LA GUERRA

Guerra Israele, Biden scagiona Israele per la strage all'ospedale: «Ma non ripetete i nostri stessi errori dopo l'11/9»

Tutti gli ultimi aggiornamenti in diretta. L'esercito israeliano alla popolazione di Gaza: spostatevi a sud della Striscia

Guerra Israele, Biden scagiona Israele per la strage all'ospedale: «Ma non ripetete i nostri stessi errori dopo l'11/9»
Guerra Israele, Biden scagiona Israele per la strage all'ospedale: «Ma non ripetete i nostri stessi errori dopo l'11/9»
Mercoledì 18 Ottobre 2023, 00:12 - Ultimo agg. 19 Ottobre, 00:02

Biden: non ho offerto truppe Usa se Hezbollah inizia guerra

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden non ha offerto truppe americane a Israele nel caso Hezbollah attaccasse e iniziasse una guerra. Lo ha detto lo stesso presidente, secondo quanto riporta l'agenzia Bloomberg.

Al Jazeera: 4 morti e 50 feriti in bombardamento israeliano a Gaza

È di almeno quattro morti e 50 feriti il bilancio di un bombardamento israeliano nei pressi di una scuola gestita dall'Unrwa a Khan Younis, nella Striscia di Gaza. Lo ha riferito al-Jazeera.

A Tel Aviv tornano a suonare le sirene

ornano a suonare le sirene a Tel Aviv e nel centro di Israele. Lo riferisce il sito di Haaretz, mentre al-Jazeera parla di una forte esplosione provocata da un razzo intercettato dal sistema Iron Dome.

Onu: "Rischio espansione del conflitto"

«Temo che siamo sull'orlo di un abisso profondo e pericoloso che potrebbe cambiare la traiettoria del conflitto israelo-palestinese, se non del Medio Oriente nel suo insieme». È l'avvertimento del coordinatore speciale dell' Onu per il processo di pace in Medio Oriente, Tor Wennesland, al Consiglio di Sicurezza. «Il rischio di un' espansione di questo conflitto è reale, molto molto reale, ed estremamente pericoloso - ha aggiunto - Dallo scoppio delle attuali ostilità, è stata mia priorità assoluta lavorare per ridurre questa minaccia esistenziale».

Biden, appello a Netanyahu: «Non commettete i nostri stessi errori dopo l'11/9»

La rabbia che prova Israele dopo l'attacco del 7 ottobre è la «stessa che gli Stati Uniti hanno provato dopo l'11 settembre». Lo ha detto il presidente americano Joe Biden a Tel Aviv definendola «shock, dolore, rabbia divorante». Ma, ha ricordato, a causa di quella rabbia «gli Stati Uniti hanno commesso degli errori dopo l'11 settembre».

Bombardate antenne radar al confine col Libano

Scontri al confine con il Libano, bombardate le antenne radar israeliane. 

 

Razzi da Gaza dopo la partenza di Biden

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden è ripartito dall'aeroporto Ben Gurion a bordo dell'Air Force One. Pochi minuti dopo è ripreso il lancio dei razzi da Gaza nella parte centrale di Israele.

Onu: raid ospedale Gaza? Responsabilità oscure

«Ieri sera ho osservato con orrore le notizie di vittime di massa in quello che dovrebbe essere un sito protetto. Centinaia di palestinesi sono stati uccisi quando l'ospedale al-Ahli di Gaza City è stato colpito. Le circostanze di questa catastrofe e le responsabilità rimangono oscure e dovranno essere indagate a fondo, ma il risultato è molto chiaro, è una tragedia terribile per quelli che sono stati coinvolti». Lo ha detto il coordinatore speciale dell'Onu sul processo di pace in Medio Oriente, Tor Wennesland, alla riunione del Consiglio di Sicurezza.

WSJ: Per 007 Usa responsabilità ospedale Gaza non è di Israele

Gli Stati Uniti hanno raccolto informazioni di intelligence che indicano che l'esplosione all'ospedale di Gaza è stata causata dal gruppo Jihad Islamico Palestinese. Lo riporta il Wall Street Journal secondo il quale la valutazione americana si basa, in parte, sulle comunicazioni intercettate ma anche su dati satellitari che indicano il lancio di un razzo o di un missile da una posizione di combattimento palestinese all'interno di Gaza. «La nostra attuale valutazione è che Israele non è responsabile per l'esplosione all'ospedale di Gaza», afferma Adrienne Watson, portavoce del consiglio della sicurezza nazionale della Casa Bianca

Monito Onu: reale rischio espansione conflitto

«Temo che siamo sull'orlo di un abisso profondo e pericoloso che potrebbe cambiare la traiettoria del conflitto israelo-palestinese, se non del Medio Oriente nel suo insieme». È l'avvertimento del coordinatore speciale dell'Onu per il processo di pace in Medio Oriente, Tor Wennesland, al Consiglio di Sicurezza. «Il rischio di un'espansione di questo conflitto è reale, molto molto reale, ed estremamente pericoloso - ha aggiunto - Dallo scoppio delle attuali ostilità, è stata mia priorità assoluta lavorare per ridurre questa minaccia esistenziale».

