No Green pass, stretta entro fine mese e nuove regole sul conteggio dei ricoveri. Speranza: «Presto un tavolo tecnico con le Regioni»

No Green pass, stretta entro fine mese e nuove regole sul conteggio dei ricoveri. Speranza: «Presto un tavolo tecnico con le Regioni»
No Green pass, stretta entro fine mese e nuove regole sul conteggio dei ricoveri. Speranza: «Presto un tavolo tecnico con le Regioni»
Domenica 16 Gennaio 2022, 20:18 - Ultimo agg. 17 Gennaio, 14:37
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Dal prossimo mese si entra con il certificato verde, base o rafforzato, ovunque eccetto che in supermercati, alimentari, ospedali e farmacie. E al momento resta un punto interrogativo sui negozi di intimo, edicole e tabaccai. Con le somministrazioni dei vaccini che prendono il volo - dall'introduzione dell'obbligo per gli over 50 sono state quasi 700mila le prime dosi - il governo è pronto a modificare entro i prossimi 15 giorni le regole sul conteggio dei ricoveri da Covid. Prima ancora, la prossima settimana, si appresta a stilare la lista definitiva delle uniche attività ancora aperte a persone senza tampone, né siero, ovvero quelle sprovviste di Green pass.

Sileri: «Stretta verrà alleggerita, in arrivo distinzione tra positivi e malati. Entro l'anno quasi tutti avranno incontrato Omicron»

Nuovo Dpcm

Il provvedimento - sotto forma di Dpcm - potrebbe arrivare in vista del prossimo Consiglio dei ministri e servirà a chiarire quanto contenuto nell'ultimo decreto anti-Covid, secondo cui il lasciapassare 'base' sarà necessario dal primo febbraio anche in uffici pubblici, servizi postali, banche e attività commerciali, ad esclusione dei servizi «necessari per assicurare il soddisfacimento di esigenze essenziali e primarie della persona».

Le eccezioni

Rimangono però dei punti su cui trovare una quadra: sarà sicuramente possibile andare dal medico, dal veterinario, andare a denunciare un reato, entrare in tribunale per testimoniare o accedere a determinate attività per esigenze urgenti di tutela dei minori, ma il dibattito è ancora aperto su altri luoghi da includere nella lista.

La bozza messa a punto dal ministero della Pubblica amministrazione prevederebbe un numero limitato di eccezioni, guidate dal criterio dell'urgenza, ma il ministero dello Sviluppo Economico starebbe spingendo per una lista più ampia che includa anche tabaccai, edicole, librerie, negozi di giocattoli. Dal 20 gennaio invece - questo è già stabilito dall'ultimo decreto - barbieri, parrucchieri ed estetisti dovranno già chiedere il certificato verde base, quello ottenibile anche con un tampone, ai propri clienti.

Modifica del conteggio dei ricoveri Covid

Resta sul tavolo, nonostante lo stop momentaneo del ministero della Salute, anche la questione della modifica del conteggio dei ricoveri Covid invocata da più parti, in primis dai governatori. A questo fronte si è aggiunto nelle ultime ore anche il sottosegretario Pierpaolo Sileri, il quale si dice «d'accordo sulla necessità della revisione, che potrà essere fatta nei prossimi giorni, forse entro un paio di settimane, con una distinzione tra coloro che sono positivi al virus ed i malati. La comunicazione dei dati deve essere aggiornata e - sottolinea - la nuova fase dell'epidemia deve portarci entro breve a rivedere le regole soprattutto per la gestione degli ospedali». In effetti, secondo l'Oms, il Paese si sta «avvicinando moltissimo al picco» di Omicron. Il direttore europeo dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, Hans Kluge, loda anche la strategia del governo italiano e del ministro Speranza contro la pandemia: «stanno seguendo la strada giusta - dice - con vaccinazioni, booster e mascherine».

Proprio sulla scia di uno degli ultimi provvedimenti dell'Esecutivo riprendono quota le prime dosi: ieri ne sono state effettuate quasi 92mila, il dato più alto dall'inizio della quarta ondata. E da quando, lo scorso 7 gennaio, è stato annunciato l'obbligo di vaccino per gli over 50 e del super pass per lavorare , sono state fatte in Italia quasi 685mila prime dosi. Prima del record stabilito ieri con quasi 92mila somministrazioni, il giorno con più vaccinazioni è stato l'8 gennaio, quando il decreto è stato pubblicato in gazzetta: poco più di 82mila prime dosi in 24 ore. Numeri che puntano ad alzare oltre il 90% la percentuale degli immunizzati, per correre ai ripari contro un virus mutato e sempre più rapido: «Omicron raggiungerà tutti, non c'è scampo - avverte Sileri - Non c'è dubbio che entro la fine del 2022, salvo che arrivi un'altra variante, quasi tutta la popolazione avrà incontrato questa variante. Chi è vaccinato sarà più protetto e potrà avere probabilmente una forma più leggera».

Speranza: «A ore tavolo tecnico con le Regioni»

«La vita della grande maggioranza degli italiani in questi mesi è stata senza grande limitazioni - ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, a 'Controcorrente' su Retequattro -. È chiaro che nelle prossime settimane dovremo aprire un confronto con le regioni e enelle prossime ore apriremo un tavolo tenico per affrontare le questioni che hanno proposto».

«Covid non è raffreddore ma più liberi con i vaccini»

«Ho sentito spesso banalizzazioni, come Covid pari a influenza, ma con tre dosi di vaccino penso che Omicron è molto più debole e ci sono poche possibilità di intensiva - ha detto ancora Speranza -. Covid non è né raffreddore né influenza, ma il vaccino ci consente di fare cose che prima non potevamo fare. Con questi numeri di contagi senza vaccini saremmo stati costretti a misure duirissime».

«In questa fase con tanti contagi la comunità scientifica ci dice che la persona contagiata deve stare in isolamento - ha detto il ministro della Salute -. Penso che dobbiamo guardare al domani ma con piedi radicati nell'oggi: siamo in un picco e l'auspicio è che nei prossimi giorni ci sia ulteriore raffreddamento della curva, di cui si è visto gia qualche primissimo segnale».

«Sui test fai da te la valutazione spetta alla scienza»

Sui test anti-Covid 'fai da te' si tratta di «valutazioni che dobbiamo lasciare alla comunità scientifica, di cui io ho la massima fiducia - ha detto Speranza -, perché non sono valutazioni di natura politica. In questa fase in cui abbiamo ancora un numero altissimo di contagiati, la nostra comunità scientifica ci sta dicendo che se una persona è positiva deve stare in isolamento perché può contagiare anche se è senza sintomi, ed è giusto che al momento dell'uscita si possa fare una verifica attraverso un tampone».

 
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