Ascea, la Circe «femminista» di Di Girolamo e Sarcinelli

La regia è di Annamaria Russo, che ha firmato con Di Girolamo l'adattamento

Lo spettacolo
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di Erminia Pellecchia
Venerdì 9 Dicembre 2022, 08:40 - Ultimo agg. 08:41
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Ci sembra di sapere tutto della storia di Circe, la maga raccontata da Omero, sicuramente tra i personaggi femminili più fascinosi e complessi dell'antichità. In realtà chi è l'eccentrica, fosca figlia di Elios, dio del Sole, e della ninfa Perseide? Una creatura perfida che trasforma gli uomini in porci, la maliarda che seduce Odisseo ritardando il suo ritorno a Itaca, un essere diabolico? Niente di tutto questo. È semplicemente una donna. Di grandi passioni: amore, amicizia, rabbia, nostalgia. Afflitta dalla condanna di essere immortale e attratta dalla fragilità degli umani. Così ce la presenta Madeline Miller, che nel suo bestseller Circe ci fa scoprire una persona smarrita, sola, che lotta contro il suo destino «con la stessa paura coraggiosa di chi sa che, il più delle volte, non si combatte per vincere, ma per sopravvivere», dice Rosalba Di Girolamo, che dal libro della scrittrice americana, «cui va il merito di aver colto le mille sfumature di una delle figure più note e sconosciute della cultura classica», ha tratto lo spettacolo «Circe». Introdotto da Emilia Notaro, il lavoro, emozionante e coinvolgente, approda oggi, ore 10, al Teatro Parmenide della Fondazione Alario, con Ascea prima tappa del progetto Nella Terra del Mito, curato da Baba Yaga Teatro, in collaborazione con il Pozzo e il pendolo.

La regia è di Annamaria Russo, che ha firmato con Di Girolamo l'adattamento, rileggendo il mito in chiave contemporanea. A far da controcanto alla protagonista è Lorenzo Sarcinelli, che dà voce ai personaggi maschili, dagli arroganti fratelli divini di Circe, ai mortali Dedalo e Glauco fino all'amato Ulisse e ai suoi due figli, Telemaco e Telegono, quest'ultimo concepito proprio con la bellissima semidea. Mentre Di Girolamo si confronta con Circe, ovviamente, con la sua terribile sorella Pasifae, la mostruosa Scilla, la terribile Atena, la rivale Penelope, in un gioco di specchi e riflessi. «Vogliamo squarciare la coltre di misoginia perpetrata su questo mito nei secoli. Proponiamo quindi - spiega l'attrice napoletana - una nuova visione della maga, non più mangia uomini ma coraggiosa femminista ante litteram che trasforma gli uomini in bestie solo per legittima difesa». La Circe di Miller «ha una potenza scenica dirompente - trasforma le parole in sangue, sudore e carne. È un'eroina senza tempo che reclama di essere ascoltata. Noi l'abbiamo fatto. La sua storia, che attraversa i secoli raccontando la storia di ogni donna nei secoli dei secoli, ci ha sussurrato i colori, gli accenti e le sonorità da ricreare in scena. E, per finire, la dolente umanità che trasuda dalla sua divina immortalità ci ha svelato l'irripetibile magia che solo la verità può regalare alla finzione». Il tour cilentano di Di Girolamo continua domani, ore 19, alla Sala Keys di Pollica dove, con Federica Ottombrino (chitarra, fisarmonica e voce) porta «Errori», storie di vita e di solitudine tratte da racconti di Marquez, Cortàzar e Galeano.
 

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