Covid, la Cina pronta a riaprire agli stranieri? Ingresso consentito solo a chi sceglie i vaccini cinesi

Covid, la Cina pronta a riaprire agli stranieri? Ingresso consentito solo a chi sceglie i vaccini cinesi
di Erminia Voccia
Martedì 16 Marzo 2021, 18:30
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Il governo cinese ha annunciato che renderà più semplice l'ingresso degli stranieri nel Paese. In base a un annuncio ufficiale pubblicato dalle ambasciate cinesi in almeno 20 Paesi, tra cui Giappone, Thailandia, Israele, Pakistan, sarà più facile per i cittadini stranieri richiedere e ottenere il visto di entrata per la Repubblica Popolare. È tuttavia necessario che i cittadini stranieri interessati dimostrino di essere stati vaccinati con un vaccino anti Covid-19 prodotto e sviluppato in Cina. La misura è stata pensata da Pechino per allargare le maglie dei controlli, rendendo più semplici i viaggi e permettendo così un ritorno ai livelli pre-Covid di collegamenti con l'estero. Un piccolo ma significativo passo verso il ritorno alla normalità. Sabato scorso era stata annunciata l'adozione di una misura simile per gli arrivi in Cina da Hong Kong.

Ad ogni modo, anche per gli stranieri vaccinati resterà obbligatorio il tampone negativo, come ha spiegato Zhao Lijian, portavoce del Ministero degli Esteri cinese.

Tutti i viaggiatori, inoltre, dovranno attenersi alle norme in vigore in Cina sulla quarantena e sull'osservazione, una volta entrati in territorio cinese. Zhao ha aggiunto che il governo di Pechino è disponibile a portare avanti a un programma di riconoscimento reciproco sui vaccini insieme ad altre nazioni. 

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La Cina ha autorizzato all'uso quattro vaccini anti-Covid prodotti localmente e sta iniziando a vaccinare la popolazione con più di 60 anni e in buona salute. Sabato 13 marzo nel Paese sono stati registrati solo cinque casi di infezione da nuovo coronavirus, tutti importati dall'estero. Proprio per tenere sotto controllo i contagi, il governo cinese consente l'ingresso nel Paese ai cittadini di altre nazionalità solo per alcuni scopi, come le esigenze lavorative, ma per chiunque arrivi da fuori è prevista la quarantena obbligatoria. La settimana scorsa la Repubblica Popolare ha lanciato il passaporto vaccinale digitale, la prima nazione al mondo a farlo. L'intento della Cina è spingere gli altri Paesi ad adottare e a facilitare l'uso dei passaporti vaccinali.

Fino a questo momento i vaccini prodotti in Cina sono stati distribuiti in più di 90 Paesi, in maggioranza Paesi in via di sviluppo. La «diplomazia del vaccino» di Pechino sta avendo successo in Africa e in America Latina, come in Medio Oriente. Questo impegno cinese ad esportare i propri vaccini, di cui non è ancora chiara l'efficacia, ha indotto Stati Uniti, Giappone e Australia, tutti membri dell'alleanza strategica Quad, a stimolare la produzione di vaccini in India, la più grande fabbrica di sieri al mondo, e ad annunciare un piano per la distribuzione dei vaccini in Asia.

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