Duemila chirurghi dell’obesità in arrivo a Napoli da 93 paesi per partecipare al congresso mondiale dell’Ifso, la Federazione internazionale che raggruppa i migliori specialisti in materia. Tre giorni - a partire dal 30 agosto - per parlare di obesità mettendo a confronto esperienze e nuove tecniche di intervento con un solo grande obiettivo: aiutare chi ne ha bisogno a perdere peso. Un tema assai popolare visto che a combattere la guerra contro la bilancia sono circa quattro milioni di italiani. Al centro del meeting una domanda: per dimagrire meglio i farmaci o la chirurgia?
Non ha dubbi Luigi Angrisani, professore associato in Chirurgia generale del Dipartimento di Sanità pubblica all’Università Federico II e presidente del congresso: «Per quanto straordinariamente efficaci, i farmaci - spiega Angrisani - non sono un’alternativa alla chirurgia ma un prezioso strumento da integrare nel percorso terapeutico del paziente per cui è indicata un’importante perdita peso».
Vale a dire ok alle medicine ma il bisturi è spesso necessario: «La chirurgia bariatrica - aggiunge il professore - continua a rappresentare un’arma fondamentale per le persone obese, sia per eliminare l’eccesso di tessuto adiposo che per prevenire o curare le patologie associate». Nel corso del convegno - organizzato nei padiglioni della Mostra d’Oltremare - si entrerà anche, e soprattutto, nel merito degli interventi chirurgici: «La gastrectomia verticale laparoscopica e il bypass gastrico sono certamente quelli a cui si ricorre più frequentemente - aggiunge Angrisani - insieme con la gastroplastica endoscopica transorale, metodica emergente».
E i risultati? Decisamente confortanti. «Grazie a tutte queste procedure si può arrivare fino a un calo ponderale anche del 70 per cento, un risultato - spiega meglio il presidente del congresso - di gran lunga superiore rispetto a quanto si può ottenere con i farmaci».
Attenzione, però. Tutto ciò non significa che i farmaci anti-obesità siano inutili. «Anzi - conclude Angrisani - rappresentano una soluzione molto valida che però deve integrarsi in un più ampio percorso di cura del paziente». Oltre al giusto mix tra chirurgia e farmaci al congresso verrà dato spazio anche alla discussione sulle nuove linee guida redatte dalla Società americana di chirurgia bariatrica insieme con la Federazione mondiale. Il programma sarà inoltre focalizzato sull’aggiornamento degli operatori del settore attraverso corsi, simposi, tavole rotonde, laboratori, sessioni scientifiche, tecnologie e tecniche endoscopiche. Tutto questo all’insegna della multisciplinarietà: oltre ai chirurghi all’evento parteciperanno anesteisti, internisti, gastroenterologi, psichiatri, psicologi, nutrizionisti, cardiologi, pneumologi, endocrinologi e diabetologi.
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