Arrestata per errore. Questo il calvario vissuto da una 32enne afroamericana di Detroit, negli Stati Uniti, incinta di otto mesi. Undici ore da incubo per la donna. Lo scorso febbraio, infatti, la polizia ha bussato alla sua porta mentre stava preparando le altre sue due figlie per andare a scuola, l'ha arrestata, ammanettata e portata via con le bambine in lacrime. Ma non è finita qui...
La vicenda di Porcha Woodruff, un'estetista che sta studiando per diventare infermiera, nonostante sia di qualche mese fa è giunta alla cronaca solo adesso.
Nel frattempo ha iniziato ad avvertire spasmi e contrazioni e forse «un attacco di panico». Alla fine è stata accusata di rapina e furto d'auto e rilasciata dopo aver pagato una cauzione da 100mila dollari.
Dalla stazione di polizia la donna è corsa in ospedale dove lo sono state somministrate due flebo di liquidi. Un mese dopo, il procuratore della contea di Wayne ha archiviato il caso contro di lei che nel frattempo aveva partorito. Secondo quanto ricostruito il calvario di Porcha è stato causato da un errore del sistema di riconoscimento facciale, una tecnica usata dalla polizia per rintracciare i criminali. Si tratta del terzo caso a Detroit, la prima donna, ma tutti afroamericani.