A Londra, visito la Battersea Power Station, ex centrale a carbone sulla riva sud del Tamigi. Edificata a partire dagli Anni 30, forniva un quinto dell'elettricità cittadina.
Riconoscibile nello skyline con il suo gigantesco corpo cattedralesco di brick rossi e quattro ciminiere bianche divenute iconiche, appare sulla copertina di un album dei Pink Floyd e potrei continuare con i rimandi culturali. Quello che però mi ha sorpreso è la sua riconversione. Chiusa all'inizio degli Anni 80, quando il carbone andò in disuso e l'inquinamento divenne un tema, la centrale ha visto l'abbandono e il fallimento di vari progetti.
Poi, dieci anni fa, un'ambiziosa e molto dispendiosa operazione di rigenerazione urbana. Oggi è un quartiere sfavillante di appartamenti, hotel, negozi, bar, ristoranti, cinema, parco e l'immancabile stazione della tube.
Sul posto, ho quindi pensato: bonifiche di ex aree industriali, dismissioni, fallimenti, grandi progetti, piani di riqualificazione, investimenti. Bagnoli e Napoli Est, le porte della nostra città, mi si sono spalancate in mente: quante cose, quante, potremmo farne? Attendiamo da decenni che l'utopia prenda finalmente corpo, intanto io, a distanza di duemila chilometri, la sogno: è bellissima.