Don Coluccia incontra Meloni: «Ha promesso che farà un giro nelle periferie. Io in pericolo perché rovino lo spaccio»

Il prete antimafia: «Ho avuto paura perché mi sono visto questo scooterone vicino a me e quando ha accelerato ho pensato mi colpisse»

Don Coluccia incontra Meloni: «Ha promesso che farà un giro nelle periferie. Io in pericolo perché rovino lo spaccio»
Don Coluccia incontra Meloni: «Ha promesso che farà un giro nelle periferie. Io in pericolo perché rovino lo spaccio»
Mercoledì 30 Agosto 2023, 15:06 - Ultimo agg. 20:22
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Giorgia Meloni «ha promesso che farà un giro nelle periferie, quando e come non lo so ma ha promesso che verrà: l'ho vista molto convinta e credo che i cittadini di questi territori hanno bisogno di vedere uno Stato di prossimità». Lo ha detto Don Antonio Coluccia, il sacerdote aggredito ieri a Tor Bella Monaca a Roma, dopo l'incontro con la presidente del Consiglio. L'aggressione subita ieri sera «mi ha segnato, non pensavo si potesse arrivare a un'azione del genere. Ho avuto paura, mi è arrivato uno scooterone addosso e devo ringraziare l'angelo custode della mia scorta che mi ha spinto via ed è stato colpito in pieno», ha raccontato il sacerdote. «Mi sento in pericolo già da tempo perché sto portando via i soldi alle associazioni criminali, il loro welfare, la droga - ha aggiunto -: ogni volta che io presidio una piazza di spaccio sono 10-15-20mila euro che se ne vanno. Ecco perché a chi è assoggettato a questo mondo non va bene la mia azione pastorale, non vanno bene polizia di Stato, carabinieri, e guardia di finanza. Ma cittadini onesti ce ne sono tantissimi, e hanno il diritto di vedere persone positive che le possano aiutare ad organizzare la speranza»

L'agguato

Se i suoi aggressori credevano che lo avrebbero fermato, dovranno ricredersi. Don Coluccia non si fermerà. «Forse pensavano di togliermi definitivamente dalla faccia di questa terra ma mi dispiace, io continuerò ancora più forte di prima, tornerò in strada. Ci sono tanti cittadini che hanno bisogno di queste presenze nei territori», ha detto al Tg1 dopo l'agguato di ieri a Tor Bella Monaca, dove un ragazzo su uno scooter ha tentato di investirlo. «Ho avuto paura - dice - perché mi sono visto questo scooterone vicino a me e quando ha accelerato ho pensato mi colpisse.

Devo ringraziare l'operatore della scorta che mi ha spostato e salvato».

Don Coluccia, dietro l'attentato al prete l’ombra del mercato della droga: ipotesi del blitz su commissione

La Procura di Roma contesta il reato di tentato omicidio a Sergio Del Prete, il 28enne che a bordo di uno scooter ha tentato ieri di investire il prete antimafia. Uno degli agenti di scorta ha reagito sparando e ferendo l'aggressore ad un braccio. All'attenzione del pm Antonio Clemente è arrivata una prima informativa da parte della Polizia. Nello zaino dell'uomo è stata trovata anche una mannaia e un martello: non si esclude quindi di contestare il porto abusivo di armi. Per Del Prete verrà chiesta la convalida dell'arresto.

 

Il Campidoglio: «Solidarietà per l'attentato»

«Siamo vicini a don Antonio Coluccia. Al suo coraggio e alla sua tenacia nell'affrontare a viso scoperto e a mani nude la prepotenza degli spacciatori e delle mafie. A lui la nostra solidarietà per l'odioso attentato e con lui agli agenti di scorta che ieri lo hanno protetto, in particolare all'agente che è rimasto ferito nel tentativo vile di investire Don Antonio». Così in una nota la capogruppo del Pd in Campidoglio Valeria Baglio. «Inquieta un attentato così spudorato, portato avanti durante una marcia per la legalità - aggiunge - ma non ci arrendiamo, non ci facciamo intimidire dagli attacchi della criminalità. Come già nei mesi scorsi, è necessario anche oggi alzare la guardia e fare quadrato, istituzioni e cittadini insieme, per arginare fenomeni malavitosi che non rappresentano la gente di Tor Bella Monaca e non rappresentano Roma. Non è stato un bel segnale quello del governo - conclude Baglio - che tagliando fondi del Pnrr ha ridotto investimenti per la sicurezza e la rigenerazione. Lo sviluppo dei territori è la prima risposta alle mafie. Oggi all'esecutivo chiediamo più attenzione e più presidi di sicurezza sul territorio».

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