Si è tolta la vita a 30 anni. Dopo un lungo periodo in cui ha vissuto tormentata dalla sua immagine. Si considerava «un mostro». E non ha retto. Charlotte Comer si è suicidata nel fiore degli anni dopo aver sofferto del disturbo da dismorfismo corporeo. Un disturbo che le aveva fatto vivere anni di angoscia mentale per il suo aspetto.
Suicida a 30 anni, soffriva di dismorfismo
Colpita fin dall'adolescenza dal distrubo, Charlotte ha accumulato debiti consistenti per l'acquisto di vestiti che sapeva non avrebbe mai indossato e ha bevuto solo Pepsi nei mesi prima della sua morte.
LA SENTENZA
Un altro sintomo di cui soffriva la 30enne è che odiava farsi fotografare. Il funzionario governativo del Worcestershire David Reid ha stabilito che la negligenza da parte dell'Herefordshire e del Worcestershire Health and Care NHS Trust ha avuto un ruolo nella morte della ragazza nel luglio 2021. Un verdetto del 17 febbraio il suicidio e la sua morte sono stati favoriti dalla negligenza dell'istituto.
Charlotte, di Upton-upon-Severn nel Worcestershire, lavorava come assistente fisioterapica in ospedale e amava lavorare con i bambini con la speranza di avere una propria famiglia.
«Prima di morire, il suo più grande desiderio era che ci fosse più comprensione e sostegno per le persone con dismorfismo, in modo che non dovessero soffrire come lei". Belinda ha creato una pagina JustGiving in memoria della sua amica che ha sfondato l'obiettivo di 500 sterline, raccogliendo 2.295 sterline per la Fondazione BDD. Spera di aiutare a far progredire l'istruzione e la comprensione della condizione.
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