Sottomarino Titan, l'ultima (presunta) conversazione tra lo staff di bordo e la nave Polar Prince. L'allarme rosso dopo un'ora: «Non vi riceviamo più»

Il documento delle registrazioni suggerisce che i passeggeri erano a conoscenza della problematica situazione circa 18 minuti prima della sua devastante implosione

Titan, rivelata l'ultima conversazione tra lo staff di bordo e la nave Polar Prince. L'allarme rosso dopo circa un'ora: «Non vi riceviamo più»
Titan, rivelata l'ultima conversazione tra lo staff di bordo e la nave Polar Prince. L'allarme rosso dopo circa un'ora: «Non vi riceviamo più»
Venerdì 7 Luglio 2023, 11:56 - Ultimo agg. 13 Luglio, 13:05
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Il caso del sottomarino Titan non si è ancora concluso. Nelle ultime ore sono trapelate online le presunte trascrizioni dell'ultima comunicazione del sottomarino dell'azienda OceanGate prima che implodesse. Le registrazioni, non confermate, sono state condivise online e sembravano rivelare le ultime parole tra le persone a bordo del sottomarino Titan e la nave madre Polar Prince. 

Le trascrizioni emerse (ufficiose)

Sono state diffuse online le trascrizioni di quella che si presume essere l'ultima comunicazione del sommergibile Titan prima della sua tragica implosione.

Lo scritto, non confermato, rivela le ultime parole scambiate tra lo staff di bordo del sottomarino - presumibilmente delll'amministratore delegato di OceanGate Stockton Rush - e il team della nave madre Polar Prince.

Il documento delle registrazioni suggerisce che i passeggeri erano a conoscenza della problematica situazione circa 18 minuti prima della sua devastante implosione. Sebbene la sua autenticità rimanga ampiamente contestata, alcuni commentatori hanno sottolineato che il suo contenuto è plausibile, anche alla luce delle informazioni fornite dagli esperti, tra cui il regista di «Titanic» James Cameron. Un utente di TikTok, che ha condiviso gli screen delle conversazioni, si è difeso dall'accusa di averle condivise «solo per avere dei like», insistendo: «Ho ritenuto che siano molto plausibili».

Il dialogo inizia alle 7:52, quando la nave comunica ai cinque passeggeri del Titan che sono «autorizzati a scendere» verso il Titanic. «Godetevi l'immersione, signori», aveva augurato la nave Prince Polar prima di istruirli per eseguire il controllo dei sistemi e dare loro il via libera a procedere.

«Tutti i sistemi funzionano normalmente. Siamo in buone condizioni. Continuiamo la nostra discesa come previsto», annuncia il sottomarino alle 8:34.

Circa 15 minuti dopo confermano che «tutti i sistemi sono stabili» e che la discesa «continua come previsto». Una volta raggiunti i 75 minuti di discesa, il sottomarino dichiara che tutto è «sotto controllo». 

Tuttavia, appena 10 minuti dopo, le cose iniziano ad andare male.

 

Secondo la trascrizione, alle 9:28 l'equipaggio di Titan ha notato un allarme dal sistema di monitoraggio in tempo reale (RTM). Tutti concordano sulla necessità di abbandonare la discesa e iniziare a risalire. Tuttavia, la risalita procede molto più lentamente del previsto e, quando forniscono l'ultimo aggiornamento, l'RTM dichiara l'allarme rosso. Alle 9:50, secondo quanto riferito, il Polar Prince dice al sottomarino: «Non vi riceviamo. Aggiornarnateci per favore». Prosegue: «Non riusciamo a rintracciarvi. Ci stiamo spostando verso le coordinate di recupero. Riferite se ci siete». La trascrizione termina alle 9:57, con un ultimo appello della nave: «Per favore, rispondete se siete in grado». 

L'analisi dell'esperto

In un video, lo YouTuber e ingegnere americano Jeff Ostroff ha esaminato le trascrizioni e ha rivelato la probabilità della sua autenticità. Ostroff ha iniziato il video spiegando che: «Questa trascrizione è la versione più vicina agli scenari che sono realmente accaduti e sembra essere in linea con le indicazioni temporali». Le trascrizioni rivelano che il sottomarino Titan ha proceduto all'immersione alle 8:01 con l'autorizzazione del Polar Prince. Ostroff ha spiegato che il primo campanello d'allarme per lui è iniziato quando il sottomarino ha riferito alle 08:21 che si trovava già a 756 metri di profondità. Ha poi calcolato che, con il relitto del Titanic a circa 3.800 metri di profondità e con un tempo di immersione di 2,5 ore, il sottomarino avrebbe dovuto scendere a un ritmo di circa 25,33 metri al minuto.

A una velocità di 25,33 metri al minuto, il Titan avrebbe dovuto trovarsi a circa 532 metri di profondità, e non a 756 metri, dopo poco più di 20 minuti di viaggio. Ostroff ha dichiarato: «A questo punto concludo che il sottomarino Titan sta scendendo troppo velocemente».

Utilizzando lo stesso calcolo, Ostroff era preoccupato per la profondità di 1.934 metri segnalata dal Titan dopo 51 minuti di viaggio. Secondo i suoi calcoli, a quel punto della discesa il sottomarino avrebbe dovuto trovarsi a una profondità di 1.292 metri. Secondo la trascrizione, i primi sistemi di allarme del sottomarino hanno iniziato a suonare alle 09:28, come si legge nella trascrizione: «Stiamo notando un allarme dall'rtm (sistema di monitoraggio in tempo reale)».

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Ostroff ha notato che il sottomarino si trovava «a 1.200 metri di profondità rispetto al previsto» e con un'ora di anticipo rispetto alla sua destinazione. La trascrizione ha poi rivelato come il sottomarino Titan abbia rilasciato la dei pesi: questo perché non riuscivano a risalire.

Durante il tentativo di risalita, Ostroff ha spiegato: «Ecco cosa mi allarma. Guardate la loro profondità, 3.457 metri. Circa tre minuti fa erano a 3.476 metri. Quindi il sottomarino OceanGate Titan, a questo punto, si è spinto solo di 20 metri in tre minuti».

L'ultimo messaggio ricevuto dal Titan risale alle 9:46 e rivela che il Titan ha azionato la batteria di riserva a 3.457 metri di profondità. Ostroff ha concluso che: «Tutti i notiziari dicono che hanno perso il contatto alle 9:45 circa del mattino». 

Le indagini continuano

Nel frattempo, il Transportation Safety Board (TSB) canadese, che sta conducendo una propria inchiesta, ha dichiarato che i suoi investigatori hanno completato i colloqui preliminari con l'equipaggio del Polar Prince e hanno sequestrato il registratore dei dati di viaggio della nave.

Il TSB ha inoltre dichiarato di aver «ispezionato, documentato e catalogato» tutti i materiali recuperati dal luogo dell'incidente prima di consegnarli alle autorità statunitensi. 

Gli audio sono «fake»?

Un portavoce della Marina - il ramo militare che avrebbe registrato per primo il suono della presunta implosione del sottomarino - ha dichiarato che l'ente di difesa militare non ha rilasciato audio.

«La Marina in genere non rilascia l'audio per proteggere le nostre tattiche, tecniche e capacità», ha dichiarato il portavoce che continua: «Questo perché la condivisione pubblica di tale audio potrebbe fornire ai nemici dello Stato informazioni sui sistemi di rilevamento acustico top-secret della Marina».

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