Turismo balneare, Legambiente e la lotta all'inquinamento delle coste: «ecco i 10 oggetti più abbandonati sulle spiagge»

La denuncia di Archeoplastica progetto che racconta le conseguenze dell'inquinamento dei mari e delle coste italiane

Turismo balneare, Legambiente e la lotta all'inquinamento delle coste: «ecco i 10 oggetti più abbandonati sulle spiagge»
di Emanuela Di Pinto
Martedì 1 Agosto 2023, 17:01 - Ultimo agg. 23:10
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Uno dei motivi per cui l'Italia da decenni è al primo posto tra le mete più apprezzate al mondo è sicuramente il turismo balneare. Migliaia di chilometri di costa che diventano protagonisti dell'estate italiana fatta di giornate passate al mare, feste in spiaggia e falò notturni. La vita si sposta dalle città ai piccoli borghi costieri in giro per il paese dove ogni anno milioni di persone si riversano per passare le loro vacanze a contatto con la natura e lontano dallo stress di traffico e smog. Nonostante le ottime premesse però è come se l'uomo fosse ormai sinonimo di inquinamento. Se nel corso dell'anno il fenomeno è concentrato principalmente nelle grandi città proteggendo zone che sopravvivono ancora grazie al loro profondo contatto con la natura, in estate, con l'esodo dei turisti, ad arrivare sulle spiagge italiane sono i “residui” di un turismo balneare fin troppo occasionale e poco attento a preservare l'ambiente che annualmente li ospita.

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Con l'Indagine Beach Litter 2023, Lega Ambiente ha monitorato 38 lidi in 15 regioni da bollino rosso prese d'assalto dal turismo estivo, censendo una media di 961 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia di cui il 72,5% composto da plastica quindi difficilmente smaltibile. Il problema fondamentale dell'inquinamento dei mari e delle coste rimane il “marine litter” ovvero i rifiuti dispersi che sono causa di inquinamento che arreca gravi danni agli ecosistemi oceanici avendo impatto non solo sulla flora e sulla fauna marina ma anche sugli esseri umani. Sui social, da diverso tempo si cerca di sensibilizzare su questo complicato tema spingendo le persone a un turismo più consapevole e meno inquinante che riduca al minimo l'utilizzo della plastica e di sostanze inquinanti per le coste italiane. Molti non sembrano rendersi conto dell'importanza del preservare un patrimonio naturalistico come quello dell'Italia, decidendo di sfruttare le spiagge a proprio uso e consumo senza un minimo di sensibilità.

Una delle pagine Instagram che in Italia cercano di portare avanti una battaglia contro l'inquinamento dei mari e delle coste è Archeoplastica che, attraverso dei reel, mostra gli oggetti che vengono ritorvati sulle spiagge confermando quanti molti di loro siano stati smarriti in mare decenni fa ma che, tuttora, non sono ancora smaltiti. Come è ben noto, infatti, la plastica è uno dei materiali artificiali che ha più difficoltà a consumarsi, coprendo un arco di tempo che va dai cento ai mille anni. Periodicamente vengono ritorvati in mare bottigliette di plastica e confezioni di prodotti attualmente neanche più in commercio risalenti al secolo scorso .

Uno dei video più recenti di Archeoplastica svela i 10 oggetti simbolo del turismo balneare che vegono maggiormente abbandonati sulle spiagge durante il periodo estivo inquinando i mari e arrivando poi sulle spiagge durante le mareggiate invernali. L'obiettivo non è solo quello di sensibilizzare coloro che abbandonano i rifiuti ma anche le persone che hanno voglia di fare qualcosa in più per evitare che l'ecosistema marino venga compromesso. L'elenco pubblicato da Archeoplastica analizza i danni causati da: puntali di ombrelloni abbandonati (che ritornano poi sulle coste in inverno con le mareggiate), formine da spiaggia e giochi per bambini in plastica, contenitori di creme solari abbandonati dopo averli usati, coppette di gelato, accendini, mozziconi di sigaretta, ciabatte da spiaggia, bottiglie di plastica, gonfiabili rotti, posate e utensili usa e getta di vario tipo. I social network, come al solito, riescono a diventare un eccellente megafono a sostegno di cause che possono solo aiutare nel migliorare la vita di tutti e dare modo alle persone di vivere in un ambiente meno inquinato.

Se ognuno avesse la forza e la volontà di dareecco un piccolo segnale di sostegno i guadagni sarebbero molto maggiori rispetto al gesto fatto.

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