LA GUERRA

Israele, Netanyahu: «Guerra a Gaza sarà dura e lunga»Hamas propone scambio tra ostaggi e prigionieri. Israele: terrorismo psicologico

Le ultime notizie della guerra: attacchi «senza precedenti» dalla strage del 7 ottobre. I tank entrano da Nord e Est. Interrotti telefoni, luce e internet. Appello dei terroristi al mondo arabo: «Fermateli»

Israele, migliaia di soldati e i tank a Gaza, bombardamenti incessanti. «Nessun cessate il fuoco contro Hamas». Ucciso capo di Hamas, guidò attacco con parapendii
Israele, migliaia di soldati e i tank a Gaza, bombardamenti incessanti. «Nessun cessate il fuoco contro Hamas». Ucciso capo di Hamas, guidò attacco con parapendii
Sabato 28 Ottobre 2023, 00:24 - Ultimo agg. 29 Ottobre, 13:42

Israele: "Terrorismo psicologico"

Le dichiarazioni di Hamas circa uno scambio di ostaggi con palestinesi detenuti in Israele «sono una forma di terrorismo psicologico, concepito per disseminare pressione e terrore nelle famiglie degli ostaggi»: lo ha affermato il portavoce militare israeliano Daniel Hagari. Commentando frasi attribuite al leader di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar, Hagari ha affermato: «Sinwar non è in condizione di divulgare comunicati». Il numero complessivo degli ostaggi è stato nel frattempo aggiornato a 230, uno in più rispetto a ieri.

Hamas: "Pronti allo scambio di prigionieri"

«Siamo pronti a un accordo immediato per rilasciare tutti gli ostaggi in cambio di tutti i prigionieri». Lo ha detto il capo di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar.

Netanyahu: «La guerra a Gaza sarà dura e lunga»

«È il momento della verità: vincere o cessare di esistere». Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in un discorso alla nazione. «La guerra dentro Gaza sarà dura e lunga - ha aggiunto -, sarà la nostra seconda guerra di indipendenza. Vogliamo restituire agli assassini quello che hanno fatto».

Netanyahu: «Se Israele non vince questa guerra si diffonderà il male»

«Se Israele non vince questa guerra si diffonderà il male. Per questo la nostra sarà la vittoria del bene sul male». Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu parlando alla nazione. «Abbiamo il sostegno di tutta la comunità internazionale», ha aggiunto Netanyahu, ringraziando tra gli altri i leader di Gran Bretagna, Francia e Italia che si sono recati a Tel Aviv per sostenere Israele.

Netanyahu: «I nostri soldati stanno combattendo dentro Gaza»

«I nostri soldati stanno combattendo e si trovano all'interno della Striscia di Gaza». Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu parlando alla nazione.

 

 

Israele contro Elon Musk

Israele si oppone alla iniziativa di Elon Musk di mettere a disposizione di ong umanitarie a Gaza il sistema satellitare Starlink di SpaceX per consentire loro connessioni internet. «Faremo ricorso a tutti i mezzi a nostra disposizione - ha detto il ministro israeliano delle comunicazioni Shlomo Karhi (Likud) - per ostacolarlo». Secondo Karhi, Musk dovrebbe condizionare quei collegamenti «al rilascio dei nostri ostaggi: bebè, uomini, donne, anziani, tutti». «Fino ad allora - ha avvertito - il nostro ministero delle comunicazioni romperà ogni legame con Starlink». Lo ha riferito la televisione commerciale Ch. 12.

Famiglie a Netanyahu: tutti i detenuti per tutti gli ostaggi

«Abbiamo chiarito a Netanyahu che è necessario un accordo 'tutti in cambio di tutti'», tutti i detenuti palestinesi in cambio di tutti gli ostaggi. Lo hanno detto le famiglie dei rapiti parlando in piazza subito dopo l'incontro con il premier israeliano. «Devono riportarli a casa con qualsiasi tipo di negoziato, non importa cosa gli danno in cambio», ha aggiunto uno dei portavoce, riferendo che Netanyahu «ha ascoltato e ha detto che farà tutto il possibile per questo».

Netanyahu: più pressione su Hamas, più chance per ostaggi

«La chiave è il livello di pressione» su Hamas: «maggiore è la pressione, maggiori sono le possibilità» di riavere gli ostaggi. Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu incontrando le famiglie dei rapiti, secondo quanto riferito dai media.

