Società italiana di chirurgia dell'obesità, congresso a Napoli: «In Italia il 10% della popolazione è obeso»

Tra le opzioni di trattamento più innovative e meno invasive c’è l’endoscopia

Forestieri, Zappa e Musella
Forestieri, Zappa e Musella
Martedì 29 Agosto 2023, 17:21
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La chirurgia bariatrico-metabolica riduce il rischio di ictus del 5%, di diabete del 50-60%, di coronaropatie del 30% e di alcune forme di cancro fino al 35%. L’intervento, realizzato in laparoscopia nel 98% dei casi, è sempre più sicuro; il rischio di mortalità infatti oggi è inferiore allo 0,1%. Anche l’endoscopia bariatrica, riservata ai pazienti fragili, favorisce la perdita di peso fino al 10-20% se associata ad adeguate restrizioni dietetiche. Questi i numeri della Sicob, la Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità e delle Malattie Metaboliche riunita a Napoli al XXXI Congresso Nazionale della Società.

Fondamentale per il successo degli interventi è la multidisciplinarietà con una totale interazione tra psichiatri, nutrizionisti, endoscopisti, internisti, endocrinologi e chirurghi, vale a dire gli specialisti che “prendono in carico il paziente” nei Centri Sicob sul territorio e lo seguono prima, durante e dopo l’intervento. Secondo il Prof. Mario Musella, Presidente del Congresso, «In Italia il 10% della popolazione, 6 milioni di persone, soffre di obesità. Di queste il 10% (600.000) ha un’indicazione al trattamento chirurgico secondo le più recenti linee guida Italiane ed Internazionali, ma nel nostro Paese annualmente si eseguono non più di 20-30.000 interventi di chirurgia bariatrica, con un notevole squilibrio quindi tra potenziale domanda ed offerta».

 

Per evitare il recupero ponderale dopo l’intervento è fondamentale il follow-up, come afferma il Prof. Marco Antonio Zappa, Presidente Sicob: «L’intervento è una tappa cruciale, parte di un percorso multidisciplinare verso la guarigione di una grave malattia. E’ scientificamente provato infatti che grazie agli interventi bariatrici si riduce il rischio di ictus del 5%, di diabete del 50-60%, di coronaropatie del 30% e persino di alcune forme di cancro del 35%. Ma poi bisogna impegnarsi e farsi seguire dai team multidisciplinari presenti nei centri Sicob - tutti gratuiti o in convenzione con il SSN - perché se si pensa di farcela da soli si rischia di recuperare il peso perso.

Mantenere un rapporto costante con il proprio Centro SICOB è l’unica possibilità di mantenere la salute finalmente riconquistata».

Anche i farmaci possono essere alleati della chirurgia bariatrica, come afferma il Prof. Giuseppe Navarra, Presidente Eletto Sicob: «In Italia il presente è rappresentato dalla liraglutide. Il prossimo futuro dalla semaglutide. Siamo in attesa che venga autorizzata la formulazione con indicazione per l’obesità che consentirà una sola somministrazione settimanale ed una maggiore efficacia rispetto alla liraglutide».

Tra le opzioni di trattamento più innovative e meno invasive c’è l’endoscopia, come conclude il Prof. Forestieri, Presidente Onorario Sicob e del Congresso: «L’endoscopia bariatrica è indicata anche nei pazienti più anziani e/o fragili e con molteplici comorbilità. Queste tecniche rappresentano, ad oggi, un’ ottima strategia sia come trattamento definitivo, in casi molto selezionati, che come opzione bridge-to-surgery, vale a dire verso un intervento chirurgico che in circa il 99% dei casi è realizzato in laparoscopia, con una drastica riduzione del rischio di mortalità che oggi è inferiore allo 0,1%».

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