Cantieri fermi e voragini: il parcheggio impossibile

Prima lo stop & go dei lavori, poi la pandemia, poi il tira e molla tra il Comune e la Rfi

L'area in questione
L'area in questione
di Brigida Vicinanza
Mercoledì 4 Gennaio 2023, 08:17
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Da un lato un video che diventa virale sui social e sui gruppi whatsapp in poche ore, dall'altro la (quasi) discarica a cielo aperto di un cantiere fermo ed infinito. In mezzo la necessità di cittadini, turisti e commercianti di avere più posti per la sosta auto a disposizione nel deserto dei parcheggi in centro città. Zona porto, tra il Crescent e la zona di Santa Teresa: le immagini sono di un cittadino e ritraggono la difficoltà nel percorrere a piedi la strada tra gli stalli auto del parcheggio a pagamento tra buche e asfalto (lì dove è presente) dissestato, mentre il resto è quasi terra battuta. «Parcheggio a pagamento 2 euro all'ora - si legge nella didascalia a corredo del video - pericoloso per le auto e anche per le persone». Da qui la pioggia di critiche per le condizioni dell'area adibita a parcheggio che vanno a sommarsi a quelle per i posti auto in piazza Cavour che non vedono la luce, riducendo così la possibilità di parcheggiare al centro di Salerno, solo all'area di piazza della Concordia e a quella dei sotterranei di piazza della Libertà.


Problema acuito dalla presenza dei turisti in città per la kermesse di Luci d'artista: il tappo del weekend, nei pressi del palazzo della Provincia, ha fatto adirare non poco i salernitani che - ad oggi - rimangono sul piede di guerra.

Il cantiere Cavour (di sottoservizi) è fermo e all'interno della recinzione sono visibili anche i rifiuti abbandonati, segno tangibile di inciviltà (sacchi di spazzatura e cartacce) ma anche di immobilismo (scarti riconducibili ai lavori). La questione rimane (ancora) aperta e a nulla sono serviti gli appelli dei consiglieri comunali di opposizione, le denunce e proteste dei cittadini e anche i controlli della Polizia Municipale dopo le segnalazioni che riguardavano l'ennesimo restringimento della carreggiata a disposizione di pedoni e automobilisti. I riflettori sono ancora accesi sull'eterno cantiere (mai avviato davvero per l'opera prima). Tra il restringimento della strada, traverse per la svolta delle auto non più fruibili e passaggio interdetto, la zona è diventata un «girone dell'Inferno Dantesco». L'avevano definita così, qualche settimana fa, i cittadini costretti a farci i conti nel pieno dei fine settimana natalizi. Sulla tabella di marcia dei lavori non è ancora segnata la data di fine perché non c'è ancora un cronoprogramma definito del cantiere vero e proprio. Neanche dopo le sollecitazioni dell'opposizione di Palazzo di Città (tra cui Roberto Celano e Catello Lambiase) rimasta a bocca asciutta dopo le interrogazioni e le richieste fatte al primo cittadino Enzo Napoli. Una questione che anche l'assessore all'Urbanistica aveva provato (in parte) a chiarire durante il consiglio comunale di metà dicembre.

Prima lo stop & go dei lavori, poi la pandemia, poi il tira e molla tra il Comune e la Rfi per i binari che insistono sul terreno (questione ancora irrisolta) e ancora il blocco perenne. Un problema di non poco conto è lo spostamento (lato Palazzo Sant'Agostino) della cabina di gas metano che insiste sull'area dove si dovrà lavorare per dare vita agli oltre 200 posti auto pubblicizzati sui pannelli che costeggiano la recinzione. Anche questo aspetto ad oggi rimasto un punto interrogativo. Una battaglia quella per l'area che va avanti da anni: i primi furono i Figli delle Chiancarelle nel 2012, i quali sollevarono molti dubbi sulla realizzazione dei posti per la sosta a rotazione e i 90 box pertinenziali in concessione con le rampe di entrata ed uscita progettate in parallelo al lungomare. Una storia infinita e tanti protagonisti: la Rfi - tra questi - proprietaria dei binari che insistono sull'area che per «l'esproprio» vorrebbe l'esclusiva gestione delle stazioni metro in città.
 

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