Per la terza volta in sei mesi Donald Trump è stato formalmente incriminato. Ieri sera il procuratore speciale Jack Smith ha presentato 4 capi di accusa contro l'ex presidente per il tentativo, insieme ad altri sei «complottisti», di sovvertire le elezioni del 2020. Donald Trump è stato informato in mattinata che l'incriminazione sarebbe arrivata nel tardo pomeriggio, e ha reagito con un messaggio irato sulla sua piattaforma Truth: «Ho sentito che lo squilibrato Jack Smith, per interferire con le elezioni presidenziali del 2024, pubblicherà un'altra falsa incriminazione del vostro presidente preferito, me, alle 17:00». Insieme a Trump sono stati citati altri sei individui, i cui nomi non vengono fatti, ma almeno uno ieri sera è venuto allo scoperto spontaneamente, l'avvocato John Eastman, l'ideatore della teoria che Donald Trump dovesse convincere il suo vice Mike Pence a bloccare la ratifica della vittoria di Joe Biden il 6 gennaio, cambiando il risultato delle elezioni. Nelle 45 pagine dell'incriminazione viene in particolare sottolineato come nel dicembre del 2020, più volte Trump avesse fatto pressioni su Pence, dicendogli, mentendo e sapendo di mentire, che «il Dipartimento della Giustizia stava trovando gravi infrazioni».
Le accuse
Jack Smith ha presentato formalmente il documento di incriminazione e poi ha fatto un breve commento in diretta tv, trasmesso da tutti i network: «Oggi accusiamo formalmente Donald J.
Gli altri capi d'imputazione
Questa terza incriminazione si aggiunge ad altre due già spiccate contro l'ex presidente, quella per i falsi in bilancio in seguito ai pagamenti sottobanco all'attrice porno Stormy Daniels e all'ex modella Karen McDougal perché non rivelassero le relazioni clandestine avute con lui, e quella sui documenti top secret che si era portato a casa lasciando la Casa Bianca.