TRIESTE - Si era sposata nel suo Paese di origine e una volta ottenuti i documenti con un altro cognome era rientrata illegalmente in Italia - in violazione alla normativa sull’Immigrazione - dalla quale era stata espulsa nel 2018. Per cinque anni non avrebbe più dovuto ritornare. La Polizia ha rintracciato la donna nell'ambito del controllo, al casello autostradale del Lisert, di un’autovettura con targa serba e dei suoi occupanti: due uomini sui 30 anni ed appunto la ragazza in questione. All’atto del controllo dei documenti l’attenzione della Polizia è stata attirata dalla presenza, sui sedili posteriori del veicolo, di numerosi generi alimentari adagiati alla rinfusa. Gli occupanti, gravati da precedenti di polizia specifici per furti in supermercati, non hanno saputo fornire adeguate e convincenti spiegazioni sul possesso della merce che è stata quindi sequestrata.
I tre autori sono stati fotosegnalati e, proprio grazie alle impronte digitali, gli agenti hanno accertato che la ragazza serba, S.I., espulsa dall’Italia nel 2018 con un provvedimento del Prefetto di Udine ed intimato dal Questore della città friulana, aveva fatto rientro in violazione alla normativa sull’Immigrazione prima dei cinque anni previsti.