Nel frattempo, la Soprintendenza speciale per i Beni archeologici di Roma si è già mossa chiedendo un incontro in Prefettura «con il coordinamento delle forze che garantiscono la sorveglianza in piazza del Colosseo, esercito, polizia e carabinieri», come spiega lo stesso soprintendente Francesco Prosperetti che annuncia anche il progetto di un nuovo sistema di sorveglianza supertecnologico anti-vandali. Il nuovo sistema dovrebbe essere tarato per non scattare al passaggio di animali, come gatti o gabbiani, che ogni giorno si aggirano nell' Anfiteatro Flavio. «Stiamo valutando inoltre la possibilità di creare un'area per così dire di non libero accesso, una zona rossa - spiega Prosperetti - Un'area separata non da sistemi fisici o recinzioni, ma da dissuasori come catenelle sul perimetro di questa zona, all'interno della quale sarà installato un sistema di videocontrollo.
La zona rossa avrà la dimensione originaria dell'area del Colosseo in epoca romana, in un raggio di una quindicina di metri».
«Il gesto vandalico di oggi al Colosseo è un autentico sfregio a un monumento simbolo del patrimonio culturale mondiale», ha commentato il ministro della cultura Franceschini, che sottolinea la necessità, insieme alla prevenzione, di «pene più severe» per i vandali, così come previsto dal ddl delega approvato il 23/12 dal Governo. «Auspico - dice il ministro - che il Parlamento concluda quanto prima l'esame del provvedimento per arrivare in tempi brevi alla sua definitiva approvazione».
Ma non sarà questa l'unica novità per il Colosseo che presto potrebbe dotarsi anche di un sistema di videosorveglianza interno pari a quello installato dal comune attorno a tutta la piazza. «Vogliamo che ci sia non solo un controllo dall'esterno, ma anche dall'interno - evidenzia il soprintendente -. Allo studio, inoltre, c'è un masterplan, commissionato alla Facoltà di Architettura di Roma 3 e coordinato dall'ex assessore all'Urbanistica Giovanni Caudo, per il riassetto di tutta l'area, da largo Corrado Ricci a via San Gregorio lungo i Fori Imperiali. L'intenzione è quella di ricostruire le ragioni storiche e urbanistiche di uno spazio pubblico che è tra i più frequentati di Roma».