Tribunale annulla licenziamento della dipendente che mangiò un croissant

Ipermercato licenzia una donna per aver ricevuto dei bollini dai clienti e per aver mangiato un cornetto, ma il tribunali svalutano le infrazioni

Tribunale annulla il licenziamento della dipendente che ha mangiato un croissant
Tribunale annulla il licenziamento della dipendente che ha mangiato un croissant
di Marta Ferraro
Martedì 20 Giugno 2023, 16:40 - Ultimo agg. 22 Giugno, 06:21
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Un ipermercato di Bragança, Portogallo, ha licenziato una lavoratrice per aver mangiato un cornetto che era già stato ritirato dallo scaffale e per aver ricevuto dai clienti dei bollini per una campagna promozionale senza aver effettuato i rispettivi acquisti.

Ma il tribunale del lavoro locale ha annullato la decisione del datore di lavoro, concludendo che né i bollini - che facevano parte di una campagna che offriva coltelli - né il cornetto erano sufficienti per il licenziamento. La decisione è stata ora confermata anche dalla Corte d'Appello di Guimarães (TRG).

«Se è vero che l'onestà nel rapporto di lavoro non è suscettibile di gradazioni, proprio perché ogni comportamento disonesto è atto a incrinare la fiducia che il datore di lavoro ha nel lavoratore (o viceversa), non è meno corretto che l'adempimento di questo concetto deve essere svolto secondo criteri di ragionevolezza», ha concluso il TRG, come riporta il giornale locale JN.

In primo grado è stato dimostrato che la dipendente, del settore ortofrutticolo, ha ricevuto, tra ottobre e dicembre 2021, da un cliente, dei bollini che, a loro volta, le sarebbero stati consegnati da un altro lavoratore. È stato inoltre dimostrato che la dipendente si è appropriata di un cornetto, del valore di un euro, e lo ha mangiato senza registrarlo e pagarlo.

Sconfitta in primo grado, la società ha presentato ricorso, sostenendo che alla lavoratrice «era vietato ricevere regalie dai clienti, in denaro o in natura, cioè non poteva accettare i bollini, non avendo effettuato acquisti nella misura che le dava il diritto di riceverli. Questo comportamento metteva in discussione la fiducia che l'azienda riponeva nella dipendente», argomentava l'azienda.

Nonostante ciò, i giudici dell'Alta Corte hanno deciso che, «anche ammesso che entrambi i fatti contestati rientrino in illeciti disciplinari, nessuno di essi, per la loro gravità e le conseguenze, rendono impossibile il rapporto di lavoro».
Quanto al cornetto, ha precisato il TRG, «a parte il fatto che la lavoratrice ha violato la procedura stabilita non chiedendo al dirigente il permesso di mangiarlo prima che la rispettiva violazione fosse registrata, non ha fatto nulla che non abbiano fatto gli altri colleghi».

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