Medici specializzati tra l'82 e il 2005: vinte le cause, devono avere 5-6 miliardi di retribuzioni

Medici specializzati tra l'82 e il 2005: vinte le cause, devono avere 5-6 miliardi di retribuzioni
di Marco Giovannelli
Venerdì 4 Aprile 2014, 22:59 - Ultimo agg. 23:02
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Una mina da cinque-sei miliardi di euro che vaga tra i policlinici universitari e i ministeri della Salute e della Finanza.



Sono i soldi che devono percepire i medici che si sono specializzati tra i 1982 e il 2005. Denaro che deriva dalla sentenza dei tribunali che stanno dando ragione a migliaia di camici bianchi che hanno contestato allo Stato la mancata retribuzione durante il periodo di formazione post universitaria.

Medici laureati, avviati sulla strada della specializzazione, che lavorano in corsi, hanno responsabilità, fanno i turni di notte ma che solo dal 2006 sono retribuiti dopo una faticosa battaglia che ha portato al recepimento di una direttiva europea che prevede uno stipendio netto di circa 1.600 euro per i primi due anni e di 1.700 per gli anni successivi, con contribuzione separata all'Inps.



La direttiva Ue. Fino al 2006 però, gli specializzandi non venivano pagati o ricevevano, i più fortunati, dai policlini universitari solo briciole sotto forma di borse di studio spesso di qualche centinaio di migliaia di lire. Dal '91 lo Stato recepì solo in parte la direttiva dell'Ue ma sempre al ribasso. La soluzioneper azzerare il contenzioso c'era, sotto formo di disegno di legge che prevedeva un accordo transattivo per il periodo 1982-'91 presentato nel luglio scorso. Il ddl venne retrocesso in Parlamento a ordine del giorno, poi trasformato in emendamento alla legge di stabilità e infine accantonato.



Battaglia antica. Ora c'è un altro ddl per il periodo 1992-2005 (presentato dai senatori Andrea Augello, Piero Aiello e Luigi D'Ambrosio Lettieri) che è stato appena illustrato insieme ai legali della Consulcesi, associazione di avvocati che tutela i diritti dei medici. L'associazione per ora è riuscita a vincere cause pr 327 milioni di euro e continua ad incassare sentenze positive.



Il conto di tutti i ricorsi si aggira sui 5-6 miliardi di euro perché il contenzioso sta ormai sfiorando i trenta anni di vita e interessa circa 200mila camici bianchi. Il momento più aspro della protesta nei policlinici universitari c'è stato tra il '95 e il 2000 quando ci furono numerosi scioperi nelle corsie dei policlinici universitari.



Nel '97 l'allora presidente del Consiglio Romano Prodi venne fermato per le strade di Bologna dagli specializzandi che chiedevano di essere retribuiti come i colleghi universitari del resto d'Europa. Quell'anno a Roma, in particolare al policlinico Umberto I, ma anche a Torino, Napoli, Perugia e in molte università siciliane montò la protesta che portò circa settemila camici bianchi in formazione ( dei evntimila in Italia) ad occupare per una pacifica manifestazione piazza Colonna, davanti a Palazzo Chigi. In questi anni sono state numerose le class action ma anche tantissime le azioni legali dei singoli. E tutte stanno arrivando a sentenza.