Arabia Saudita ai cittadini: lasciate il Libano

L'ambasciata dell'Arabia Saudita in Libano ha invitato i suoi cittadini a «lasciare immediatamente il territorio libanese». Lo riporta Al Arabiya.

Nuovi colpi dal Libano su una postazione militare di Israele

«Nuovi colpi sono stati sparati poco fa contro una postazione militare israeliana nell'area di Zar'it, nel nord del Paese, lungo il confine libanese». Lo riferisce l'esercito israeliano aggiungendo che «i soldati stanno rispondendo al fuoco contro l'origine degli spari». Il portavoce militare non precisa di quale tipo di colpi si tratti.

Controlli alla frontiera con la Slovenia dal 21

La reintroduzione dei controlli delle frontiere interne con la Slovenia «verrà attuata dal 21 ottobre per un periodo di 10 giorni, prorogabili ai sensi del Regolamento Ue 2016/339. Le modalità di controllo saranno attuate in modo da garantire la proporzionalità della misura, adattate alla minaccia e calibrate per causare il minor impatto possibile sulla circolazione transfrontaliera e sul traffico merci. Ulteriori sviluppi della situazione ed efficacia delle misure verranno analizzati costantemente, nell'auspicio di un rapido ritorno alla piena libera circolazione». Lo rende noto Palazzo Chigi.

Biden: ulteriore pacchetto di aiuti a difesa cieli Israele

«Oggi sono qui per offrirvi un ulteriore pacchetto di aiuti per Israele, per continuare a fornire materiale per far sì che i cieli siano sicuri salvando così le vite dei civili. La portaerei Ford verrà trasferita nel Mediterraneo per esercitare il suo potere di deterrenza ed evitare che il conflitto si allarghi». Lo ha dichiarato il presidente Usa Joe Biden a Tel Aviv.

Italia reintroduce i controlli ai confini con la Slovenia

Il ministro dell'Interno sloveno Bostjan Poklukar è stato informato dal suo omologo italiano Matteo Piantedosi che l'Italia ha deciso di attuare controlli temporanei alle frontiere con la Slovenia a causa del cambiamento della situazione in Europa e nel Medio Oriente. Lo riporta l'agenzia di stampa slovena Sta. Obiettivo della misura, come ha spiegato Piantedosi a Poklukar, è la «prevenzione del terrorismo e della criminalità organizzata», si legge in un comunicato del ministro dell'Interno sloveno.

Israele: "Valutiamo con gli Stati Uniti le forniture minime a Gaza da parte dell'Egitto"

Alla luce delle richieste degli Usa, attualmente sono discusse con loro «soluzioni alternative» per forniture «minime» da parte dell'Egitto di «medicine, cibo e acqua» per per gli sfollati «a patto che queste non arrivino ad Hamas». Lo ha detto una fonte politica citata dalla Radio pubblica. Al tempo stesso Israele si rifiuta «di inoltrare aiuti verso Gaza dal territorio israeliano finchè non saranno liberati gli ostaggi».

Biden: priorità garantire il ritorno degli ostaggi vivi

«Io come presidente americano ho come altissima priorità garantire il ritorno degli ostaggi vivi». Lo ha detto Joe Biden a Tel Aviv.

Video

 

Media, sventato attacco con droni a base Usa in Iraq

Un attacco di droni contro la base aerea di Harir, che ospita le forze americane nel nord dell'Iraq, è stato sventato. Lo riferiscono media Usa citando agenzie internazionali.

Scontri a Beirut vicino ambasciata Usa

Scontri e violenze sono in corso a Beirut nei pressi dell'ambasciata degli Stati Uniti in una manifestazione di protesta per i bombardamenti israeliani a Gaza. Secondo quanto scrive l'Orient le Jour online, l'esercito ha rapidamente caricato i manifestanti, picchiandone molti con i manganelli.

