Governo Renzi, l'ira della Bonino esclusa dalla Farnesina. Domani manifestazione con Pannella

Governo Renzi, l'ira della Bonino esclusa dalla Farnesina. Domani manifestazione con Pannella
Venerdì 21 Febbraio 2014, 22:13 - Ultimo agg. 22:14
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C' gi una polemica sul nuovo governo. «Non ho nulla da dire...». Emma Bonino, a caldo, non vuole commentare. Né il governo Renzi, né la sua uscita, dopo 10 mesi, dalla Farnesina. Ma il suo tono, al telefono con l'Ansa, tradisce la delusione e l'amarezza.



La risposta della pasionaria radicale è probabilmente rinviata a domani, quando nel pomeriggio scenderà in piazza, riprendendo la sua vocazione di militante in un vero e proprio comizio a Largo di Torre Argentina, storico feudo dei suoi Radicali. «Con eventi che mi ricordano quelli della fuga di Pescara di Vittorio Emanuele Terzo, come era prevedibile, sono certo che Renzi ha ottenuto di far fuori la Bonino - aveva detto poco prima che Renzi annunciasse la sua lista Marco Pannella a Radio radicale -. Il nemico della partitocrazia resta la storia radicale. La grande vittoria c'è, la Bonino fatta fuori, i radicali fatti fuori, fatta fuori la storia radicale, socialista, azionista, liberale. Renzi ha ottenuto l'ideale per i partitocrati». Lei stasera si è limitata ad annunciare che domani «saluterà tutti quelli che l'hanno aiutata», ma Pannella ha postato più solennemente su Facebook l'appuntamento: 'un comizio di Emma Boninò. E sarà domani che Emma probabilmente si toglierà i suoi sassolini dalla scarpa. Quelli che l'hanno vista soffrire, anche personalmente, nella gestione di casi come quello di Alma Shalabayeva. Che lei, da ministro, ha dovuto gestire con il fioretto, con tutta l'aplomb e la diplomazia che il suo ruolo le imponeva, ma che da radicale strenua sostenitrice dei diritti umani avrebbe con ogni probabilità denunciato in piazza.



Così come, forse, nel caso dei marò: un dossier che aveva 'ereditatò dal precedente governo Monti e dal suo predecessore Giulio Terzi, già inquinato da tanti passi falsi che lei, in questi mesi, non è riuscita a risolvere. Ma su cui aveva provato, con successo, ad alzare i toni, portando la questione a livello internazionale dove aveva incassato il sostegno della Ue, della Nato e, seppur più faticosamente, dell'Onu. Perchè tra tutte le cose dette e non dette, fatte e non fatte, l'ipotesi di accusa di «terrorismo» verso i due militari e quindi, indirettamente, verso l'Italia non le è mai andata giù: «inaccettabile», l'aveva bollata senza se e senza ma. E probabilmente domani la Bonino, da 'politicà e non più da ministro, non mancherà di dire qualcosa anche sul governo che sta succedendo al suo. Che a lei, nonostante fosse fino alla fine in lizza per entrarci, forse non l'ha mai convinta. «Se Renzi è il nuovo che avanza, fatemi il favore di ridarmi l'antico», commentava solo qualche mese fa (era l'ottobre del 2013) quando Renzi era ancora il sindaco di Firenze e di lui si parlava solo per le primarie del Pd.
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