che conferma che tutte le piste sul mistero della morte di Viviana e del figlio Gioele, i cui resti sono stati scoperti tre giorni fa tra i rovi, poco lontano dal luogo in cui si trovava il cadavere della madre, sono ancora in piedi.
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Lo aveva detto il capo della Procura di Patti che indaga sulla tragica vicenda. Lo confermano le ultime scelte investigative. E torna all’attenzione degli inquirenti l’ipotesi che qualcuno – da qui l’idea della ricerca del dna di terzi– possa avere aggredito e ucciso madre e figlio. Una ricostruzione che sembrava messa da parte e che dimostra che il giallo è ben lontano dalll’essere risolto.
Ma se gli investigatori tengono aperte tutte le piste, il marito della donna, Daniele Mondello, esclude categoricamente che la moglie, alla quale mesi fa erano state diagnosticate “paranoia” e crisi mistiche, possa aver ammazzato il piccolo Gioele per poi togliersi la vita buttandosi dal traliccio sotto al quale è stata trovata. «Non si è uccisa e non ha ucciso il piccolo», ha detto prima di tornare a polemizzare con chi avrebbe dovuto cercare il bambino. Le spoglie di Gioele smembrate dagli animali selvatici sono state trovate da un volontario che si era unito alla squadra messa su dalla famiglia di Viviana solo mercoledì. Le forze dell’ordine, i cani molecolari, i droni, l’esercito lo hanno cercato, invano, per 18 giorni.
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Il marito di Viviana e i suoi legali, Claudio Mondello e Pietro Venuti, smentiscono anche che Viviana abbia tentato il suicidio a fine giugno. «Ha soltanto ripreso dei medicinali che le avevano dato a marzo all’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto, forse però ha esagerato con un dosaggio. Spero che nessuno voglia speculare anche su questo», dicono, ricordando che la dj, che nei mesi prima era stata in cura per problemi psichici, era andata in ospedale solo nel dubbio di aver assunto una dose eccessiva di medicine. Nel verbale di pronto soccorso, reso noto dai penalisti, la donna è descritta come «paziente in atto eupnoica (frequenza respiratoria normale, ndr), in atto vigile, orientata, collaborante, cute e mucose rosee».
Ma allora come sono morti Viviana e Gioele? Secondo gli avvocati, dopo aver avuto un incidente in autostrada, la dj, sotto choc ha abbandonato l’auto sul ciglio, ed è scappata tra i boschi. Il bambino si sarebbe allontanato e la madre, per individuarlo tra la vegetazione, sarebbe salita sul traliccio della luce e accidentalmente sarebbe poi caduta giù. L’autopsia, che non ha ancora chiarito il giorno esatto della morte, dirà se le fratture letali trovate sul corpo sono compatibili con una caduta accidentale o con un’aggressione. Gioele, nella ricostruzione dei legali avrebbe vagato tra le campagne e sarebbe morto di stenti o sarebbe stato aggredito da animali selvatici che ne avrebbero trascinato i resti tra i rovi.
Dj morta, si cercano tracce sugli abiti: gli inquirenti a caccia del Dna di un aggressore
di Lara Sirignano
Sabato 22 Agosto 2020, 00:01
- Ultimo agg. 16:24
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