Scontro in streaming, Grillo lo attacca
«Non sei credibile, sei un vecchio»
«Mi spiace per elettori M5S»

Renzi e Grillo alle consultazioni
Renzi e Grillo alle consultazioni
Mercoledì 19 Febbraio 2014, 16:58
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La seconda giornata di consultazioni del premier incaricato Matteo Renzi,, pi che per un risultato politico, sar sicuramente ricordata da un punto di vista mediatico.



Il colloquio fra Renzi e Beppe Grillo, trasmesso in diretta streaming sul blog del leader dei 5 Stelle, è stato infatti particolarmente acceso e si è concluso sostanzialmente con un nulla di fatto.



Grillo era già sul piede di guerra prima di arrivare a Roma: poco tempo prima di giungere nella capitale, ha pubblicato su Twitter una foto di lui al volante con scritto «Me lo avete chiesto voi (riferendosi al fatto che la decisione di andare alle consultazioni era stata presa dal popolo della rete con un referendum, ndr). Sfiduciamo Renzie».



Il confronto si è acceso in fretta. «Vi ringrazio di aver accettato l'invito alla consultazione. Per quello che ci riguarda non vi chiediamo alcun accordo vecchio stile, non siamo a chiedervi la fiducia». Così Matteo Renzi ha accolto la delegazione M5S. «Mi stai spiazzando per questa gentilezza che non mi chiedi nulla allora perchè siamo venuti?», ha replicato Beppe Grillo.



«Basta con Napolitano, dai...». Ha esordito così Grillo nel faccia a faccia con Renzi che gli ha replicato, difendendo il presidente della Repubblica: «È istituzionale».



Da lì il confronto è degenerato: «Non sono venuto qui a parlare di programmi. Sono venuto qua a dimostrarti qualcosa in modo educato e gioioso: sei una persona giovane ma anche vecchia. E se ti sei offeso per quel che ti dico mi dispiace».



«Questo non è il trailer del tuo show, non so se sei in difficoltà per la prevendita...», ha detto Renzi, «Dammi una mano. Vi mando degli omaggi», ha risposto Grillo. Il leader M5S ha interrotto il premier incaricato che voleva illustrare il suo programma: «Qualsiasi cosa dici non è credibile».



«Sono venuto a dimostrarti nostra totale indignazione per quello che rappresenti: noi siamo coerenti, tu non sei credibile», ha continuato il leader del M5S. «Non ci interessi, rappresenti De Benedetti e gli industriali, fai il giovane ma non lo sei».



Poi Grillo ha sfidato Renzi: «Ti do un minuto per parlare, non abbiamo tempo da perdere».



«Noi abbiamo il semestre europeo, so che abbiamo idee diverse, ma noi vogliamo ragionare per cambiare l'idea di Europa avendo fatto i compiti a casa: al Senato c'è il ddl Del Rio sul superamento delle province e vogliamo fare la riforma del Senato e del Titolo V...», ha provato a dire il leader del Pd, ma Grillo ha continuato a interromperlo.



«Sei un incrocio tra Gasparri e la Biancofiore in questo momento», ha ribattutto Renzi, cercando di intavolare una discussione, ma senza successo. «Stai cercando di provocarmi, ma io sono uno di quelli che pagava per venire a ascoltarti», ha detto ancora il premier incaricato a Grillo che gli contestava di agire tramite i decreti: «Io faccio i decreti? Ma se non sono mai entrato in aula», gli ha risposto Renzi. Alla fine il premier incaricato ha sbottato: «Beppe esci da questo blog, questo è un luogo dove c'è il dolore vero delle persone, c'è bisogno di affrontare le questioni reali». Dopodiché ha congedato Grillo e la delegazione M5S.



Una volta terminato il colloquio, il leader M5S si è ulteriormente sfogato in conferenza stampa: «Se era per me non venivo. Sono venuto per la Rete. Abbiamo votato e siamo venuti perchè abbiamo un principio di democrazia. La maggioranza dei votanti ha detto "andiamo". Ma non avevo una scaletta di cose perchè non mi interessa colloquiare democraticamente con un sistema che voglio eliminare».



«Oggi questo poverino ha ricevuto due pregiudicati extra parlamentari: io e Berlusconi. Questi ragazzi non hanno programmi, sono più vecchi dei vecchi», ha concluso poi Grillo.



Il Tweet di Renzi Appena finita la concitata riunione con i 5 Stelle, il premier incaricato ha scritto su Twitter: «Mi spiace tanto per chi ha votato 5Stelle. Meritate di più, amici. Ma vi prometto che cambieremo l'Italia, anche per voi #lavoltabuona»



Le reazioni Dal Pd sono arrivate molte condanne per il modo in cui si sono svolte le consultazioni fra Renzi e Grillo. Ma una è arrivata anche dallo stasso Movimento 5 Stelle, nella persona del senatore Luis Alberto Orellana.



Tra Beppe Grillo e Matteo Renzi «nè vinti nè vincitori». Il leader M5S «non mi è piaciuto, da questo incontro rischia di uscirne un'immagine offuscata», ha detto Orellana, tra le voci più critiche del Movimento. «Dopotutto - aggiunge - non mi aspettavo molto di più. Sono soddisfatto per il responso uscito dalla Rete», che ha optato per il sì alle consultazioni, «ma non per come sono andate le cose. A Renzi non è stato nemmeno dato modo di parlare. L'incontro è durato 2 minuti, poteva durare qualcosa di più». Il premier incaricato, «del resto, chiedeva giusto un minuto in più per illustrare il programma. Questo si poteva concedere, tanto un no resta tale comunque». Poco prima dell'incontro-scontro tra Grillo e Renzi, Orellana aveva affidato a Fb il suo entusiasmo per la decisione assunta dagli attivisti.



«È la prima volta - scriveva sul social network - che una importante decisione politica viene presa da una forza politica coinvolgendo direttamente i propri iscritti. Questo è un dato politico importantissimo e forse rappresenta un caso per ora unico ma mi auguro ripetibile. Oggi su questa spinta democratica il M5S incontrerà Renzi. Il M5S ascolterà le sue proposte e spiegherà le proprie, le nostre idee concrete per uscire da questa terribile crisi. A me poi fa particolarmente piacere che la rete dei nostri iscritti abbia deciso proprio come da me auspicato. Per non influenzare in alcun modo il voto, non ho espresso pubblicamente ieri il mio favore ad andare a incontrare Renzi. Sinceramente non credo che sarà un incontro utile perchè per tanti versi Renzi non è credibile ma sicuramente toglierà argomenti a chi dice che a noi non piace confrontarci. Toglierà argomenti a Renzi che avrebbe potuto dire che la nostra contrarietà al suo governo la doveva leggere sui giornali mentre a noi non manca certo il coraggio di dirglielo in faccia», concludeva.
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