Evacuate ambasciate di Israele in Marocco e Egitto

Il Ministero degli Esteri israeliano ha disposto l'evacuazione dello staff delle ambasciate di Israele in Marocco e in Egitto a causa delle locali manifestazioni di protesta per i bombardamenti sulla striscia di Gaza. Lo riferisce il quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth nel suo sito web, aggiungendo che l'evacuazione si unisce allo stato di allerta annunciato in tutte le ambasciate israeliane nel mondo.

Biden: su ospedale dati dal Pentagono

Alla domanda su cosa lo renda fiducioso che Israele non sia dietro l'attacco all'ospedale di Gaza, Joe Biden ha risposto «i dati che mi sono stati fatti vedere dal mio dipartimento della difesa».

Hamas: 471 i morti nell'attacco all'ospedale di Gaza

Il Ministero della Sanità palestinese a Gaza ha riferito che «il bilancio del massacro avvenuto ieri al Baptist Hospital è di 471 martiri (morti, ndr) e 314 feriti, di cui 28 in condizioni critiche». Lo riporta al Jazeera.

Sei aeroporti evacuati in Francia

Gli aeroporti interessati sono quelli di Lille, Lione (Bron), Nantes, Nizza, Tolosa e Beauvais, ha detto una fonte della polizia all'Agence France-Presse, precisando che è in corso una "rimozione dei dubbi"

L'aeroporto di Ostenda in Belgio è stato evacuato per un allarme bomba

L'aeroporto di Ostenda in Belgio è stato evacuato per un allarme bomba.

Lo riferisce l'agenzia di stampa nazionale Belga.

 

Minacce negli aeroporti di Francia: evacuati Lille, Lione e Tolosa

Minacce di presenza di ordigni sono giunte in mattinata a diversi aeroporti francesi, che sono stati evacuati per verifiche. È successo negli scali di Lille, Lione e Tolosa, evacuati, secondo BFM TV. Nessun aereo decolla al momento dagli aerei coinvolti, fa sapere la Direzione generale dell'aviazione civile. Per quelli atterrati, in alcuni casi i passeggeri sono stati sbarcati in attesa delle verifiche, in altri casi sono stati invitati a pazientare all'interno degli aerei. Anche l'aeroporto di Nizza aveva ricevuto una minaccia ma l'allerta è già terminata: si trattava d un bagaglio abbandonato che è stato prontamente rimosso.

Al Sisi: "I profughi nel Sinai significherebbe guerra con Israele"

«Il presidente egiziano: l'idea di trasferire i palestinesi nel Sinai significa trascinare l'Egitto in una guerra con Israele»: lo scrive su X al-Arabiya sintetizzando dichiarazioni fatte dal presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi nella conferenza stampa congiunta con il cancelliere tedesco Olaf Scholz al Cairo. «La continuazione delle attuali operazioni militari a Gaza avrà ripercussioni che potrebbero andare fuori controllo e minacciare un'espansione del conflitto», ha detto al-Sisi, riferisce ancora l'emittente panaraba.

Netanyahu a Biden: il tuo sostegno un messaggio ai nostri nemici

«Abbiamo visto il tuo sostegno ogni giorno. Un chiaro messaggio ai nostri nemici. Il mondo l'ha visto in modo chiaro». Lo detto il premier Benyamin Netanyahu nella conferenza stampa con il presidente Joe Biden. «La tua visita è la prima di un presidente Usa in Israele in tempo di guerra».

 

Biden: "Hamas non rappresenta tutti i palestinesi, l'America piange con voi"

«Dobbiamo tener presente che Hamas non rappresenta tutto il popolo palestinese, ha sempre portato sofferenza». Lo ha detto il presidente Usa Joe Biden, incontrando il premier israeliano Benjamin Netanyahu a Tel Aviv. «L'America è in lutto con voi e sta piangendo con voi», ha aggiunto Biden.

Herzog: Biden, Dio ti benedica per proteggere Israele

«Benvenuto presidente. Dio ti benedica per proteggere la nazione di Israele». Lo ha detto il presidente israeliano Isaac Herzog accogliendo all'aeroporto di Tel Aviv Joe Biden.

 

Biden atterrato in Israele, incontrerà il premier Benyamin Netanyahu

Il presidente Usa Joe Biden è appena atterrato in Israele. Subito dopo incontrerà il premier Benyamin Netanyahu.

L'esercito di Israele: "Colpito un parcheggio, non l'ospedale"

L'edificio dell'ospedale al-Ahli a Gaza (dove ieri sono rimaste uccise centinaia di persone) «non è stato colpito». Danni sono stati rilevati invece nel parcheggio esterno, dove sono presenti «i segni di un incendio». Lo ha affermato in una conferenza stampa il portavoce militare israeliano, Daniel Hagari, sulla base di immagini aeree. «Non si notano crateri né danni agli edifici circostanti, come sarebbe da aspettarsi nel caso di un attacco aereo», ha rilevato.

