No tav, bottiglie e vernice contro una sezione del Pd a San Lorenzo

Foto Cecilia Fabiano - Toiati
Foto Cecilia Fabiano - Toiati
Sabato 14 Dicembre 2013, 18:54 - Ultimo agg. 20:40
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Un piccolo corteo che ha creato alcuni disagi a San Lorenzo, dove stata assaltata una sezione del Pd. Poi arrivata la polizia che ha sciolto il corteo.

Dietro lo striscione dedicato a «Claudio, Nico, Chiara e Mattia liberi/e» (i nomi dei quattro ragazzi arrestati il 9 dicembre tra Torino e Milano) una cinquantina di militanti del movimento No Tav sono partiti per «un piccolo corteo di solidarietà» da Piazzale Tiburtino e stanno percorrendo le vie di San Lorenzo. «La Val Susa paura non ne ha, tutti liberi», urlano.



Il corteo si è poi fermato bloccando i veicoli in transito su Piazza di Porta Maggiore per scrivere sul muro di un cavalcavia «No Tav liberi» con la vernice bianca e, con una bomboletta spray rossa, «Fate schifo. Il Pd è responsabile, ve lo meritate Renzi». Il corteo No Tav si ferma davanti al circolo Pd di San Lorenzo, ribalta un cassonetto della spazzatura ed inizia a gettare i sacchetti contro la vetrina esprimendo così la loro indignazione verso il Partito. Maurizio, un funzionario del circolo viene sporcato di vernice e colpito in fronte da una bottiglia «ma il vero colpire è permettere queste cose a quattro gatti impuniti - commenta - che hanno fatto un'azione lontano da casa loro, dove vive la camorra e la 'ndrangheta».



Dopo questa azione è intervenuta la Polizia che, con due blindati ed un cordone di agenti in tenuta antisommossa ha sbarrato via dei Volsci. I manifestanti hanno quindi sciolto il corteo.



Il sindaco condanna «Ancora una volta il circolo del PD di San Lorenzo ha subito un atto vandalico. i manifestanti No Tav hanno preso di mira, aggredendolo, anche un militante che si trovava all'interno dello spazio - lo scrive in una nota il sindaco di Roma Ignazio Marino - Esprimo piena solidarietà agli iscritti e al militante aggredito La politica non può e non deve mai prescindere dal rispetto della libertà di espressione altrui. Roma non può tollerare atti di violenza e intimidazioni che indeboliscono il confronto democratico».