Papà eroe morto annegato ad Agropoli: «Dall'alto continuerà a proteggervi»

Ad Angri i funerali del papà eroe annegato ad Agropoli per salvare i due figli

Francesco Giordano
Francesco Giordano
di Pippo Della Corte
Mercoledì 9 Agosto 2023, 06:05 - Ultimo agg. 10 Agosto, 07:26
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Una chiesa gremita di parenti, amici e conoscenti ieri pomeriggio ha dato l’ultimo congedo a Francesco Giordano, il quarantanovenne tragicamente scomparso lunedì mattina inghiottito dal mare agitato della costa battipagliese nel tentativo di mettere in salvo i figli dalle grosse onde che lo hanno poi travolto facendolo annegare. Per l’intera città, che si è stretta attorno ai familiari di quello che è stato definito il papà-eroe, è stato il giorno della tristezza e del dolore: un momento di profondo cordoglio generale caratterizzato da un forte elemento di emotività. Il forte caldo e il clima vacanziero non hanno impedito a chi lo ha conosciuto di rivolgergli un affettuoso saluto finale. La salma che per due giorni è stata ospitata all’interno della cappella della Congrega di Santa Margherita è stata poi traslata all’interno della Collegiata di San Giovanni Battista. Angustia, rabbia e commozione i sentimenti prevalenti che hanno accompagnato il feretro verso la sepoltura presso il cimitero. Al termine della funzione sacra un caloroso applauso ha rotto un silenzio adiposo e surreale. Presenti gli anziani genitori, le tre sorelle Carolina, Anna e Stefania, la moglie Rosa Scarpulla che è rimasta immobile con i due figli Chiara e Carmine accanto alla bara per tutta la durata della celebrazione. Una celebrazione carica di pathos quella officiata da monsignor Vincenzo Leopoldo, parroco della chiesa madre cittadina.

«Il Signore accoglierà tra le sue braccia caritatevoli Francesco che ha donato la vita per salvare quella dei suoi adorati figli. Risorgerà nei Cieli per vegliare dall’alto sui suoi affetti e sulla sua amata famiglia». Franco, come lo hanno sempre chiamato gli amici, da lunghi anni viveva ad Altopascio un piccolo centro in provincia di Lucca dove aveva trovato lavoro e dove aveva deciso di mettere radici. Una vita tranquilla, semplice, senza eccessi e senza ostentazioni incentrata sull’affetto per la famiglia e sulla dedizione agli impegni quotidiani. Del resto in perfetta continuità con l’infanzia e l’adolescenza trascorsa tra le palazzine del popolare rione Colombo e il cosiddetto “ballatoio” di via Cervinia, luogo di incontro e di lunghe partite di calcio di tanti ragazzi di quella generazione ancora capace di godere dello svago genuino dello stare insieme. Una esistenza spezzata anzitempo durante un’assolata giornata d’agosto improvvisamente divenuta tragica e luttuosa. La notizia nefasta nel giro di qualche ora si è diffusa in tutta la città creando sgomento e sofferenza. Una ferita sanguinante che necessiterà di tempo per cicatrizzarsi. Vicinanza alla famiglia è stata espressa anche dal sindaco di Angri Cosimo Ferraioli attraverso un post sul suo profilo Facebook.

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