Terremoto Marocco, il dolore del bambino coperto di sangue: «Sono solo, mia mamma, mia nonna e i miei fratelli sono morti»

Mestre si mostra alla telecamera è ancora avvolto dalla polvere dei detriti, gli stessi che circondano lui e il resto della città

Terremoto Marocco, il dolore del bambino coperto di sangue: «Sono solo, mia mamma, mia nonna e i miei fratelli sono morti»
Terremoto Marocco, il dolore del bambino coperto di sangue: «Sono solo, mia mamma, mia nonna e i miei fratelli sono morti»
Domenica 10 Settembre 2023, 19:37 - Ultimo agg. 11 Settembre, 09:03
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Ha gli occhi grandi ma spenti, la parte sinistra del volto ancora ricoperta di macchie di sangue, ormai secco. È l'immagine dell'innocenza perduta quella di un bambino apparso in un video diventato virale in queste tragiche ore per il Marocco dopo il devastante terremoto di ieri. Lo ha rilanciato anche l'emittente emiratina Al Arabiya. Si sa che ha perso tutto. È lui stesso a raccontarlo nel filmato: «Sono rimasto solo, mia mamma, mia nonna e due dei miei fratelli sono morti» dice mentre le parole sembrano rimanere strozzate in gola, ed escono a fatica. Parla in arabo, spesso abbassa lo sguardo fissandolo a terra e mentre gesticola continuamente con la manina mostra il numero quattro, forse a indicare il numero di quelle persone a lui care che non rivedrà mai più. O quelli che della sua famiglia che sono rimasti: oltre a lui solo il papà, il nonno e lo zio

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Il video della tragedia

Il bambino, che vive a Marrakech ed è di etnia berbera secondo quanto riporta la didascalia del video, guarda l'obiettivo che lo riprende ma sembra non nutrire più speranze.

Avrà non più di 8-10 anni ed è vestito con un pantalone e una maglietta bianca con disegni grigi abbottonata sul collo. Ai piedi indossa delle ciabatte: probabilmente sono gli stessi abiti che portava quando quei terribili 30 secondi in cui la terra ha tremato gli hanno strappato i suoi affetti più cari. Mestre si mostra alla telecamera è ancora avvolto dalla polvere dei detriti, gli stessi che circondano lui e il resto della città. Un racconto straziante, il suo, che è solo una delle tante drammatiche testimonianze tra le macerie di chi ha perso tutto. Nei suoi occhi non ci sono più lacrime, ma resta il terrore e la paura.

 

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