Tank, genieri e fanteria in azione a Gaza

Sin da ieri sera nel nord della Striscia stanno operando forze israeliane di combattimento combinate, composte da mezzi corazzati, genieri e fanteria. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui nelle operazioni i soldati hanno individuato e colpito cellule terroristiche di lancio di missili anti tank e di mortaio. Inoltre, i carri armati dell'esercito hanno «diretto gli elicotteri dell'aviazione verso un punto d'incontro operativo di Hamas per i suoi operativi terroristici all'interno di un edificio» che poi è stato colpito. Secondo il portavoce militare «diverse cellule terroristiche hanno tentato di lanciare missili anticarro contro i soldati» che sono state «neutralizzate». Un drone dell'esercito - ha concluso - ha anche colpito «i terroristi di Hamas in una struttura con trappole esplosive».

Il generale americano Glynn ha lasciato Israele

Il generale americano James Glynn ha lasciato Israele. Lo riporta la Cnn citando alcune fonti, secondo le quali il fatto che non sia più a Tel Aviv indica che le scelte su come procedere nella guerra sono prese esclusivamente da Israele. Glynn era stato inviato da Joe Biden insieme ad altri ufficiali nei panni di consulenti per cercare di arginare il numero delle vittime civili nella possibile operazione di terra a Gaza.

Hamas sostiene che l'accordo sugli ostaggi era vicino ma che Israele avrebbe esitato

Hamas ha dichiarato che «si sono svolti contatti sulla questione dei prigionieri e c'era la possibilità di raggiungere un accordo, ma il nemico ha temporeggiato». Lo sostiene il portavoce delle Brigate Al-Qassam, Abu Oberida, ribadendo che «finora» i bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza «hanno ucciso 50 prigionieri».

Hamas vuole la liberazione dei detenuti palestinesi

Hamas chiede il rilascio dei detenuti palestinesi in cambio del rilascio degli ostaggi israeliani. «ll prezzo da pagare per il gran numero di ostaggi nemici nelle nostre mani è svuotare le carceri di tutti i detenuti palestinesi», ha detto il portavoce di Hamas, Abu Obeida, su Telegram.

Netanyahu incontra le famiglie degli ostaggi per la prima volta

Per la prima volta dagli attacchi del 7 ottobre scorso, il premier israeliano Benyamin Netanyahu incontrerà oggi pomeriggio una delegazione di parenti degli ostaggi di Hamas. Lo ha reso noto l'ufficio del primo ministro, dopo che già il ministro della Difesa Yoav Gallant aveva annunciato che li avrebbe ricevuti. L'inconto avverrà nel complesso del ministero della Difesa a Tel Aviv, di fronte al quale stasera è prevista una protesta mentre si sono intensificati gli attacchi sulla Striscia di Gaza.

Netanyahu parlerà stasera alla nazione

Il premier Benyamin Netanyahu, il ministro della Difesa Yoav Gallant e il capo di stato maggiore Herzy Halevi faranno una dichiarazione alla stampa questa sera. Per la prima volta dall'inizio della guerra, quella di Netanyahu, Gallant e Halevi sarà una vera e propria conferenza stampa con le domande da parte dei giornalisti. 

Capo esercito israeliano: la guerra richiede un'operazione di terra

Gli obiettivi di questa guerra richiedono una operazione di terra». Lo ha detto il capo di stato maggiore Herzi Halevi secondo cui «i migliori soldati stanno operando adesso a Gaza».

 

Volantini su Gaza avvertono: «Qui campo di battaglia, evacuate a sud immediatamente»

Le Forze di difesa israeliane hanno lanciato volantini su Gaza City mettendo in guardia gli abitanti: l'area è «un campo di battaglia». A riferirne è il Times of Israel: «Ai residenti della Striscia di Gaza», è scritto. «Il governatorato di Gaza (Gaza City) è diventato un campo di battaglia. I rifugi nella parte settentrionale di Gaza e nel governatorato di Gaza non sono sicuri», si legge ancora sui volantini lanciati dai caccia, dove si esortano i residenti ad evacuare «immediatamente» verso sud.

