Monza, scontro fra bande a colpi di mazza: 6 feriti e 4 arresti, auto usata per investire i clienti di un bar

Monza, scontro fra bande a colpi di mazza: 6 feriti e 4 arresti, auto usata per investire i clienti di un bar
Sabato 23 Luglio 2022, 09:32 - Ultimo agg. 24 Luglio, 09:23
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Rissa sulla strada, colpi di mazza, auto usata come ariete. Quattro giovani residenti in provincia di Monza sono stati arrestati dai carabinieri con l'accusa di aver partecipato a una scontro fra bande fuori da un locale culminato con il tentativo di investimento con un'auto e con l'aggressione a colpi di mazze anche di altre persone.

L'accusa è di lesioni in concorso aggravate dall'uso delle armi.

Per tre di loro sono scattati gli arresti domiciliari, uno è già in carcere per un altro reato e per un quinto giovane coinvolto è stato deciso l'obbligo di firma, Secondo le indagini dei militari, durante una lite fra i due gruppi, iniziata in un locale per futili motivi e proseguita fuori, i cinque indagati sono saliti a bordo di una Audi S3, con cui l'autista ha cercato di investire i giovani con cui avevano litigato, seminando il panico. Il gruppo - l'episodio è del gennaio scorso - è poi sceso dall'auto e, presi dal bagagliaio spranghe, un coltello e uno sfollagente, si è scagliato su tutti i clienti all'esterno del bar. Sei i feriti finiti in ospedale.

«È l'ultima volta che mettete piede qui dentro», e ancora, «venite qui così vi sparo», sono alcune delle frasi minacciose pronunciate dalla banda durante le aggressioni, che hanno mandato in ospedale sei giovani con ferite da taglio e trauma cranico, con prognosi fino a 40 giorni. E'

 stato grazie alle testimonianze, alle immagini delle telecamere di sorveglianza e alle perquisizioni, che i carabinieri sono riusciti a ricostruire l'accaduto e a identificare i 5 indagati. Il Gip di Monza, in merito alle esigenze cautelari, ha evidenziato come si sia trattata di una «violenta e indiscriminata aggressione, premeditata e consumata con strumenti atti all'offesa per motivi di inquietante banalità, oltre al tenore delle minacce proferite dagli indagati».

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