Elezioni amministrative 2021, spunta l'ipotesi del voto a ottobre: oggi la decisione in Cdm

Elezioni amministrative 2021, spunta l'ipotesi del voto a ottobre: oggi la decisione in Cdm
di Luigi Roano
Giovedì 29 Luglio 2021, 08:00 - Ultimo agg. 18:24
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La data più probabile per le amministrative è quella del 3 ottobre e nel Consiglio dei ministri in programma oggi dovrebbe essere finalmente confermata. Ci sono 1300 Comuni in tutta Italia - e anche la Regione Calabria dove è impegnato nella corsa alla presidenza il sindaco di Napoli Luigi de Magistris - che aspettano di sapere quando si apriranno le urne. Chiarito il contesto, esistono ancora margini di incertezza perché è in atto un braccio di ferro tra le forze politiche che può essere sintetizzato così: il centrodestra propende per il 10 ottobre, al M5S non dispiacerebbe ma potrebbe accettare la data del 3, mentre il Pd vorrebbe che ci fosse un anticipo della competizione elettorale al 26 settembre. In Consiglio dei ministri la data che porterà il governo è quella del 10 ottobre proposta dal ministro dell'Interno Luciana Lamorgese. Quella del 3 ottobre - sostanzialmente - dovrebbe essere frutto di una mediazione alla quale si sta lavorando in queste ore. Non dovesse concretizzarsi, difficile che nel Consiglio dei ministri di oggi si decida quando andare a votare. 

Ma perché questo balletto di date? Tutto nasce più o meno un mesa fa quando la variante Delta del Covid ha iniziato a far salire i contagi ed è cresciuto esponenzialmente il timore che le elezioni venissero rinviate ancora: giova ricordare che si doveva votare a maggio. Ma ora anche le regole per contenere il Covid sono cambiate. Non è più il numero dei contagi a far cambiare fascia e colore a regioni e città, ma il numero degli ospedalizzati. Un fatto che pesa nelle discussione in atto in queste ore. Al voto ci vanno grandi città come Milano, Torino, Roma, Napoli milioni di cittadini hanno necessità di amministrazioni che abbiano una prospettiva che si basi sui 5 anni.

Persino l'approvazione dei bilanci degli enti - specialmente quelli in predissesto - sta risentendo di questa incertezza sulla data.

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L'incertezza della data ha risvolti politici e sta mettendo in crisi i partiti meno strutturati e le liste civiche che hanno maggiori difficoltà nel reclutare candidati, raccogliere le firme e i documenti necessari per inserirli nella competizione elettorale. Le liste vanno presentate 30 giorni prima del voto e per avere un'idea della quantità di nomi in campo basta dare un sguardo a Napoli. E all'esercito di aspiranti consiglieri comunali e municipali: ogni lista è composta da 40 candidati al Comune e 30 in ogni Municipalità, che sono dieci. Ciò vuol dire che ogni lista dovrà essere composta da 340 candidati tra Municipio e parlamentini e prima ancora si devono raccogliere le firme e le documentazioni, per esempio il casellario giudiziale (introdotto con le ultime Regionali). Comunque vada agosto sarà un mese di grande lavoro per chi di mestiere fa il politico e la raccolta dei documenti e dei nomi in buona parte si farà anche in spiaggia. Si tratta di capire se anche a Ferragosto sarà questo il menù del candidato considerando che tribunali e uffici comunali - già svuotati dai pensionamenti - saranno aperti o meno in un periodo consacrato alle ferie. Se si dovesse votare il 26 settembre, le liste verrebbero presentate intorno al 26 agosto, e quindi il problema di Ferragosto sarebbe pesante da gestire. Con le elezioni fissate il 3 ottobre, le liste vanno presentate intorno al 3 settembre, e se si votasse il 10 ottobre, andranno presentate il 10 settembre circa. In sostanza votare il 26 settembre vuol dire presentarle a ridosso di ferragosto, una difficoltà non certo di poco conto. 

Di qui la fortissima fibrillazione sulle date che si sta trasformando in lotta politica con il M5S che potrebbe rompere l'armonia ritrovata con il Pd visto che i pentastellati spingono per il 10 ottobre. Con il casellario da presentare per ogni aspirante consigliere, anche alle Municipalità, bisogna muoversi con largo anticipo. Se si dovessero presentare le liste ad agosto sarebbe una bagarre ancora maggiore e tutta a discapito dei più piccoli. 

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