Rosaria Iardino e la morte di Fernando Aiuti: «Il nostro bacio un richiamo al coraggio di parlare di Aids»
Sul caso è intervenuto il ministro della Salute Giulia Grillo. «Ho già chiesto ai tecnici del ministero di effettuare le verifiche del caso. Farò al più presto un incontro con le associazioni che si impegnano ogni giorno nella lotta contro l'Aids. I pregiudizi sui malati non possono essere tollerati», ha spiegato. «Non è accettabile - evidenzia il ministro in un post su Facebook - che una persona sieropositiva sia cacciata da uno studio odontoiatrico perché non in grado di 'gestire un paziente con Hiv'».
«Purtroppo i casi di discriminazione dei pazienti HIV - aggiunge Marrazzo - non si limitano solo a dentisti e medici privati, ma avvengono anche in ambienti ospedalieri pubblici e privati, come altri due recenti casi.
Una madre è stata informata in ospedale della sieropositività del figlio maggiorenne, senza il consenso del ragazzo. Un altro paziente, invece, in attesa di effettuare una colonscopia in un ospedale privato a Roma, una volta dichiarato di essere sieropositivo, è stato spostato dal medico in fondo alla lista delle visite, cercando di tutelare erroneamente gli altri pazienti, e ricevendo anche minacce per non fare alcuna segnalazione. Questi casi mostrano quanto sia forte ancora oggi la discriminazione in ambiente sanitario per le persone in HIV».
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