Natale, Covid e influenza rovinano le feste a un milione di italiani: «Non vi imbottite di farmaci pur di festeggiare». I consigli degli esperti

Natale, Covid e influenza rovinano le feste a un milione di italiani: «Non vi imbottite di farmaci pur di festeggiare». I consigli degli esperti
di Gabriele Crispo
Sabato 23 Dicembre 2023, 20:38 - Ultimo agg. 24 Dicembre, 20:26
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Natale e Capodanno sono momenti di convivialità e gioia da passare con i cari. Un momento che molti aspettano da settimane, ma che può essere rovinato da influenza e Covid. Il numero dei contagi, infatti, è in crescita e gli esperti mettono in guardia. «Le migliori feste si vivono senza dubbio godendo della compagnia di amici e parenti. Ma se si hanno sintomi influenzali restiamo a casa: non roviniamo le feste agli altri». È il consiglio, riferito all'Adnkronos Salute, di Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene all'Università del Salento.

Incontrare altre persone quando si «è affetti da una qualsiasi malattia infettiva respiratoria non è un atto eroico. È un’imprudenza per se e per gli altri. Per sé, in quanto qualsiasi malattia virale anche in un soggetto giovane e in buone condizioni fisiche merita la dovuta attenzione per evitare il rischio di complicanze. Per gli altri, in quanto andando in giro con l’influenza, inevitabilmente, per quanto possiamo stare attenti, diffondiamo il contagio», ha concluso. 

Non eccedere con i farmaci pur di festeggiare

Gli italiani che trascorreranno le festività alle prese con i malanni di stagione saranno circa un milione. Tante le persone con influenzaraffreddori, tosse e altri virus respiratori. Non manca poi il Covid, con sintomi variegati, più o meno accentuati. Per tutti la raccomandazione principale è non fare gli eroi: «Non vi imbottite di farmaci fino ad azzerare i sintomi pur di partecipare a tavolate e riunioni di famiglia perché fate male voi stessi e soprattutto agli altri», è il monito del virologo dell'università di Milano Fabrizio Pregliasco, anche lui sentito dall'Adnkronos Salute.

Perché molti stanno male

Pregliasco ricorda come l'elevato numero di persone malate, durante questo Natale, dipende da una serie di fattori. Quest'anno c'è stato il ritorno a una nuova normalità che «ci ha portati tutti ad abbassare la guardia rispetto al passato, e poi perché abbiamo avuto grandi sbalzi termici che favoriscono alla grande questi virus».

Secondo l'esperto, si tratta di «patologie da non sottovalutare», anche se - sottolinea - «questa normalità ce la dobbiamo godere perché ce la meritiamo, e per far sì che ciò avvenga in serenità ci sono delle raccomandazioni di buonsenso da rispettare».

Cosa fare per non ammalarsi

Secondo Pregliasco bisogna ventilare gli ambienti in casa quando ci sono tante persone riunite. È opportuno, poi, rispettare le essenziali regole di igiene: lavaggio delle mani e non solo. Secondo l'esperto, è bene usare la mascherina quando ci sono i fragili.

Le cure consigliate

Pregliasco raccomanda innanzitutto il «riposo per quanto possibile, e solo per i fragili, laddove indicato, l'aggiunta dell'antivirale». Per gli altri - spiega - si possono assumere farmaci antinfiammatori, a patto che si faccia un'automedicazione responsabile. No assoluto all'antibiotico autoprescritto e, comunque, sempre rispettando i dosaggi prescritti per attenuare i sintomi senza azzerarli.

«Se noi azzeriamo i sintomi – spiega il virologo – facciamo il gioco del virus, intanto perché, imbottiti di medicine facciamo tutto quello che non dovremmo fare», cioè partecipiamo alla convivialità natalizia «che mette a rischio noi e gli altri».

La febbre non è un male

«Ricordiamo poi che la febbre stessa è un sintomo positivo dell'organismo, dell'infiammazione intesa come risposta immunitaria per colpire il virus. Quindi, ciò non significa stare con il febbrone da cavallo, ma neanche fare gli eroi ignorando la malattia. Infine, se si ha un qualche sintomo si può indossare una mascherina chirurgica che, come abbiamo imparato, protegge gli altri a differenza della FFp2 che ci protegge anche dagli altri», conclude l'esperto sentito dall'Adnkronos Salute.

Fare il tampone prima di riunirsi 

Fare il test subito prima di riunirsi per le feste. È, infine, l'ultimo consiglio di Francesco Broccolo dell'Università del Salento, riferito all'ANSA. L'esperto, infatti, spiega che «con la vaccinazione anti-influenzale e la vaccinazione anti Covid-19» le persone fragili e gli over 80 possono proteggersi dalla malattia grave, ma non dall'infezione.

La trasmissione dei virus respiratori dipende dalla carica virale e per questo, «è utile, poco prima del pranzo di Natale, fare un tampone antigenico. Se questo dovesse risultare positivo, significa che la carica infettiva è molto alta ed è opportuno non presentarsi, soprattutto se ci sono persone anziane o fragili. Maggior sicurezza si raggiungerebbe con un tampone molecolare perché decisamente più sensibile, ma ne vale la pena solo se i risultati sono pronti in giornata, altrimenti è preferibile fare un tampone antigenico, meno sensibile ma che fotografi la situazione all'ultimo istante. È possibile fare tamponi sia antigenici che molecolari per entrambi i virus respiratori». 

L'invito a vaccinarsi

La vaccinazione contro il Covid rimane comunque «un atto di assoluta responsabilità. Dobbiamo ricordare che, per quanto l'aggressività del virus si possa essere attenuata, le persone più fragili restano comunque a rischio». Per questo vaccinarsi significa essere «responsabili verso il prossimo, prima ancora che verso se stessi». Lo ha detto il Governatore del Lazio, Francesco Rocca, incontrando i giornalisti al polo vaccinale dell’ospedale Sant’Andrea per l'open day della Regione Lazio per la vaccinazione anti-Covid e antinfluenzale.

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