Nunzia De Girolamo e il vino: «Quel calice di Valpolicella che conquistò mio marito»

«Vengo da una famiglia di appassionati, sono cresciuta con l'odore del mosto»

Nunzia De Girolamo
Nunzia De Girolamo
di Maria Chiara Aulisio e Gerardo Ausiello
Venerdì 8 Marzo 2024, 10:35 - Ultimo agg. 15 Marzo, 12:00
6 Minuti di Lettura

Sarebbe semplice abbinare Nunzia De Girolamo a un rosso del Sannio: Aglianico, Piedirosso, Barbera. L'equazione è presto fatta, con soddisfazione dell'intervistata e degli intervistatori. Ma con l'ex ministro, ex parlamentare e oggi conduttrice televisiva osare è doveroso. Ecco allora che abbiamo deciso di travalicare i confini della Campania per arrivare in Umbria, patria del Sagrantino di Montefalco, vitigno tra i più tannici in assoluto del panorama vitivinicolo italiano. Ma perché Nunzia De Girolamo ci ricorda il Sagrantino? Perché a una iniziale imperscrutabilità, dovuta al suo sapore secco, asciutto, apparentemente ostico per quella sensazione del vino che si lega ai denti, lascia il passo all'avvolgenza e all'empatia, alla morbidezza e a un finale lungo e persistente. Non è un vino da tutti il Sagrantino, ecco perché ci è venuta voglia di paragonarlo a questa donna del Sannio, che in politica come in tv ha la capacità di polarizzare suscitando l'attenzione e l'interesse di sostenitori e oppositori. Un altro esperimento vale la pena di tentarlo per il bianco. Niente Campania (Nunzia non sarà d'accordo, essendo amante di Greco e Fiano...) ma per questo abbinamento scendiamo in Puglia, patria del marito Francesco Boccia e sua terra d'adozione, e puntiamo dritto sulla Malvasia bianca, vitigno dal cuore e dal carattere profondamente meridionale, mix di aromi e profumi come la fusione politica e amorosa che De Girolamo è riuscita a realizzare nella sua vita privata. Infine il vino da dessert, A nostro avviso l'ex ministro dell'Agricoltura, che a breve ripartirà su Rai Uno con il programma di interviste a uomini italiani di successo, “Ciao Maschio”, potrebbe avere le sembianze di un Recioto della Valpolicella, fresco e vellutato, con un carattere inconfondibile, capace di appassionare gli abitanti del Belpaese, dal Veneto alla Sicilia. 

Video

«Non mi piacciono le bolle».

Eppure le donne di solito le preferiscono.
«Datemi un calice di bianco freddo e sono felice».

Anche sulla carne?
«L'ideale è il mio Greco di Tufo.

Sapete come lo definiscono gli enologi? Rosso travestito da bianco: elegante, gentile ma dal carattere forte. Sta benissimo anche con l'agnello».

Niente rosso, quindi.
«Sono una cultrice del vino. È chiaro che non posso prescindere dal rosso: Barolo e Ripasso Valpolicella sono quelli che preferisco anche se bisogna stare attenti all'anno, fa una bella differenza».

In pratica si divide tra Veneto e Piemonte.
«Senza mai dimenticare la Campania». 

Preferenze?
«Beh, noi il vino lo facciamo. Se dico che è molto buono sono di parte: provatelo e poi mi fate sapere».

Dove si produce?
«A Pietradefusi, crocevia di grandi vigneti irpini. L'azienda l'abbiamo chiamata "Passo delle Tortore"».

C'è un motivo?
«In realtà sì. La zona è piena di tortore, e le tortore sono simbolo di amore e fedeltà al territorio. Non c'era nome migliore. La gestione poi è tutta al femminile con le mie sorelle e un paio di amiche. Un solo uomo, Francesco Pierro, enologo della cantina. Poi c'è l'esperienza di mio padre che gestisce la parte commerciale».

Conduzione familiare.
«Questione di passione. Siamo cresciute sentendo l'odore del mosto. Nonna Nunzia gestiva un'azienda agricola e papà è stato per anni direttore del Consorzio agrario di Benevento».

Qualità garantita.
«A casa mia ogni volta che si apriva una bottiglia era una lezione, dall'uva ai tannini. Solo dopo si assaggiava. Ho anche il diploma di sommelier».

Il vino è un mondo affascinante ma assai complesso.
«Esperienza e professionalità sono alla base. Ammetto che è stata una grande soddisfazione conquistare con il nostro Fiano il "Bacio delle tortore", e con il Greco "Le Arcaie", i Tre bicchieri del Gambero Rosso».

Una curiosità: a tavola con Berlusconi che cosa si beveva?
«Bottiglie buone ma piuttosto classiche, il presidente non era un appassionato. Ricordo che c'era sempre sia il rosso che il bianco. Il cibo era perfetto: Silvio detestava l'aglio come me, dalle sue cucine era bandito».

Lei è campana, suo marito pugliese.
«Quale vino preferisco?».

Esatto.
«Se Francesco sceglie un rosso della sua terra va bene, ma il bianco no. Il bianco pugliese senza offesa non è il loro forte: la Campania è nettamente superiore».

Questione di gusti?
«Sì ma non solo. In Puglia fa troppo caldo, il clima non è da grandi vini bianchi. Quello buono si produce in Trentino, in Friuli, regioni ben più fresche».

E la Campania?
«Dipende dall'altitudine. La Puglia è un tavoliere caldissimo, il Sannio e l'Irpinia sono territori dove invece fa più freddo, perfetti per la crescita della vite».

Il primo calice con suo marito se lo ricorda?
«Difficile da dimenticare. Era il periodo in cui ci frequentavamo di nascosto».

Perché?
«Facevamo parte dei due schieramenti opposti nel momento di massimo conflitto tra Pd e centrodestra e non era il caso di farci vedere insieme. Così decisi di invitarlo a cena da me».

Quindi il vino lo scelse lei.
«Ripasso Valpolicella. Avrebbe dovuto accompagnare un piatto a base di peperoncino, peccato che in quella occasione scoprii che Francesco era allergico al piccante. Dopo il primo boccone stava svenendo. A quel punto abolimmo il cibo e bevemmo solo il vino».

Veniamo all'abbinamento. Se fosse un rosso secondo noi Nunzia De Girolamo sarebbe un Sagrantino di Montefalco, secco, asciutto ma empatico e avvolgente. Una Malvasia se invece fosse un bianco.
«Non se la prende nessuno se dico che la Malvasia non mi piace? In Puglia è meglio il rosè. Nel Sagrantino sì, mi riconosco».

Ultima domanda (senza vino). Meglio la politica o la tv?
«È come dover scegliere tra il primo amore e il secondo».

Quale dei due?
«Oggi dico il secondo. Anzi. Preferisco stare lontana dalla politica pure in televisione. L'intrattenimento è nelle mie corde più del talk show e infatti sono pronta a ripartire su Rai1 con "Ciao Maschio"».

Allora ci vuole un brindisi.
«Con gli ospiti prima della trasmissione. Così viene meglio».

© RIPRODUZIONE RISERVATA