Israele richiama i propri diplomatici in Turchia

Il ministro degli esteri Eli Cohen ha ordinato il rientro dei diplomatici israeliani dalla Turchia «alla luce delle dure dichiarazioni della Turchia» stessa sulla guerra a Gaza. Il richiamo - ha spiegato Cohen su X - è «per condurre una rivalutazione delle relazioni Israele-Turchia».

Libano, colpita base di Naqoura

«Invitiamo tutte le parti a cessare immediatamente il fuoco. Chiediamo inoltre a tutti coloro che sono coinvolti nel conflitto in corso di fermare qualsiasi atto che metta a rischio la sicurezza dei civili o del personale delle Nazioni Unite, soprattutto perché potrebbero costituire violazioni del diritto internazionale». È quanto si legge in una nota di Unifil, diffusa dopo che, intorno alle 15 ora locale, «un colpo d'artiglieria è caduto all'interno della base della missione delle Nazioni Unite in Libano a Naqoura». «Fortunatamente non è esploso e nessuno è rimasto ferito, ma la nostra base è rimasta danneggiata. Il proiettile è stato rimosso e stiamo lavorando per accertare l'origine dell'attacco», prosegue la nota, nella quale si ricorda che «non è la prima volta che un proiettile colpisce la nostra sede e anche molte altre nostre posizioni hanno subito danni nelle ultime tre settimane. Questo ricorda l'ambiente fragile, teso ed estremamente instabile in cui operano le forze di pace in questo momento». «Nonostante questo e precedenti attacchi, le forze di pace dell'Unifil rimangono nelle loro posizioni e lavorano attivamente con le parti su entrambi i lati della Linea Blu per allentare la tensione ed evitare gravi malintesi», conclude la nota.

 

Guterres: sorpreso da escalation a Gaza senza precedenti

«Incoraggiato da quello che sembrava essere un crescente consenso sulla necessità di almeno una pausa umanitaria in Medio Oriente, sono rimasto invece sorpreso da un'escalation di bombardamenti senza precedenti, che minano gli obiettivi umanitari». È il tweet del segretario generale Onu Antonio Guterres. «Ribadisco il mio appello per un immediato cessate il fuoco umanitario, insieme al rilascio incondizionato degli ostaggi e alla consegna di aiuti di livello corrispondente ai drammatici bisogni della popolazione di Gaza, dove una catastrofe umanitaria si sta consumando davanti ai nostri occhi», aggiunge.

Israele: da ieri nuova fase della guerra a Gaza

L'operazione nei confronti di Hamas a Gaza continuerà «fino a che non saranno emessi nuovi ordini». Lo ha detto il ministro della difesa Yoav Gallant secondo cui «la notte scorsa abbiamo passato a Gaza una nuova fase della guerra». «La terra nella Striscia ha tremato, abbiamo attaccato da terra e da sottoterra. Abbiamo colpito i terroristi a tutti i livelli e ovunque. Gli ordini alle forze armate sono chiari, continuare l'operazione fino a nuove disposizioni», ha concluso dopo aver presieduto una riunione con il capo di stato maggiore Herzi Halevi, i vertici della difesa e della sicurezza.

Israele ai civili di Gaza: «spostarsi immediatamente» nel settore sud

Israele ha lanciato oggi un appello urgente ai palestinesi residenti nel nord della Striscia e a Gaza City a «spostarsi immediatamente» nel settore sud, «per la propria sicurezza». «La vostra finestra di opportunità si sta chiudendo», ha avvertito il portavoce militare Daniel Hagari, con un messaggio in inglese sulla piattaforma X. «L'umanità resta impressionata dal massacro compiuto da Hamas il 7 ottobre: un massacro - ha affermato - di vite innocenti, uomini, donne, bambini e bebè, con la testa mozzata, uccisi, violentati, bruciati vivi. Noi non lo dimenticheremo, nè dimenticheremo il rapimento di oltre 200 ostaggi».

 

 

Esercito Israele: contro Hamas avanti fino a nuovi ordini

L'operazione nei confronti di Hamas a Gaza continuerà «fino a che non saranno emessi nuovi ordini».

