Inquinamento, ecco il battello ecologico Costa d’Amalfi: «Per tenere pulite le acque e i fondali»

Oltre a disporre un drone per individuare rifiuti galleggianti, l’unità navale è un concentrato di tecnologia capace com’è di raccogliere rifiuti galleggianti sommersi e semisommersi di natura solida e liquida

Il battello ecologico
Il battello ecologico
di Mario Amodio
Mercoledì 9 Agosto 2023, 07:00
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In costiera amalfitana arriva l’unità navale antinquinamento destinata a pattugliare le aree marine. Denominata Costa d’Amalfi, l’imbracazione sarà varata venerdì al porto di Maiori ed avrà la funzione di individuare e raccogliere anche sommersi non solo solidi. Infatti il nuovo battello antinquinamento è dotato di sottomarino a comando remoto e sonde parametriche che consentono il rilevamento anche di sostanze liquide. Oltre a disporre un drone per individuare rifiuti galleggianti, l’unità navale è un concentrato di tecnologia capace com’è di raccogliere rifiuti galleggianti sommersi e semisommersi di natura solida e liquida.

«Un vero e proprio laboratorio galleggiante a tutela del mare» spiega il sindaco di Cetara, Fortunato Della Monica che nella sua funzione di presidente del Flag Approdo di Ulisse ha fortemente caldeggiato l’acquisizione di questo importante mezzo marino. Infatti, il battello ecologico di classe Pelikan 23, è stato acquistato proprio dal gruppo d’azione locale nel settore pesca grazie al fondo Feamp Campania 2014/2020. «Pattuglierà le aree costiere, i porti e le marine nei comuni costieri del territorio della costiera amalfitana e dell’Area marina protetta Punta Campanella con la funzione di raccogliere rifiuti» spiega Della Monica che venerdì alle ore 17 introdurrà la cerimonia di varo del battello a cui parteciperanno tra gli altri l’assessore regionale all’agricoltura e alla pesca, Nicola Caputo, il sindaco di Maiori, Antonio Capone, il direttore del Flag, Gennaro Fiume e i sindaci della Costiera.

L’imbarcazione dispone di kit antinquinamento per schiume, idrocarburi, sostanze grasse e oleose in superficie e semi sommerse. Le sonde parametriche di monitoraggio della salubrità dell’acqua fanno poi del natante un vero e proprio Sistema Pelikan, un laboratorio galleggiante che permette di raccogliere ogni genere di rifiuti in mare, in particolare la plastica

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