Mafia Capitale, Orfini minacciato di morte: per il commissario Pd arriva la scorta

Matteo Orfini
Matteo Orfini
di Flavia Scicchitano
Martedì 23 Giugno 2015, 08:46 - Ultimo agg. 09:17
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Sotto scorta. Matteo Orfini, presidente del Pd e commissario del Pd Roma dopo l'inchiesta di Mafia Capitale, è stato messo sotto protezione per motivi di sicurezza dopo aver ricevuto minacce, pare anche di morte, anonime.



La scorta, tecnicamente un “accompagno”, è stata disposta dalla prefettura già da qualche giorno, evidentemente per la lotta ai clan e alla criminalità organizzata che il commissario sta portando avanti nella Capitale e sul litorale di Ostia.



Tanti i messaggi di solidarietà arrivati da parte dei colleghi di partito. «A nome mio e del Pd esprimo solidarietà a Matteo Orfini. Essere dovuti ricorrere alla tutela è la dimostrazione dell'importanza e dell'efficacia dell'azione che Orfini e il Pd stanno svolgendo nel contrasto dei clan mafiosi ad Ostia - ha commentato Emanuele Fiano, responsabile sicurezza della segreteria nazionale Pd - Siamo a fianco di Matteo nella battaglia per la legalità da cui non intendiamo arretrare di un millimetro».



«Siamo vicini al presidente Orfini. Conosciamo e apprezziamo la sua caparbietà e siamo certi che la sua battaglia per la legalità arriverà fino in fondo, con il sostegno di tutto il Pd», aggiungono i senatori dem.



E poi ancora la presidente del Pd Lazio, Lorenza Bonaccorsi: «Tutto il Pd deve essere con il commissario romano Matteo Orfini. A Roma la battaglia per la legalità è appena iniziata. Grazie al decisivo lavoro che Orfini e i sub-commissari stanno portando avanti è iniziato quel percorso che deve riportare la Capitale alla pulizia e all'efficienza che merita».



E i messaggi arrivano anche da fronti opposti: «Anche a nome di Forza Italia voglio esprimere solidarietà al presidente del Pd e amico Matteo Orfini - dice il senatore FI, Francesco Giro - Roma sta vivendo un momento drammatico e la lotta per la legalità deve essere condivisa al di là delle rispettive appartenenze politiche».