New York Times: «Almeno 18 informatori della Cia uccisi in Cina in due anni»

New York Times: «Almeno 18 informatori della Cia uccisi in Cina in due anni»
Sabato 20 Maggio 2017, 21:34 - Ultimo agg. 22:42
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In un'operazione tesa ad indebolire la rete di spionaggio della Cia in Cina, Pechino tra il 2010 e il 2012 ha ucciso o imprigionato almeno 18, forse 20, informatori locali dell'intelligence americana. Lo rivela oggi il New York Times citando almeno 10 ex ed attuali funzionari americani che raccontano questa pagina drammatica, finora inedita, della storia dello spionaggio Usa. Secondo quanto rivelato, almeno 12 informatori - quelli che vengono chiamate 'assets' - sono stati uccisi, vittime di esecuzioni sommarie condotte di fronte ai colleghi nel cortile degli uffici pubblici dove lavoravano, e da dove inviano informazioni a Washington. Esecuzioni tese a lanciare un terribile monito ad altri eventuali informatori della Cia. Almeno altri tre sono stati imprigionati nell'operazione che è stata avviata per una fuga di notizie all'interno della Cia, per la quale però non è stata ancora individuata la fonte

Cia ed Fbi, che è responsabile delle operazioni di contro spionaggio, hanno aperto un'indagine, chiamata in codice «Honey Badger».
Anche se vi è una lista di sospetti, tra i quali un cittadino sino americano che ha lasciato la Cia poco dopo l'inizio delle uccisioni, non sono state fatte incriminazioni. Ed ancora non è stato stabilito se vi sia stata una 'talpà, oppure i cinesi hanno ottenuto la lista degli informatori con operazioni di hackeraggio.
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