Lo ha detto il ministro della difesa Yoav Gallant secondo cui «la notte scorsa abbiamo passato a Gaza una nuova fase della guerra». «La terra nella Striscia ha tremato, abbiamo attaccato da terra e da sottoterra. Abbiamo colpito i terroristi a tutti i livelli e ovunque. Gli ordini alle forze armate sono chiari, continuare l'operazione fino a nuove disposizioni», ha concluso dopo aver presieduto una riunione con il capo di stato maggiore Herzi Halevi, i vertici della difesa e della sicurezza.

Hamas: Israele esita ad invadere Gaza perché ha paura

«L'esitazione di Israele di fronte all'invasione di terra di Gaza dimostra uno stato di confusione e paura». Lo ha affermato un dirigente di Hamas, Izzat al-Reshek, citato dall'agenzia di stampa Shehab, vicina a Hamas. «La resistenza è pronta allo scontro», ha aggiunto al-Reshek, denunciando poi che la privazione di acqua, combustibile e corrente elettrica imposta alla popolazione di Gaza da Israele «è un crimine di guerra».

 

Governo, pronti a portare aiuti umanitari a Gaza

L’Italia è pronta a fornire supporto umanitario alla popolazione interessata dal conflitto in atto in Medio Oriente. Lo dichiara Palazzo Chigi in una nota in cui spiega quali mezzi e forze sono pronte ad attivarsi. Il Pattugliatore Polivalente d’Altura Thaon di Revel della Marina Militare, precauzionalmente rischierato a Cipro nei giorni scorsi, per poter rapidamente raggiungere le acque antistanti Israele/Gaza, è pronto a imbarcare materiale umanitario in afflusso dalla base logistica delle Nazioni Unite di Brindisi in afflusso a Cipro con vettori aerei dell’Aeronautica Militare e altro materiale reso disponibile dalla CRI. Inoltre, due Fregate Multimissione della Marina Militare sono già in zona e una nave anfibia sta raggiungendo l’area per l’eventuale evacuazione umanitaria di personale nonché per il trasporto di ulteriore materiale di prima necessità. Le predette attività sono seguite direttamente dal Ministro della Difesa e coordinate dal Comando Operativo di vertice Interforze.

Dopo missile dal Libano, Israele colpisce oltre confine

Poco fa l'esercito israeliano ha sventato un missile terra-aria lanciato da Libano verso un drone israeliano. Lo ha detto il portavoce militare aggiungendo che ora l'esercito sta colpendo in risposta il luogo da cui è partito il missile.

Israele: operiamo ancora a Gaza, nessuna perdita

«Le nostre forze di terra si trovano ancora sul terreno e portano avanti la guerra»: lo ha affermato il portavoce militare Daniel Hagari. «La notte scorsa sono entrate nel nord della Striscia e hanno esteso le attività di terra. A questa operazione partecipano unità di fanteria, dei carristi, del genio e dell'artiglieria, sostenuti da un forte volume di fuoco». Israele, ha proseguito Hagari, continua con «bombardamenti massicci» a Gaza che hanno portato anche alla uccisione di esponenti di primo piano dell'ala militare di Hamas, fra cui il capo della unità aerea «che ha avuto un ruolo centrale nel massacro del 7 ottobre».

Esercito Israele: ucciso comandante forze navali di Hamas

L'esercito israeliano ha ucciso il comandante delle Forze navali di Hamas della Brigata di Gaza city Ratib Abu Tzahiban. Lo ha detto il portavoce militare secondo cui Tzahiban ha organizzato e comandato il tentativo di infiltrazione in Israele dello scorso 24 ottobre. La Marina - ha aggiunto il portavoce - sta fornendo sostegno alle forze terrestri impegnate fino ad ora all'interno di Gaza per l'incursione cominciata ieri sera.

 

Erdogan: «Israele metta fine a questa follia»

Il presidente turco Erdogan chiede a Israele di «mettere fine a questa follia» e di «fermare gli attacchi». Lo riferisce l'agenzia turca Anadolu.

Famiglie degli ostaggi: notte di ansia, Netanyahu ci riceva ora

«Questa notte è stata la più terribile di tutte le notti e l'abbiamo passata con grande ansia. È stata una notte in bianco e lunga, sullo sfondo della grande operazione dell'esercito nella Striscia di Gaza e della completa incertezza riguardo al destino dei rapiti che sono trattenuti lì e sono anch'essi soggetti a pesanti bombardamenti». Lo dichiara il Forum delle famiglie degli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas, chiedendo «un incontro urgente» con il premier Benyamin Netanyahu, il ministro della Difesa Yoav Galant e altri membri del gabinetto di guerra.

