Sottovariante Delta in Italia, Pregliasco: «Più contagiosa, possibili nuove chiusure»

Sottovariante Delta in Italia, Pregliasco: «Più contagiosa, possibili nuove chiusure»
Sottovariante Delta in Italia, Pregliasco: «Più contagiosa, possibili nuove chiusure»
Lunedì 25 Ottobre 2021, 15:51 - Ultimo agg. 2 Novembre, 11:10
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La sottovariante Delta (chiamata anche Delta plus), inizia a preoccupare l'Europa. Dopo la diffusione partita in Gran Bretagna, i primi casi in Italia e l'arrivo in Spagna, il timore è che possa portare a nuove chiusure. «È possibile, potrebbero esserci altre chiusure in caso di diffusione della variante Delta  plus. La nuova variante è infatti il 10% più contagiosa della Delta, anche se per fortuna meno pericolosa». Lo dice a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, il direttore del Galeazzi di Milano e Anpas Fabrizio Pregliasco. «Questo Covid rimarrà endemico, in alcuni paesi la cosa sta risalendo e quindi anche noi questo inverno potremmo doverlo mettere in conto, altre pandemie possono arrivare», rileva. Secondo Pregliasco, inoltre, potrebbe esserci una risalita dei contagi «viste anche tutte le riaperture e il ritorno in presenza del lavoro». Quanto alle future feste natalizie, «non bisogna eccedere - ha concluso - e a tavola sin potrà stare al massimo in 6 o 8».

Sottovariante Delta in Italia: 93 sequenze

Dai dati aggiornati al 21 ottobre, risultano 93 le sequenze della sottovariante di Delta - AY.4.2 - registrate in Italia (fonte la piattaforma Gisaid).

Sono i numeri più recenti per questo sotto-lignaggio della variante Delta di Sars-CoV-2, che è diventato un 'osservato speciale' in Gb (che ha depositato alla stessa data 15.201 sequenze di AY.4.2, cioè il 93,8% del totale di quelle registrate in Europa, che a loro volta pesano per il 99% sul totale mondo). A mostrarli è stato oggi Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di sanità (Iss), durante il suo intervento al convegno nazionale della Fondazione Ssp (Scuola di sanità pubblica) 'La pandemia vista con gli occhi di…', organizzato a Venezia alla Scuola Grande San Giovanni Evangelista.

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L'evoluzione di Sars-CoV-2: la sorveglianza per le varianti

Fra i vari sistemi di sorveglianza, ha spiegato Brusaferro, «abbiamo anche il monitoraggio delle varianti. Abbiamo visto come Sars-CoV-2 sta evolvendo. All'inizio siamo partiti con un virus totalmente nuovo che abbiamo censito e valutato, e poi progressivamente ci siamo dovuti confrontare con le sue varianti. Varianti competitive, che si sono sovrapposte e oggi caratterizzano il quadro epidemiologico. Se a inizio anno avevamo la variante Alfa» dominante, «oggi siamo con la Delta e stiamo valutiamo possibili sottovarianti della Delta. È una situazione in continua evoluzione». E per quanto riguarda il nuovo sotto-lignaggio di Delta, i potenziali effetti delle sue due mutazioni caratterizzanti sulle proprietà virali sono in questo momento oggetto di studio, secondo quando è stato mostrato da Brusaferro nel suo intervento. Le mappe sulle varianti si abbinano a quelle sui casi e da questo, ha illustrato il presidente Iss, «vediamo come impatta la sottovariante AY.4.2» in Italia «rispetto all'insieme dei sequenziamenti a livello globale». Gli ultimi dati mostrano appunto 93 sequenze per la Penisola. Erano 86 secondo i numeri aggiornati al 19 ottobre, resi noti dallo stesso Brusaferro venerdì scorso durante il consueto punto stampa sul monitoraggio Covid della Cabina di regia.

 

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