Tunisia, sostegno al popolo palestinese

Oltre a Tunisi diverse migliaia di persone sono scese in strada nella notte in varie città del Paese per manifestare il proprio sostegno al popolo palestinese dopo le notizie del massacro all'ospedale di Gaza. Marce e veglie di solidarietà sono state organizzate a Gafsa, a Medenine, Zarzis e Ben Guerdane, Tataouine, e Sfax, riportano di media locali.

Assaltata l'ambasciata israeliana ad Amman

Assaltata l'ambasciata israeliana ad Amman, scontri a Ramallah. Israele: «Il piano può non essere l'invasione di Gaza». Hamas: «Se Israele ferma i raid, ostaggi civili subito liberi».

 

Mosca: gli attacchi contro un ospedale di Gaza sono «un crimine scioccante e un atto disumano»

Gli attacchi contro un ospedale di Gaza sono «un crimine scioccante e un atto disumano». Così la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha commentato a Radio Sputnik il raid contro la struttura al-Ahli di Gaza che ha provocato decine di morti. Zakharova, scrive l'agenzia Tass, ha poi aggiunto che Israele dovrebbe fornire immagini satellitari per dimostrare che non è stato coinvolto nell'attacco.

L'esercito israeliano alla popolazione di Gaza: spostatevi a sud della Striscia

L'esercito israeliano ha rinnovato l'appello alla popolazione di Gaza a spostarsi nel sud della Striscia nell'area di al-Mawasi in cui «gli aiuti umanitari internazionali saranno forniti secondo necessità». Lo ha detto il portavoce militare.

Hamas: da inizio attacco almeno 3.200 morti e 11.000 feriti

È salito ad almeno 3.200 morti e circa 11.000 feriti il bilancio delle vittime dagli attacchi dell'esercito israeliano sulla Striscia di Gaza dall'inizio dei combattimenti. Lo afferma il Ministero della Sanità palestinese gestito da Hamas, citato dai media locali. Il portavoce del ministero ha detto che Israele ha continuato ad attaccare Gaza «anche dopo il criminale attacco all'ospedale». Israele afferma che l'esplosione è stata causata dal lancio pasticciato di un missile da parte della Jihad islamica palestinese e che dispone di prove audio e tecnologiche a sostegno di tale affermazione.

 

Guterres: "La punizione collettiva non è giustificata"

Gli attacchi di Hamas contro Israele non giustificano la «punizione collettiva del popolo palestinese». Lo ha detto il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, parlando a Pechino alla cerimonia di apertura del terzo forum dedicato alla Belt and Road Initiative (Bri). «Non è possibile infliggere tali punizioni alla popolazione», ha aggiunto Guterres.

Biden rinvia il summit in Giordania: "Non serve se non parliamo dello stop alla guerra"

Il summit a quattro in Giordania, con Joe Biden, Abu Mazen e Abdel Fattah al Sisi su Gaza, «è stato cancellato perché non serve parlare di qualsiasi altra cosa che non sia fermare la guerra»: lo afferma il ministro degli Esteri giordano Ayman Safadi citato dai media arabi. «Dopo essersi consultato con il re Abdullah II di Giordania e alla luce dei giorni di lutto annunciati dal presidente Abbas dell'Autorità palestinese, il presidente Biden rinvierà il suo viaggio in Giordania e l'incontro previsto con questi due leader e il presidente egiziano Sisi», si legge in una nota della Casa Bianca riportata dal quotidiano israeliano 'Haaretz'. «Il Presidente ha inviato le sue più sentite condoglianze per le vite innocenti perse nell'esplosione dell'ospedale di Gaza, e ha augurato una pronta guarigione ai feriti. È ansioso di consultarsi presto di persona con questi leader, e ha accettato di rimanere regolarmente e direttamente impegnato con ciascuno di essi nei prossimi giorni».

 

Abu Mazen: "Nessuno ci toglierà la nostra terra"

Il presidente palestinese Abu Mazen, confermando il suo ritorno in Cisgiordania per la cancellazione del summit di Amman «dopo il massacro a Gaza», afferma che i palestinesi «non accetteranno un'altra Nakba del XXI secolo». «Non lasceremo la nostra terra e nessuno ci manderà via», ha detto Abu Mazen citato da al Jazeera.