Truppe e tank ancora nella Striscia

Le forze israeliane, entrate ieri sera a Gaza, sono ancora nella Striscia mentre continua l'operazione avviata con le truppe e i tank. Lo riferiscono i media. Il capo di stato maggiore Herzi Halevi - secondo le stesse fonti - attualmente sta tenendo una valutazione della situazione in corso al termine della quale saranno prese decisioni in merito alla continuazione dell'operazione di terra. Sono segnalati scontri con Hamas a Bureji, nella parte centrale di Gaza, e in altre località. Al momento - secondo le stesse fonti - non ci sono vittime né feriti tra i soldati israeliani.

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Israele: razzi dal Libano, colpite infrastrutture militari di Hezbollah

«Ieri, i terroristi Hezbollah hanno tentato di lanciare razzi verso il territorio israeliano. I razzi sono caduti in Siria. Nella notte i jet israeliani hanno risposto colpendo infrastrutture militari di Hezbollah in Libano». Lo riferisce l'esercito israeliano.

Israele: colpiti 150 obiettivi a nord di Gaza

Sono stati circa 150 gli obiettivi sotterranei, tunnel compresi, colpiti dall'aviazione israeliana la scorsa notte nel nord della Striscia Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui sono stati uccisi diversi terroristi.

Ucciso il capo delle forze aeree di Hamas

Il capo delle forze aeree di Hamas, Issam Abu Rukbeh, è stato ucciso in un raid aereo delle Forze di difesa israeliane nella Striscia di Gaza. Lo riferiscono le Idf e i servizi di sicurezza dello Shin Bet. L'esercito israeliano spiega che Abu Rukbeh era responsabile della gestione dei droni, dei sistemi di rilevamento aereo, dei deltaplani e delle difese aeree del gruppo di Hamas. Abu Rukbeh, spiegano i militari israeliani, ha avuto un ruolo nella pianificazione dell'assalto sferrato da Hamas lo scorso 7 ottobre, dirigendo i miliziani che sono entrati con i deltaplani nelle zone meridionali di Israele. Inoltre ha coordinato attacchi con droni contro Israele.

 

Soldati israeliani entrano nella Striscia di Gaza da terra e da mare, scontri a fuoco anche al confine con il Libano

In piena notte dalla Striscia di Gaza arrivano notizie di incursioni compiute da terra e da mare da migliaia di soldati israeliani che avrebbero colpito, anche con l'aiuto di carri armati, oltre 200 strutture di Hamas. Combattimenti anche nei tunnel sotto i centri abitati devastati dai bombardamenti incessanti degli israeliani. Scontri a fuoco anche al confine fra Libano e Israele.

Hamas chiede una tregua e propone uno scambio di ostaggi

Hamas vorrebbe una tregua di qualche giorno e chiede il rilascio dei suoi sostenitori nelle carceri israeliane in cambio di 100 ostaggi israeliani detenuti nella Striscia di Gaza. Lo fa filtrare l'agenzia palestinese Maan citata dall'agenzia russa Tass.

Il giornalista di Al Jazeera Wael Al-Dahdouh continua le dirette da Gaza dopo la morte di moglie e figli

Il giornalista di Al Jazeera Wael Al-Dahdouh continua a riferire in diretta su quanto avviene a Gaza nonostante due giorni fa abbia perso una dozzina di membri della sua famiglia in un attacco aereo israeliano. Capo dell'ufficio di Gaza dell'emittente araba, il giornalista venerdì è stato in onda per diverse ore parlando in diretta mentre in sottofondo si sentivano esplosioni. Mercoledì scorso la moglie, il figlio, la figlia e il nipote di Al-Dahdouh sono stati uccisi da un attacco aereo che ha colpito una casa nel campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza. La sua famiglia - secondo quanto riferito da Secondo Al Jazeera - si era rifugiata lì dopo essere stata sfollata. In totale di 12 membri della sua famiglia, tra cui nove bambini, sono rimasti uccisi nell'esplosione.

