Repubblica che vai, governo che trovi

Repubblica che vai, governo che trovi
di Federico Monga
Giovedì 10 Maggio 2018, 07:00
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Dal 1946 al 2018 in Italia abbiamo avuto 64 governi e 28 presidenti del consiglio. Va da sè che per distinguerli uno dall'altro ci sia voluta una certa fantasia lessicale. Tutto iniziò con il governo costituente. Nella prima Repubblica sono andati di moda di moda il monocolore, il tripartito, il quadripartito, il pentapartito e l'esapartito, con o senza appoggio esterno. Non ci siamo fatti mancare il governo balneare che, essendo rimasto in carica durante i mesi della canicola, si è distinto dai cugini di raffreddamento e di tregua. Tra un'urna e l'altra ci siamo inventati il governo traghetto e il governo ponte. Come dimenticare poi i governi di scopo? Ma il Gronchi Rosa della storia repubblicana resta il governo della non sfiducia. Quando gli esecutivi parlamentari non trovavano i numeri in parlamento e diventavano di minoranza ci si è affidati al Quirinale per un governo, a tinte grige cangianti, del presidente, tecnico, di garanzia o istituzionale.

Nella Seconda Repubblica, era del maggioritario, si sono alternati governi di
coalizione, di centrodestra e di centrosinistra con o senza desistenza. In gran voga negli ultimi anni, le larghe intese a volte addirittura larghissime.

La Terza Repubblica, tornata al proporzionale, non poteva che iniziare con la minaccia di un governo neutrale per far nascere (forse) un governo bicolore con astensione benevola e/o critica. Ci toccherà aspettare la Quarta per avere un governo e basta?

federico.monga@ilmattino.it
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