Federico, annegato nel Tevere nel 2015:
la morte di Beau può riaprire il caso

Federico, annegato nel Tevere nel 2015: la morte di Beau può riaprire il caso
di Giulia Parini
Mercoledì 20 Luglio 2016, 09:41 - Ultimo agg. 14:26
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Morì un anno fa in circostanze troppo simili alla morte di Beau Solomon, lo studente 19enne americano scaraventato nel Tevere da un senza tetto che, lungo quelle sponde, aveva allestito il suo alloggio di fortuna. La Procura è pronta a riaprire il caso.

Massimo Galioto, questo il nome dell'uomo di 41 anni accusato dell'omicidio di Solomon, potrebbe essere infatti coinvolto anche nella morte di Federico Carnicci, un artista di strada di 27 anni originario di Pontedera e morto nel luglio del 2015. Il suo corpo venne ritrovato il 17 luglio, sempre nel Tevere. Secondo quanto riferito dai famigliari, Carnicci conosceva Galioto e con lui divideva quel pezzo di banchina lungo il Tevere. Il giovane toscano, poco prima di morire, avrebbe anche raccontato che alcune persone, con cui viveva, avevano provato a derubarlo del suo telefono cellulare. 

E non solo. Nell'atto in cui si chiedono nuove indagini, presentato dall'avvocato della famiglia di Carnicci, Carmine De Pietro, vengono citate testimonianze che aprono nuovi sospetti e scenari inquietanti: un testimone ha riferito infatti che Massimo Galioto, prima dell'omicidio Carnicci, avrebbe detto di aver affogato nel Tevere due persone per una questione di debiti. Lo stesso testimone, ascoltato prima della morte di Solomon, avrebbe inoltre riportato le parole di Galioto che, in una conversazione, avrebbe detto che «ogni tanto i toscani vanno affogati». Ci sarebbe poi il racconto di un altro testimone che assicura di aver saputo, dallo stesso Carnicci, di un litigio avuto con Galioto e con una terza persona, sempre tra i senzatetto che vivono lungo gli argini del Tevere. Secondo quanto riportato dal testimone, la lite sarebbe scoppiata proprio a causa di una serie di furti subiti dal giovane toscano nella sua tenda.

Potrebbe trattarsi quindi degli stessi furti, come quello del cellulare, riferiti da Carnicci alla famiglia. La Procura di Roma sta valutando ora la riapertura del caso, come richiesto dalla famiglia che, sulla morte del giovane, non ha mai avuto chiarezza. Intanto Galioto resta in carcere per la morte di Beau Solomon che, come emerso dall'autopsia, aveva acqua nei polmoni: quando è stato scaraventato nel fiume, quindi, era ancora vivo.
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