Cnn: "Migliaia di soldati israeliani sono entrati a Gaza"

La Cnn rilancia la notizia: "Migliaia di soldati israeliani sono entrati a Gaza". Una conferma del durissimo tenore dell'operazione avviata dall'Idf poco prima del tramonto. 

Risoluzione Onu, l'Italia si è astenuta

«L'Italia si è astenuta» sulla risoluzione Onu per la tregua a Gaza «perché se da un lato riconosce gli sforzi delle parti arabe», questi «non sono stati abbastanza per votare a favore. Manca la condanna inequivocabile degli attacchi di Hamas a Israele, manca il riconoscimento del diritto di difendersi di ogni Stato sotto attacco, in questo caso Israele, e non menziona la richiesta del rilascio immediato e incondizionato degli ostaggi del 7 ottobre». Lo ha detto l'ambasciatore Maurizio Massari, rappresentante permanente italiano all'Onu.

Israele: "Nessun cessate il fuoco contro Hamas-Isis"

«Con l'aperto rifiuto dello spregevole appello per un cessate il fuoco, Israele intende agire per eliminare Hamas proprio come il mondo ha agito contro i nazisti e l'Isis». Lo scrive su X il ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen dopo la risoluzione approvata dall'Assemblea generale dell' Onu.

L'Assemblea generale dell' Onu chiede una tregua umanitaria immediata: approvata risoluzione giordana

L'Assemblea generale dell' Onu chiede una tregua umanitaria immediata. Con 120 voti a favore, 14 contrari e 45 astensioni la risoluzione giordana è stata infatti adottata dall'Assemblea. L'emendamento proposto dal Canada non ha ottenuto il sostegno sufficiente (85 favorevoli, 55 contrari e 23 astensioni), ossia la maggioranza richiesta dei due terzi.

Si tratta della prima risposta formale delle Nazioni Unite alle ostilità dopo gli attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre, dopo che il Consiglio di sicurezza non è riuscito in quattro occasioni a raggiungere un consenso su qualsiasi azione. La risoluzione della Giordania che è stata adottata non menziona specificatamente Hamas. L'emendamento canadese invece che condannava il gruppo palestinese è stato bocciato. La risoluzione chiede una «tregua umanitaria immediata e duratura» e chiede a tutte le parti di rispettare il diritto internazionale umanitario e la fornitura «continua, sufficiente e senza ostacoli» di forniture e servizi essenziali nella Striscia di Gaza. La risoluzione chiede il «rilascio immediato e incondizionato» di tutti i civili tenuti prigionieri.

Tra i paesi che hanno votato a favore della risoluzione c'è la Francia mentre l'Italia si è astenuta. Si sono astenuti anche tra gli altri Albania, Australia, Bulgaria, Canada, Danimarca, Grecia, Germania, Finlandia. Hanno votato contro Israele e Stati Uniti. (Eca/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 27-OTT-23 22:46 NNNN

di Mauro Evangelisti

Turning point, dicono in diretta sul network israeliano I24News quando in Italia sono le 20. Punto di svolta della guerra. Da più di un’ora l’artiglieria sta colpendo la parte settentrionale della Striscia di Gaza, ma soprattutto i caccia - s’ipotizza addirittura un centinaio - stanno bombardando gli edifici e soprattutto i tunnel dove si nascondono i terroristi con una intensità senza precedenti. L’attacco più massiccio di sempre. Che stia succedendo qualcosa che non ha precedenti lo dimostra la sospensione di tutti i servizi di comunicazione e di Internet all’interno della Striscia disposto dagli israeliani. E in serata arriva il timbro del consigliere di Netanyahu Mark Regev: «Hamas ha commesso crimini contro l’umanità e sentirà la nostra ira stanotte, la vendetta inizia stanotte».

Obiettivo: annientare Hamas.

Secondo l’Idf (le forze armate israeliani) ha le sue basi strategicamente e cinicamente sotto gli ospedali, ma sarà inevitabile, con una tale potenza dei bombardamenti, un conto altissimo anche di vittime civili e chi può, tra i palestinesi, sta lasciando il Nord della Striscia. E scattano le operazioni di terra nella notte: fonti palestinesi diffondono la notizia che poco prima delle 21 (ora italiana) sono entrati i tank da Nord e da Est e che si combatte per strada. Husam Badran, dirigente di Hamas, contemporaneamente chiede a tutti i palestinesi che vivono in Cisgiordania di attaccare l’esercito israeliano: «Questo è il momento di prendere le nostre armi». Gli Usa, secondo il Washington Post, favorevoli alla tregua umanitaria, continuano a fare pressioni su Netanyahu perché si ricorra solo azioni chirurgiche mirate, anche se non pone limiti alle azioni israeliane: «Nessuna linea rossa». L’Arabia Saudita ha avvertito gli americani che una invasione massiccia via terra avrebbe conseguenze catastrofiche.


