Depressa per il dismorfismo, 30enne si uccide: «Ossessionata dal suo aspetto, si guardava continuamente allo specchio»

L'inchiesta nata dopo la sua morte ha stabilito la colpa dei medici che l'avevano in cura: «L'hanno abbandonata»

Depressa per il dismorfismo, ragazza 30enne si toglie la vita: «Passava il tempo a guardarsi allo specchio»
Depressa per il dismorfismo, ragazza 30enne si toglie la vita: «Passava il tempo a guardarsi allo specchio»
 Valerio Salvianidi Valerio Salviani
Lunedì 20 Febbraio 2023, 16:59 - Ultimo agg. 17:01
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«La morte di Charlotte Comer è colpa dei medici che l'hanno abbandonata». La ragazza di 30 anni che nel 2021 si era tolta la vita, doveva e poteva essere aiutata, secondo l'inchiesta condotta in seguito al suicidio. La giovane è morta per overdose il 20 luglio 2021.

Era un'assistente fisioterapista, che per anni ha sofferto per il suo disturbo di dismorfismo corporeo. Una condizione derivata probabilmente dagli anni di bullismo subito a scuola, che l'avevano fatta diventare «ossessionata dal guardarsi allo specchio».  

Charlotte Comer, che viveva a Earl's Croome nel Worcestershire (Regno Unito), era diventata anoressica e beveva quantità spropositate di Pepsi Max.

Secondo l'inchiesta, prima di morire aveva «perso la speranza di ricevere aiuto per il suo problema» e così si è lasciata andare. Secondo il medico legale che ha lavorato all'inchiesta giudiziaria, sarebbe stata abbandonata dal personale medico dell'Herefordshire e Worcestershire Health and Care NHS Trust. I sanitari sarebbero colpevoli di «gravi mancanze nei suoi confronti». 

L'inchiesta ha portato alla luce un'overdose precedente rispetto a quella fatale, che l'aveva ridotta in coma per 3 settimane nel 2018. Durante le sue lotte, ha avuto otto coordinatori dell'assistenza, ma per cinque mesi nel 2021 non ha visto nessuno riguardo alle sue condizioni. Mesi prima della sua morte, la 30enne era stata indirizzata al Priory Hospital, una struttura privata che avrebbe dovuto curarla con il finanziamento dello Stato. Il trasferimento è stato però bloccato da un medico, che ha ritenuto «non idonea» la ragazza e quindi non meritevole del finanziamento. 

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