Prendono auto di lusso in leasing e le vetture spariscono

Prendono auto di lusso in leasing e le vetture spariscono
Sabato 31 Marzo 2018, 10:47 - Ultimo agg. 10:52
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Prendevano in leasing auto, molte delle quali di lusso, da società sparse su tutto il territorio nazionale, non solo non pagavano i canoni, ma dopo la risoluzione del contratto non le restituivano neppure. Praticamente se ne impossessavano per poi rivenderle. Hanno provato a fare la stessa cosa a Pescara, a piazzare uno dei veicoli trafugati, ma sono incappati nella polizia, impegnata in una più ampia attività di indagine. Polizia, ed in particolare la squadra mobile, diretta da Pierfrancesco Muriana, che nel di poco tempo è riuscita a scoprire una vera e propria truffa milionaria. E ieri, su disposizione del gip del Tribunale di Perugia, sono state sottoposte a sequestro preventivo le quote di una società della provincia di Perugia, la Caimeli Srl di Umbertide, 20 autoveicoli, fra cui parecchie Mercedes e Alfa Romeo, e cinque mezzi meccanici, per un valore totale che si attesta all'incirca sui 600 mila euro.

Indagati per truffa e appropriazione indebita: L.L., 47 anni, originario di Chieti e residente a Giulianova, e D.S., 40 anni di Isernia. I due, rispettivamente amministratore e socio di maggioranza della Caimeli sono accusati in concorso fra loro e con altre persone in corso di identificazione, di aver falsificato i bilanci della ditta facendola apparire come attiva ed economicamente florida, quando in realtà era inesistente, in modo da trarre in inganno istituti di credito, società finanziarie e aziende, che così stipulavano con loro contratti per la concessione di crediti, per il noleggio di autoveicoli in leasing e per la fornitura di merci. Tutti beni di cui finivano per appropriarsi. Per quanto riguarda le vetture di lusso, cessavano sistematicamente di pagare i canoni di locazione pattuiti con le società finanziarie per poi rivenderle anche all'estero, utilizzando documenti falsi. Nel corso delle indagini, sono state sottoposte a sequestro preventivo cinque automobili per un valore totale di 300 mila euro. Inizialmente l'attività investigativa è stata diretta dalla procura di Pescara, successivamente, per questioni di competenza territoriale, tutti gli atti e le risultanze degli accertamenti sono passati a quella di Perugia che, nei giorni scorsi, ha chiesto al gip il sequestro delle quote sociali della Caimeli e dei vari mezzi di cui Liberati e Sellecchia si erano impossessati. La stessa procura di Perugia ha disposto perquisizioni personali e domiciliari nei confronti dei due, eseguite con la collaborazione delle questure di Perugia, Teramo, Isernia e Campobasso.
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