Sardegna, appalti truccati e tangenti: 17 arresti tra imprenditori ed esponenti regionali di Forza Italia

Sardegna, appalti truccati e tangenti: 17 arresti tra imprenditori ed esponenti regionali di Forza Italia
Martedì 5 Aprile 2016, 11:08 - Ultimo agg. 6 Aprile, 08:59
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Altri 17 arresti, tre dei quali in carcere, nel nuovo capitolo nell'inchiesta 'Sindacopolì della procura di Oristano, che nell'aprile del 2015 aveva portato la Compagnia dei carabinieri di Tonara (Nu) e la Guardia di Finanza a scoprire una cupola che manovrava e gestiva appalti in tutta la Sardegna.

Carabinieri e finanziari stamani stanno dando corso ad una vasta operazione, sia sul territorio isolano che in territorio nazionale, tesa ad eseguire ulteriori provvedimenti personali restrittivi a carico di altrettanti esponenti di primo piano della politica regionale, funzionari Anas, imprenditori e professionisti emessi dal Tribunale di Oristano.   Il sistema si basava su un principio semplicissimo, ossia «chi porta i finanziamenti per l'appalto lo gestisce poi a suo piacimento ed in favore dei suoi sodali».

Questo sistema ha permesso al sodalizio investigato di pilotare gli appalti pubblici dei lotti 3 e 8 della Sassari-Olbia, aggiudicati rispettivamente per un importo di euro 70.775.409 ed euro 57.366.243, turbare le aste per l'assegnazione dei servizi tecnici di progettazione di due porticcioli turistici nell'area ogliastrina (Tertenia e Tortolì, quantificabili rispettivamente in circa 16 milioni di euro e 11 milioni di euro), nonché assegnare numerosissimi appalti minori per incarichi di progettazione di opere pubbliche e/o consulenze di varia natura.

Tra gli arrestati ci sarebbero anche due politici: si tratterebbe di Antonello Peru, attualmente vice presidente del Consiglio regionale della Sardegna e l'ex consigliere Angelo Stochino, entrambi di Forza Italia. Antonello Peru era stato già arrestato nell'agosto del 2012 insieme ad altre 15 persone, con l'accusa, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla truffa ed ai maltrattamenti in danno di disabili mentali, sequestro di persona, lesioni personali. E' in corso anche una perquisizione negli uffici, in Consiglio regionale, del vicepresidente dell'Aula Antonello Peru (Fi). Secondo quanto si è appreso i militari della Guardia di Finanza si starebbero concentrando sui documenti presenti nei locali della vicepresidenza utilizzati da Peru alla ricerca di elementi utili all'inchiesta della procura di Oristano, su appalti pilotati, che ha portato in carcere l'esponente azzurro assieme ad un altro ex consigliere dello stesso partito. 

Dall'indagine della procura di Oristano emerge che i servizi di osservazioni, perquisizioni, ispezioni documentali eseguite sia su apparati informatici che cartacei, accertamenti di natura economica svolti attraverso riscontri bancari, hanno permesso di individuare il sistema di pagamento delle tangenti, avvenuto sia in territorio nazionale che all'estero, attraverso modalità formalmente lecite.

 Infatti, si è appurato che un faccendiere nuorese retribuiva politici e funzionari mediante tangenti mascherate da consulenze, incarichi professionali anche per interposta persona, contributi elettorali ottenendo in cambio la gestione in prima persona di una cospicua fetta di finanziamenti pubblici erogati sia dalla Regione Sardegna che dallo Stato. Grazie ad alcuni escamotage fiscali, gli associati, nel momento in cui ricevevano una somma di denaro «illecita», emettevano direttamente o per interposta persona un documento fiscale formalmente corretto, ma in tutto o in parte relativo ad operazioni fittizie, cosi da poter mascherare quegli introiti di denaro tra le movimentazioni finanziarie societarie. Lo stesso meccanismo veniva poi utilizzato a rovescio nel momento in cui le somme introitate dovevano essere utilizzate per retribuire i comportamenti corruttivi.

La ricostruzione degli investigatori è stata confermata dalla confessione dei rappresentanti legali delle imprese aggiudicatarie di appalti inerenti i lavori del tracciato Sassari-Olbia, i quali, in presenza dei loro difensori, hanno raccontato di avere pagato la somma di 300.000 cadauno come prezzo per assicurarsi l'aggiudicazione dell'appalto.  Le confessioni sono riscontrate dalle perquisizioni ed ispezioni di apparati informatici, avendo rinvenuto documentazione che dimostra le illecite dazioni a favore di politici, funzionari e prestanome degli stessi, quali moglie, sorella e fidanzata.  In particolare per un lotto della Sassari - Olbia gli investigatori hanno trovato un elenco dei destinatari delle somme ricavate dalle tangenti pagate dagli appaltatori romani, nel quale figurano quali destinatari la sorella e la fidanzata di due politici regionali. Questa interposizione fittizia avrebbe permesso agli associati di dissimulare le tangenti sotto incarichi professionali apparentemente leciti, permettendo nel contempo ai politici coinvolti di ricevere una retribuzione illecita di 150.000 euro ciascuno.  

Appare utile evidenziare che era prevista anche una ulteriore tangente per i politici e funzionari pubblici corrotti da 800.000 euro, mascherata con un contratto fittizio per prestazioni professionali di vario genere da rendere nell'abito dell'appalto stesso; contratto utile a conferire apparenza lecita alle successive dazioni a beneficio dei prestanome e dei destinatari effetti delle somme.
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