Al Sisi: "Attacco intenzionale di Israele"

L'attacco «intenzionale di Israele» contro un ospedale a Gaza «è una chiara violazione del diritto internazionale e del diritto umanitario». Lo scrive il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi sulla propria pagina Facebook. «Ho assistito al bombardamento con grande sofferenza, lo condanno con fermezza. L'Egitto chiede lo stop immediato a queste azioni».

Di certo per ora ci sono solo i morti. Nell’ospedale battista Al Ahli al Arabi di Gaza, completamente distrutto da una fortissima esplosione, se ne contano a decine. A tarda sera non c’era ancora un numero preciso: probabilmente sono centinaia. E immediatamente è cominciato un rimpallo di responsabilità di quella che si annuncia come una carneficina. Hamas accusa Israele di aver bombardato deliberatamente la struttura sanitaria ma l’esercito israeliano respinge le accuse al mittente: «Secondo le informazioni dell’intelligence, provenienti da diverse fonti in nostro possesso - dice una nota dell’Idf - l’organizzazione la Jihad islamica palestinese è responsabile del fallito lancio del razzo che ha colpito l’ospedale». L’esplosione sarebbe avvenuta proprio nel momento in cui era in corso un consistente lancio di razzi verso il centro dello Stato ebraico e che, dunque, l’esplosione sarebbe stata causata da un lancio fallito partito dalle rampe mobili della Jihad (spesso nascoste dietro ospedali, scuole, case) e sfuggito al controllo degli stessi terroristi. Ma anche questo rimpallo di accuse sarà altra benzina sul fuoco che già infiamma la Striscia.

 


LA TENSIONE
La tensione dopo 11 giorni di guerra è ormai altissima. Ovunque la situazione sanitaria sembra sull’orlo del precipizio. Al telefono la voce del dottor Marwan al Hams, è concitata e frettolosa. Lavora nel reparto d’emergenza dell’ospedale di Khan Younis, nella parte meridionale della Striscia, che è diventata ormai una vera trincea. «Finora nella sola giornata di oggi - dice - a partire dalle 4 del mattino ci hanno portato 473 persone, di cui 123 privi di vita e molti degli altri in grave pericolo». È una conversazione complicata, la linea cade più volte, «abbiamo carenza di elettricità, acqua, forniture mediche e anche le connessioni internet sono molto precarie. In questa situazione potremo andare avanti per uno o due giorni. Questa è l’autonomia che ci resta».
L’afflusso in questo ospedale nella zona a sud di Gaza city, si è moltiplicato in questi ultimi giorni, dopo l’invito delle autorità militari israeliane alla popolazione civile a dirigersi, attraverso corridoi umanitari - per la verità ancora precari - proprio in questa direzione, lasciando le loro case al nord dove si concentrano i bombardamenti che dovrebbero preparare l’azione di terra. Ma sulla loro via incontrano anche gli ostacoli che Hamas frappone proprio per assicurarsi in quest’area una presenza di civili, da usare come scudi di difesa.
I BAMBINI
Il dottor Marwan riprende fiato e racconta a fatica quello che vede intorno a sé. «È una situazione impossibile da descrivere a parole, molti dei feriti che ci portano sono in condizioni critiche e probabilmente non ce la faranno. Nessuno sa quando la morte arriverà a visitarli. Arrivano intere famiglie, madri figli, fratelli e il novanta per cento sono donne e bambini». Secondo Save the Children in undici giorni di guerra sarebbero morti mille bambini.
La situazione non è migliore in altri ospedali del nord. Il professor Ghassan abu Sittah, un chirurgo anglo-palestinese che opera al Shifa Hospital di Gaza, si sofferma su altri aspetti non meno gravi dell’emergenza sanitaria: «Non abbiamo abbastanza acqua e quindi quella che esce dai rubinetti non ha pressione sufficiente per disinfettare gli strumenti. Dobbiamo fare come si faceva negli anni ‘70 e ‘80, quando la sterilizzazione era possibile solo con agenti chimici. Anche qui la situazione tra le corsie è sull’orlo del precipizio. «Il carico di lavoro unito allo stress si fa sentire ogni giorno di più. Ogni giorno non siamo mai presenti nello stesso numero del giorno prima: le bombe non avrebbero risparmiato 14 medici e 13 infermieri. Molti hanno perso la casa e lavorano con la preoccupazione per la sorte dei loro parenti, a cui offrono riparo qui in ospedale». E l’Egitto continua a tenere sigillato il varco di Rafah.

Di Raffaele Genah

© RIPRODUZIONE RISERVATA