Barriere, una mappa per orientarsi in città

Se chi vive a Chiaia ha più opportunità e servizi di chi vive a Ponticelli, di quale equilibrio stiamo parlando?

Barriere, una mappa per orientarsi in città
Barriere, una mappa per orientarsi in città
di Raffaella R. Ferré
Sabato 10 Febbraio 2024, 03:01 - Ultimo agg. 12 Febbraio, 10:36
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Le mappe ci consentono di orientarci e confrontarci con uno spazio. Se quello spazio è la nostra stessa città, però, potremmo pensare di non averne gran bisogno: chi necessita di indicazioni in casa propria? Eppure, al progetto di ricerca che si propone di mappare le nuove disuguaglianze spaziali nelle città dell'Europa meridionale, faremmo bene a prestare attenzione. L'iniziativa, presentata all'inizio del mese al dipartimento di architettura dell’università Federico II, ha un focus proprio su Napoli. Cosa ne emerge? Barriere che sulla carta non sono segnate, ma che esistono e sono sempre più alte. C'è una storia che ci raccontiamo sulla nostra città: ha successo, accoglie tutti, il ricco e il povero convivono in armonia tra urbanistica e bontà d'animo.

E poi c'è la realtà dello studio sociale. Se chi vive a Chiaia ha più opportunità e servizi di chi vive a Ponticelli, di quale equilibrio stiamo parlando? Se tra i residenti di Napoli Est e quelli di Napoli Ovest c'è una forbice di reddito di più di 30mila euro, come facciamo a raccontarci che non vi sono separazioni? Certo, che i ricchi vivessero “vista golfo” e i meno ricchi in zone in cui la vista è la prima negazione e, a volte, la prima conquista – si pensi ai murales a “ingentilire” palazzoni – lo sapevamo. Ma in una città che a volte sembra percepire se stessa solo attraverso lo sguardo di un altro (meglio se è un turista), forse una mappa è quello che serve per guardarci allo specchio.

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