Juventus, dimissioni Agnelli. I trofei, il rimpianto Champions e Cristiano Ronaldo: storia di trionfi e polemiche

I numeri della presidenza Agnelli: in dodici anni il record di nove scudetti consecutivi

Juventus, dimissioni Agnelli. I trofei, il rimpianto Champions e Cristiano Ronaldo: storia di trionfi e polemiche
Juventus, dimissioni Agnelli. I trofei, il rimpianto Champions e Cristiano Ronaldo: storia di trionfi e polemiche
Lunedì 28 Novembre 2022, 23:01 - Ultimo agg. 29 Novembre, 10:04
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Con le dimissioni dell'intero Cda e quindi anche del presidente Andrea Agnelli, si chiude un'era, quella dei nove scudetti consecutivi della Vecchia Signora, un record. Il figlio di Umberto, da sempre un acceso tifoso della Juve, era tornato a far parte della società nell'aprile del 2010, poi a maggio era stato nominato presidente, raccogliendo l'eredità, complicata, lasciata da Cobolli Gigli e Jean-Claude Blanc, quest'ultimo ora dirigente del Psg. Appassionato e competente, Andrea si era subito dato l'obiettivo di ricostruire la squadra che, quattro anni, dopo Calciopoli, era fuori dall'Europa, cosa a suo dire poco accettabile. Il suo motto è subito stato «Giocare per la Juventus, lavorare per la Juventus, un unico obiettivo: vincere».

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Lo ha messo in pratica cominciando, e poi portando a termine, l'era del riscatto bianconero che in dieci anni ha visto la Juventus conquistare, con Conte, Allegri e Sarri in panchina 9 scudetti consecutivi, di cui 4 facendo doppietta con la Coppa Italia. 4 anche le Supercoppe italiane vinte. Ma la Juve di Agnelli ha fatto bella figura anche in Europa, con due finali di Champions League giocate nel 2015 e nel 2017, e perse contro il Barcellona di Messi (e di Neymar e Suarez) e il Real Madrid di Ronaldo e Benzema, con il grande ex bianconero Zidane in panchina.

Tutto ciò grazie a una progettualità geniale, concreta e tempestiva, con la riorganizzazione totale del club in ogni settore, frutto anche del fatto di avere lo stadio di proprietà. Di Andrea anche le scelte di prendere come allenatori prima Antonio Conte e poi Massimiliano Allegri.

 

L'investimento su Ronaldo

Ciò ha voluto anche dire, attraverso i risultati, un fatturato portato dagli iniziali 156 milioni a quasi 500 milioni. Suo anche l'assalto riuscito a uno dei due migliori giocatori al mondo, Cristiano Ronaldo, investimento che non ha portato i frutti sperati a causa della crisi economica innescata dal Covid e dal lievitare dei costi. Ma Agnelli è anche il presidente juventino che ha inaugurato la Continassa, il nuovo centro sportivo inserito in una cittadella con sede del club, hotel, scuola internazionale e centro commerciale, e ha dato il via alla gestione diretta del merchandising con l'apertura di un ufficio a Hong Kong. Portati a termine anche la creazione e il lancio della J Woman, squadra dominatrice del calcio femminile (5 scudetti consecutivi) e dell'Under 23, ora NextGen, la seconda squadra che gioca in Serie C, altro "unicum" dei bianconeri. Con lui la Juve è stata anche la prima ad avere una sua serie su Netflix e su Amazon. E ancora il J Museum e il J Medical, oltre al ricco accordo con lo sponsor tecnico Adidas che non ha precedenti in Italia. Andrea Agnelli è stato anche presidente dell'Eca, consorzio dei più importanti club europei, portando avanti fra mille polemiche, assieme a Real e Barcellona, il progetto della Superlega. Ora l'addio, proprio alle soglie di quel 2023 in cui la Juve festeggerà il centesimo anno della proprietà Agnelli.

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