Covid o influenza? È la domanda che si stanno ponendo in molti, visto l'aumento, per la terza settimana consecutiva, dei casi di Covid in Italia. Un vero boom di infezioni nel mondo, cresciute dell'80% negli ultimi 28 giorni pari a 1,5 milioni in più, secondo i dati dell'Oms. È poi notizia di qualche giorno fa che la variante Eris (EG.5 e i suoi sottolignaggi fra cui EG.5.1) è stata classificata come variante d'interesse, data la sua repentina diffusione in moltissimi paesi: a partire dal 9 agosto 2023, è stato segnalata in 48 nazioni. La prevalenza continua ad aumentare, passando dal 7,5% nella settimana 25 al 17,4% nella settimana 29. Ecco allora che chi in questi giorni accusa i sintomi tipici del Coronavirus (alcuni dei quali spesso coincidono con quelli dell'influenza) si chiedono la causa della malattia. Ovviamente, l'unico modo per escludere di essere positivi al Covid rimane il tampone. Ma vediamo le differenze tra le due malattie virali e se è possibile in alcuni casi provare a distinguerle.
Covid e influenza, cosa hanno in comune
Come ricorda il sito dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, si tratta in entrambi i casi di infezioni causate da agenti virali (virus) nello specifico virus influenzale versus virus da SARS-CoV-2.
Influenza: i sintomi
In caso di influenza, i sintomi compaiono generalmente dopo un breve periodo di tempo di 1-4 giorni dal contatto con una persona infetta e sono:
Febbre;
Stanchezza;
Tosse;
Mal di gola;
Raffreddore;
Dolori muscolari e articolari.
Covid: i sintomi
In caso di Covid-19, i sintomi compaiono generalmente dopo 2-14 giorni di incubazione e sono:
Febbre;
Tosse insistente;
Raffreddore;
Stanchezza;
Mal di testa;
Mal di gola molto intenso, specifico in molti casi di infezione da SARS-CoV-2;
Difficoltà respiratoria;
Perdita del gusto e dell’olfatto (ageusia e anosmia);
Sintomi gastrointestinali come vomito, diarrea, mal di pancia.
Anche se nelle fasi iniziali i sintomi possono essere molto simili, la presenza di mal di gola molto intenso, tosse insistente, difficoltà respiratoria (affanno/apnea), sintomi gastrointestinali, indirizzeranno verso l’infezione da SARS-CoV-2.
Cosa fare se positivi
Stop all'isolamento obbligatorio, ma è consigliato ai positivi di restare a casa: è quanto prevede una circolare del ministero della Salute, firmata del direttore generale della Prevenzione Francesco Vaia nella quale si danno indicazioni in seguito alla norma approvata nell'ultimo Consiglio dei Ministri. La circolare arriva poco dopo la pubblicazione del bollettino dello stesso ministero che rende noto l'aumento, per la terza settimana consecutiva, dei casi e delle vittime di Covid in Italia.
La circolare
La circolare del ministero della Salute raccomanda di osservare le stesse precauzioni valide per prevenire la trasmissione della gran parte delle infezioni respiratorie. In particolare è consigliato, tra l'altro, indossare una mascherina chirurgica o FFP2, se si entra in contatto con altre persone. Se si è sintomatici, rimanere a casa fino al termine dei sintomi. Applicare una corretta igiene delle mani. Evitare ambienti affollati. Evitare il contatto con persone fragili, immunodepresse, donne in gravidanza, ed evitare di frequentare ospedali o RSA se si è persona fragile o immunodepressa, se i sintomi non si risolvono dopo 3 giorni o se le condizioni cliniche peggiorano.
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