Inchiesta Consip, Renzi e Lotti in trincea: «Campagna mediatica vergognosa»

Inchiesta Consip, Renzi e Lotti in trincea: «Campagna mediatica vergognosa»
di Marco Conti
Venerdì 3 Marzo 2017, 08:57
2 Minuti di Lettura

Sconcerto e anche incredulità per il processo mediatico, ma anche fiducia nella magistratura che saprà accertare responsabilità e reati. Nella non facile posizione di figlio che oggi vedrà il papà varcare il cancello di piazzale Clodio, Matteo Renzi continua a girare per l’Italia in vista delle primarie del Pd. 

«In terra di Puglia, confrontandosi con gli abitanti della meravigliosa Castellaneta». «Incammino» è l’hashtag che su Instagram accompagna una foto dell’ex premier mentre parla con tre persone anziane. Tappa successiva ancora in Puglia, a Taranto, dove il candidato alla segreteria del Pd incontra i lavoratori dell’Ilva insieme al viceministro del Lavoro Teresa Bellanova. Infine, sosta a Matera, ai cantieri della città capitale europea della cultura nel 2019. «Può essere uno straordinario, straordinario, straordinario evento». Ma in questo suo giro tra la gente del Sud la testa dell’ex segretario è soprattutto per il babbo Tiziano, che a metà mattinata sbotta e professa la sua innocenza con un nota nella quale definisce «un incubo» la sua vicenda.

Renzi-figlio invece preferisce il silenzio per l’intera giornata, salvo a sera rilanciare su twitter un post di Luca Lotti dall’eloquente titolo «Ora basta». Il fatto di non essersi «mai occupato di gare» e di «non aver conosciuto Romeo» sono argomenti che Lotti sottolinea e che Renzi condivide nella sostanza oltre che per senso di solidarietà. Una condivisione da parte dell’ex premier soprattutto laddove il ministro dice «noi siamo gente perbene». 

Continua a leggere sul Mattino Digital

© RIPRODUZIONE RISERVATA