Nel Salernitano avanti i sindaci deluchiani, la destra divisa non sfonda. Cinquestelle, il grande flop

Pd e centrosinistra, netta la conferma di amministratori e coalizioni uscenti. Il centrodestra egemone ma spaccato a Scafati: ora il ballottaggio riapre i giochi

Lo spoglio a Scafati
Lo spoglio a Scafati
di ​Domenico Barbati
Mercoledì 17 Maggio 2023, 07:00 - Ultimo agg. 12:38
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Flop clamoroso del Movimento Cinque Stelle e riconferma dei sindaci Pd in quasi tutti i venti comuni del Salernitano che sono andati al voto. Clamorosa la sconfitta di FdI a Scafati, dove Salvati, sindaco uscente prima del commissariamento, è riuscito a giungere ultimo dietro anche al gruppo degli Arancioni.

 Non è facile estrarre un dato politico da elezioni amministrative dove solo in tre Comuni, quelli che votavano con il doppio turno, hanno fatto la propria comparsa le liste e i simboli dei partiti. Balza comunque agli occhi il fatto che nonostante la voglia di radicalizzarsi sul territorio, la provincia di Salerno alle amministrative sembra refrattaria alle proposte politiche del M5S. Lì dove era presente ha ottenuto davvero pochissimo in termini percentuali e nessun sindaco, nei piccoli comuni, è riconducibile al partito guidato da Conte.

Altrove i cittadini hanno fatto le loro scelte tra un florilegio di liste civiche dove erano presenti insieme esponenti politici con storie diverse e spesso contrapposte.

In tutti i casi, lì dove i sindaci uscenti hanno operato ottenendo il gradimento dei cittadini, la riconferma è giunta immediata. E questo a prescindere se il Comune votava a turno unico o con il ballottaggio.

È il caso di Pontecagnano Faiano dove Lanzara ha stracciato gli avversari del centrodestra vincendo senza concedere neanche l’appello del secondo turno. Operazione non riuscita per il centrodestra a Roberto Monaco sindaco uscente di Campagna. D’Ambrosio, il candidato di Monaco, è stato insidiato fino alla fine da Luongo che solo per una manciata di voti, circa 150, risulta secondo, ma accede comunque al ballottaggio dove il successo di Busillo, che ha raccolto un notevole consenso trasversale, farà alla fine la differenza. È a Scafati però che il risultato elettorale lascia riflettere il centrodestra e in modo particolare Fratelli d’Italia. Pasquale Aliberti, con il suo 40% ha riconfermato il suo legame con gli elettori oltre tutte le vicende giudiziarie che lo vedono protagonista. Lo aveva capito un mese fa la Lega che aveva abbandonato Salvati al suo destino per schierarsi con il sindaco di Forza Italia. E che Salvati non “tirasse” lo si sapeva a Scafati, tanto che Santocchio, pezzo da novanta del partito della Meloni, aveva rinunciato a candidarsi pur di non intestarsi una magra figura. Il centrodestra si conferma nei numeri la coalizione più forte di Scafati ma Scarlato, il competitor di Aliberti, potrebbe trovare l’accordo con il Pd e gli altri sconfitti in una “crociata” contro Aliberti.

Senza storia anche la riconferma dei sindaci di centrosinistra specie a Pellezzano, Montecorvino Rovella, Olevano sul Tusciano e San Mango Piemonte. Morra a Pellezzano vince senza fare “prigionieri” come pure D’Onofrio a Montecorvino Rovella dove coglie anche il primato di far risultare primo degli eletti fra i consiglieri il suo vice sindaco, così come pure vince senza patemi Ciliberti a Olevano. Apolito a Ogliastro Cilento siederà per la sesta volta sulla poltrona di primo cittadino e sempre per il centrosinistra riconfermato anche De Vita a Novi Velia dove viene eletto a consigliere anche l’assessore provinciale vicino ad Alfieri Giovanni Guzzo

Non riesce la vendetta interna al centrodestra contro gli ex di centrodestra a Roccagloriosa. Attilio Pierro della Lega, candidato con il sindaco eletto Cavalieri, non teme la campagna elettorale contraria del sindaco di Santa Marina Giovanni Fortunato, ex FdI, che appoggiava invece Speranza Gerundo con la quale aveva candidato a consigliere anche il suo addetto stampa. Insomma nei piccoli comuni oltre la politica, i sindaci uscenti riescono nella maggior parte dei casi a determinare il risultato, come a Calvanico, dove addirittura Conforti e Gismondi si scambiano la fascia tra sindaco uscente e vice sindaco. Per il Pd, più che l’effetto Schlein (presente inutilmente a Scafati) il centrosinistra vince con gli uomini vicini al governatore De Luca e al presidente della Provincia Franco Alfieri. Dovunque il centrodestra si è presentato diviso, invece, è stato sconfitto, nonostante sulla carta i numeri confermano una maggioranza tra gli elettori. 
 

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