Virginia Sanjust condannata per estorsione alla sorella, le ha sottratto le chiavi di casa: «Se le vuoi dammi 15 euro»

Con l’accusa di estorsione, ieri l’ex signorina buonasera della Rai, Virginia Sanjust di Teulada, figlia dell’attrice Antonella Interlenghi e del nobile sardo Giovanni Sanjust di Teulada, è stata condannata a un anno e due mesi di reclusione

Virginia Sanjust condannata per estorsione alla sorella, le ha sottratto le chiavi di casa: «Se le vuoi dammi 15 euro»
​Virginia Sanjust condannata per estorsione alla sorella, le ha sottratto le chiavi di casa: «Se le vuoi dammi 15 euro»
di Michela Allegri
Mercoledì 17 Gennaio 2024, 00:35 - Ultimo agg. 15:03
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Ha sottratto alla sorella le chiavi di casa e anche quelle dell’auto, poi ha preteso denaro, chiedendo con insistenza e violenza pochi euro: «Te le restituisco se mi dai 15 euro». Con l’accusa di estorsione, ieri l’ex signorina buonasera della Rai, Virginia Sanjust di Teulada, figlia dell’attrice Antonella Interlenghi e del nobile sardo Giovanni Sanjust di Teulada, è stata condannata a un anno e due mesi di reclusione, al termine di un processo condotto con tiro abbreviato. Dopo l’assoluzione in appello per un tentativo di estorsione in danno della nonna, l’attrice Antonietta De Pascale, in arte Antonella Lualdi, scomparsa lo scorso agosto, e dopo la condanna per il tentato furto di oggetti dal bagagliaio di un’automobile parcheggiata, Virginia Sanjust è quindi tornata sul banco degli imputati.

Virginia Sanjust a processo per estorsione e furto, chiese alla sorella 15 euro per ridarle le chiavi dell'auto rubate

I FATTI

Questa volta i fatti risalgono all’ottobre 2022.

Nel capo di imputazione il pubblico ministero sottolinea che la donna ha sottratto alla sorella i due mazzi di chiavi con violenza. Poi si è fatta consegnare i soldi: la vittima è stata costretta a darle 15 euro. Pochi soldi, ma sufficienti per contestare il reato di estorsione. Sul posto erano intervenuti gli agenti del commissariato di Ponte Milvio, e la vicenda era finita al vaglio della Procura.

LA FAMIGLIA

«Andrebbe aiutata, non processata», aveva spiegato Giancarlo Armati, il figlio della donna, nominato suo tutore legale, sottolineando gli evidenti problemi di salute della madre. E anche ieri, dopo la sentenza, ha commentato: «Mentre c’è da tempo una divisione giudiziale in corso di un patrimonio di consistente entità, alcuni dei coeredi, in questo caso la sorella di mia madre, pensano di strumentalizzare la giustizia ottenendo la condanna di mia madre e questo al solo scopo di metterla sotto tutela ed estrometterla da qualsiasi tipo di possibilità di partecipare anche lei a tale divisione. Estromettendola attraverso l’interdizione, lei non parteciperebbe in alcun modo, mentre oggi con l’amministrazione di sostegno partecipa, può e deve dire la sua. I fatti sono talmente puerili che non sono degni di un procedimento giudiziario».
Non è la prima volta che la donna finisce sul banco degli imputati a piazzale Clodio. Nel giro di un mese l’ex annunciatrice televisiva era stata rinviata a giudizio per l’estorsione alla sorella e arrestata in flagranza di reato per un’altra vicenda: era stata sorpresa a rovistare all’interno del bagagliaio di una Smart parcheggiata in via Flaminia ed era stata condannata a due mesi e venti giorni di reclusione per tentato furto. Quando i carabinieri l’avevano fermata, la donna aveva in mano una busta della spesa che stava riempiendo di oggetti: salviettine igienizzanti, una spillatrice. «Cercavo soldi, perché vivo in strada», si era giustificata.

L’ASSOLUZIONE

Poco tempo prima l’ex conduttrice era stata assolta dalla Corte d’appello dall’accusa di tentata estorsione ai danni della nonna. I fatti risalivano all’8 marzo del 2020. Nelle carte della Procura era raccontato che la donna pretendeva 10 euro e, quando la Lualdi si era rifiutata di pagare, aveva iniziato a insultarla e a distruggere la sua casa, mentre l’anziana si era rifugiata in una camera da letto.

IL PERDONO

L’attrice, pochi mesi prima della sua morte, avvenuta il 10 agosto scorso a 92 anni, aveva dichiarato di avere perdonato la nipote: «Voleva forse essere coccolata e io non l’ho capita. L’ho denunciata perché ero presa dalla rabbia». E ancora: «Virginia voleva 10 euro, ma non li avevo. Ha avuto una reazione violenta, perché l’ha presa come una mancanza di affetto nei suoi confronti. E io in quel momento non l’ho capito. Ma l’ho già perdonata». Ora per la Sanjust è arrivata una nuova condanna.

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