Torino, momenti di tensione al corteo degli studenti contro il vertice del lavoro: lanciati petardi, carica della polizia

Torino, momenti di tensione al corteo degli studenti contro il vertice del lavoro: lanciati petardi, carica della polizia
Venerdì 17 Ottobre 2014, 11:56 - Ultimo agg. 18 Ottobre, 14:04
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Tensione a Torino per il corteo degli studenti e dei centri sociali contro il vertice europeo del lavoro, che si tiene al Teatro Regio.

I dimostranti, con una mossa a sorpresa, hanno rimosso una parte delle transenne che sbarrano la strada verso il Teatro Regio, poi hanno scagliato pomodori contro le forze dell'ordine che hanno risposto con alcuni lacrimogeni.

Dopo un temporaneo allontanamento, i manifestanti, poco più di un centinaio, si sono riavvicinati al cordone di polizia. Gli agenti hanno risposto con un nuovo lancio di lacrimogeni e si sono avvicinati ai dimostranti respingendoli, ma senza che ci sia stato contatto tra le parti. Gli studenti hanno lasciato la piazza, dove sono rimasti gli antagonisti, alcune decine, mentre sull'altro di piazza Castello prosegue il comizio della Fiom.

Poi però il lancio di bottiglie, pomodori e fumogeni contro gli agenti è ricominciato, e la polizia ha eseguito una "carica" di alleggerimento verso i manifestanti, i quali, alla vista dell'iniziativa, sono arretrati immediatamente. Non c'è stato nessun contatto. In piazza Castello sono esplosi alcuni grossi petardi.

In tutto sono stati fermati sei manifestanti. Alcuni hanno opposto una forte resistenza e sono stati bloccati e portati via dopo una colluttazione. Per evitare che i loro compagni arrivassero in soccorso la polizia ha lanciato altri lacrimogeni. Due dei fermati sono studenti minorenni, uno italiano e l'altro straniero.

Fra gli altri figurano uno studente con precedenti per resistenza e lesioni, un disoccupato e un operaio con precedenti per spaccio, furti e rapine. Saranno tutti denunciati per resistenza e violenza a pubblico ufficiale aggravata dal lancio pericoloso di oggetti.

Tra le forze dell'ordine si contano in tutto cinque feriti: tre operatori del reparto mobile, il vicario del questore e un funzionario (investito dallo scoppio di una bomba carta) che aveva la responsabilità di alcuni contingenti assegnati alla protezione dei luoghi in cui si svolgerà il vertice internazionale.

Ripresa dei disordini. Un centinaio di antagonisti si sono radunati in piazza Castello, nel centro di Torino, per la ripresa delle proteste contro il vertice europeo sul lavoro. Le forze dell'ordine si sono disposte in cordone per impedire il passaggio verso il Teatro Regio, che ospita il summit.

La Questura: «Attaccati da 300 antagonisti». Un gruppo «di circa 300 antagonisti, di varia estrazione» ha «attaccato le forze di polizia schierate a protezione dei luoghi in cui si svolgerà nel pomeriggio il vertice internazionale» dei ministri del Lavoro e del Welfare ed ha «effettuato un fittissimo lancio di sanpietrini, bulloni, grossi petardi, per cui è stato necessario il lancio di alcuni lacrimogeni per disperdere i violenti». È la ricostruzione fatta dalla Questura di Torino degli scontri in piazza Castello.

Landini: «Dobbiamo unire, non dividere». «Dico a chi in fondo alla piazza scioccamente va contro le forze dell'ordine che noi dobbiamo unire e non dividere il Paese». Lo ha detto Maurizio Landini prendendo la parola sul palco di piazza castello, a Torino, per chiudere la manifestazione della Fiom.

«Qualcuno ha scelto di tentare di rovinare questa giornata in modo sciocco. Non è permesso a nessuno. Lo dico per rispetto delle migliaia di lavoratori che sono in questa piazza. Ai livelli del tavolo di questa natura non scenderemo mai, continueremo a combattere in un'altra direzione», ha ribadito Landini.

«Bisogna capire se questo eccesso di reazione delle forze dell'ordine sia dovuto all'inesperienza di chi era in piazza o se dietro ci sia il governo. Se così è bene che il governo cambi: non si può trasformare un democratico conflitto in una questione di ordine pubblico se non c'è», ha poi detto Landini al termine dell'incontro con il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti.

«Vorrei dare un segnale a chi dirige le forze dell'ordine perchè le piazze si gestiscono in un altro modo. Abbiamo gestito piazze ben più complicate senza che succedesse assolutamente nulla. Ho continuato a parlare perchè non permettiamo a nessuno di toglierci la parola. Sparare lacrimogeni contro chi manifesta non è il massimo - ha detto ancora Landini - non vogliamo esasperare il conflitto ma non cambiamo idea. Continueremo a manifestare finchè loro non cambieranno idea».

Bellono (Fiom): «Non rovinate la manifestazione». «Non permetteremo a nessuno di rovinare la nostra manifestazione. Rivolgo un appello a tutta la piazza». Così Federico Bellono, segretario generale della Fiom torinese, sulle tensioni a Torino.

«Abbiamo avuto una netta percezione che ci sia stato un eccesso di reazione da parte delle forze dell'ordine, in particolare quando sono stati lanciati lacrimogeni in direzione del palco. Ho chiesto al questore un incontro, già oggi, per farglielo presente», ha però sottolineato Bellono. «Il numero delle persone coinvolte nei disordini era irrisorio: 50 o 100 al massimo, di fronte a migliaia di lavoratori. Siamo in una fase in cui ci saranno molte iniziative sindacali, è necessario che si gestiscano nel modo migliore possibile».

Dirigenti Fiom ricevuti in questura. I dirigenti della Fiom-Cgil saranno ricevuti su loro richiesta in questura, a Torino, in relazione ai tafferugli scoppiati stamani in piazza Castello. «È inaccettabile - affermano il segretario provinciale Federico Bellono e il segretario regionale Vittorio De Martino - che una grande manifestazione come quella di oggi, che ha visto la partecipazione di migliaia di lavoratori, sia macchiata da episodi provocati da pochi facinorosi e da una reazione da parte delle forze dell'ordine francamente spropositata, con il lancio dei lacrimogeni addirittura verso il palco dove si svolgeva il comizio».

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