ISOLATI
Sempre ieri sera (tutto avviene in poche ore): la Mezzaluna rossa (equivalente della nostra Croce rossa) lancia un disperato appello esprimendo preoccupazione per la sorte degli operatori sanitari a Gaza. «Abbiamo perso completamente i contatti con la sala operativa nella Striscia e con tutte le nostre squadre a causa delle autorità israeliane che hanno interrotto tutte le comunicazioni fisse, cellulari e Internet. Chiediamo alla comunità internazionale di esercitare pressioni sulle autorità israeliane affinché forniscano protezione immediata ai civili innocenti, alle strutture mediche e alle nostre squadre».

Quasi contemporaneamente il contrammiraglio Daniel Hagari, portavoce dell’Idf, che poche ore prima aveva tenuto la conferenza stampa in cui aveva denunciato che il quartier generale di Hamas è sotto l’ospedale principale della Striscia, parla di nuovo e pronuncia una frase chiave: «Le operazioni di terra a Gaza si stanno espandendo. I residenti di Gaza City devono andare a Sud». Non ci saranno solo i bombardamenti, ma anche operazioni di terra nella Striscia, tanto che da Sderot, città a pochi chilometri dal confine dove i terroristi di Hamas il 7 ottobre hanno massacrato molti civili, l’inviato del network israeliano I24News racconta in diretta: «Ci sono importanti movimenti di mezzi, nuove operazioni sul terreno sono già cominciate».

Sono le 20.15 in Italia, le 21.15 in Israele. Cambio di scenario, in questa drammatica serata che arriva alla vigilia di un sabato che segna tre settimane dal massacro compiuto da Hamas. Dalla Striscia un corrispondente di Al Jazeera, Tareq Abu Azoum, riesce a fare un collegamento via satellite da Khan Yunis, nel Sud: «Per favore, mandate questo messaggio al mondo. La situazione è catastrofica, siamo isolati. Non possiamo più comunicare con la comunità internazionale per inviare la nostra voce al mondo. Non riusciamo a comunicare neppure con i nostri familiari in altre zone della Striscia. La situazione sul campo è davvero terribile. Tutti hanno paura, tutti sono terrorizzati. Non abbandonateci».

Per tutto il giorno, però, dalla Striscia di Gaza c’erano stati, senza sosta, i lanci di razzi: le brigate Qassam di Hamas hanno preso di mira, come succede ogni giorno dal 7 ottobre, numerose città israeliane, compresa Tel Aviv, dove Iron Dome (il sistema di difesa aerea) non è riuscito a intercettare un razzo che ha colpito un palazzo (tre feriti). Tragedia nella tragedia: i civili a Gaza sono allo stremo, gli ospedali ormai hanno pochissimo carburante per fare funzionare il fragile sistema sanitario, anche l’acqua potabile sta finendo, eppure Hamas ha ancora le risorse per lanciare attacchi contro Israele, usando anche quelle che sarebbero più utili alla sopravvivenza dei dannati di Gaza.

Pensare che per tutto il giorno sia Al Jazeera sia una tv egiziana avevano dato per imminente un cessate il fuoco, una tregua, per consentire la liberazione di parte degli ostaggi, grazie alla mediazione del Qatar. Qualcosa non tornava: nella notte tra giovedì e venerdì le forze speciali israeliane avevano colpito dal mare alcuni obiettivi di Hamas, da Gaza proseguiva il lancio di missili, un drone partito dallo Yemen, probabilmente dagli houti finanziati dall’Iran, era stato abbattuto in Egitto dagli israeliani, aerei americani avevano bombardato in Siria due depositi di armi di militanti appoggiati da Teheran. L’Idf anche ieri ha ripetuto: «Libereremo gli ostaggi».
 

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