Taxi, Urso: «Più licenze entro il 2023. Concorsi straordinari per rilasci in un mese a Roma, Firenze, Milano e Napoli»

Il ministro Urso: «Domani la circolare»

Taxi, Urso: «Più licenze entro il 2023. Concorsi straordinari per rilasci in un mese a Roma, Firenze, Milano e Napoli»
Taxi, Urso: «Più licenze entro il 2023. Concorsi straordinari per rilasci in un mese a Roma, Firenze, Milano e Napoli»
di Andrea Bassi
Sabato 4 Novembre 2023, 23:55 - Ultimo agg. 5 Novembre, 18:20
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Sui taxi «non ci sono più scuse». Il governo «è intervenuto ad agosto con disposizioni immediatamente operative». E lo ha fatto a fronte dell’emergenza, «per aiutare i sindaci nel concedere nuove licenze, con procedure semplificate e accelerate». Domani, poi, «sarà diramata una circolare interministeriale utile a fornire ogni ulteriore chiarimento ai sindaci per assegnare le nuove licenze». E basteranno 30 giorni per bandirle. A spiegarlo al Messaggero, il giorno dopo la segnalazione con la quale l’Antitrust ha messo in mora tre città italiane sul servizio taxi, Roma, Milano e Napoli, è il ministro per il Made in Italy Adolfo Urso

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Ministro, per il garante della concorrenza il servizio taxi è, per usare un eufemismo, carente. File interminabili e risposte inevase dai call center. Perché non se ne riesce a venire a capo?
«Forse vale la pena riavvolgere un attimo il nastro». 


Riavvolgiamolo.
«A Roma l’ultimo provvedimento per aumentare i taxi risale al 2006; a Milano al 2004.

A Napoli, se la memoria non mi inganna, alla fine degli anni novanta del secolo scorso. E questo malgrado esistesse una legge che consentiva di aumentare le licenze».


Una legge che diversi governi hanno provato ad aggiornare?
«Ci ha provato il governo Monti dodici anni fa, e non ci è riuscito. Ci ha provato il governo Renzi e ha dovuto ritirare il provvedimento. Lo stesso vale per il governo Draghi. E i Comuni, nonostante potessero mettere a gara nuove licenze e concedere le doppie guide, non si sono mossi. Noi siamo intervenuti dove altri prima di noi hanno fallito». 


La riforma è stata inserita nel decreto asset di agosto. Ma non ha ancora prodotto effetti?
«Il decreto è da subito in vigore, quindi oramai da quasi tre mesi, il Parlamento lo ha convertito un mese fa, non ci sono più scuse. Domani arriverà anche una circolare esplicativa che fornirà chiarimenti circa l’immediata operatività delle disposizioni normative e stiamo aggiornando la piattaforma sugli incentivi per acquistare i nuovi taxi ecologici. Avremo anche città più salubre».


Basterà a sbloccare la situazione?
«La riforma prevede tre cose. La prima è la possibilità di ottenere la seconda guida in sole 24 ore. Ai tassisti basterà comunicare la volontà al Comune, e automaticamente sarà concessa. È un modo per aumentare il servizio degli attuali taxi. La riforma poi rende più chiara la normativa sulle licenze temporanee. Gli attuali tassisti potranno avere una ulteriore licenza per un massimo di due anni in vista di importanti eventi come il Giubileo a Roma, piuttosto che le Olimpiadi Milano-Cortina. Poi c’è il terzo punto».


Le licenze straordinarie?
«Si tratta di concorsi che si aggiungono a quelli ordinari, che i sindaci avrebbero potuto effettuare in questo decennio e che restano comunque in vigore. Il tetto alle licenze straordinarie sarà del 20 per cento del totale. Ci aspettiamo che i sindaci utilizzino questi nuovi strumenti più veloci e semplici. Possono farlo immediatamente».


L’Antitrust ritiene che si potrebbe andare anche oltre. Perché questo tetto?
«Lo abbiamo posto perché questi bandi possono essere indetti dal Comune con una procedura semplificata in 15 giorni senza tenere conto di tutte le altre condizioni dei concorsi ordinari. Compresa la verifica della congruità del numero di licenze da assegnare o i passaggi con le Regioni. L’unica cosa che invece si chiede nel concorso straordinario è la verifica della congruità sul prezzo della licenza dell’Autorità dei trasporti, che ha 15 giorni per rispondere». 


Alcuni Comuni ritengono che la procedura non sia conveniente, perché non potrebbe trattenere parte degli incassi della vendita delle licenze come invece accade nei concorsi ordinari?
«I concorsi ordinari prevedono comunque che almeno l’80 per cento del ricavato vada ai tassisti che hanno già una licenza come misura compensativa. I concorsi straordinari prevedono che l’intera somma venga redistribuita tra i tassisti. In realtà nei casi del recente passato, come a Roma nel 2006, le licenze sono state assegnate gratuitamente e quindi non c’è stato nessun incasso per il Comune. Comunque sia c’è un’altra ragione. Siccome per le licenze straordinarie non ci sono tutti i passaggi previsti per quelle ordinarie, abbiamo ritenuto più congruo usare l’intera somma per gli indennizzi ai tassisti già operanti. Con il provvedimento noi perseguiamo un doppio obiettivo: dare più capacità di intervento ai sindaci e un migliore servizio ai cittadini. Con la riforma arriveranno anche macchine più moderne, confortevoli ed ecologiche». 


Si riferisce agli ecobonus per l’acquisto delle vetture?
«Nel provvedimento prevediamo che le nuove licenze debbano essere per macchine ecologiche e per questo abbiamo stabilito che i tassisti e gli Ncc abbiano il doppio degli incentivi per poter acquistare un nuovo veicolo con queste caratteristiche. Un incentivo che abbiamo esteso anche agli attuali tassisti e non solo ai nuovi, in modo da rimodernare tutto il parco veicoli. Avremo vetture in circolazione, più moderne, confortevoli e soprattutto a basse emissioni». 
 

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