Cariello, «no» alla scarcerazione:
«Inciderebbe ancora sul Comune»

Cariello, «no» alla scarcerazione: «Inciderebbe ancora sul Comune»
di Laura Naimoli
Venerdì 11 Dicembre 2020, 06:30 - Ultimo agg. 12:44
3 Minuti di Lettura

Il gip Scermino rigetta l’istanza di scarcerazione di Cariello: «È ancora in grado di incidere sul funzionamento del comune di Eboli». Non lascia nulla all’immaginazione, la motivazione dei giudici che ritengono di dover trattenere ancora Cariello, ex sindaco di Eboli, agli arresti domiciliari, misura cautelare scattata lo scorso nove ottobre con diverse accuse, tra cui quella di corruzione. Da quel giorno ad oggi sono emerse, attraverso copiose intercettazioni telefoniche, molte informazioni circa i legami che univano l’ex sindaco alle vite e agli affari di imprenditori del territorio. Nonostante le dimissioni, consegnate a mano alla segretaria comunale Angela Del Baglivo dal suo legale Costantino Cardiello, lo scorso nove novembre, il gip non ha ritenuto opportuno revocare la misura cautelare considerando viva la possibilità per Cariello di incidere sulla macchina amministrativa, nonostante la presenza del neo commissario prefettizio De Iesu, giunto in città circa una settimana fa. Cariello, da quanto emerso dalle intercettazioni del trojan, chiede miracoli e miracoli sembra avere ottenuto, almeno fin qui. 

Il gip Scermino, invece, non crede per fede ai miracoli anche perché lui, più di ogni altro, osserva e ascolta da un punto di vista privilegiato: quello della giustizia. «Il rispetto delle regole, l’attuazione dei principi minimi di imparzialità, la tutela dei canoni basilari della parità di trattamento dei cittadini erano concetti ignoti all’indagato» scriveva Scermino nell’ ordinanza di misura cautelare applicata a Cariello e sono sempre questi i motivi che lo hanno spinto a credere che Cariello potesse, dopo il successo elettorale straordinario, «continuare a mantenere una posizione di vertice all’interno del Comune, da strumentalizzare in modo disonesto per la costante conduzione delle sue relazioni clientelari».

Il rigetto dell’istanza di scarcerazione segue il filo già evidenziato. Ma Cariello non si da per vinto e continua a pensare di poter dimostrare la sua innocenza supportato dai suoi legali, Cecchino Cacciatore e Costantino Cardiello. «Faremo appello – dichiara Cardiello - anche a questo provvedimento al Tribunale della Libertà». 

Intanto il pm Rotondo ha chiesto il giudizio immediato per Cariello, il prossimo 18 gennaio, davanti alla seconda sezione. Il provvedimento riguarda solo Cariello ed è immediato perché non prevede preliminari, nè dovrebbe essere prevista la possibilità di riti alternativi. Per tutti gli altri ci sarà l’avviso di conclusione indagini, secondo l’iter ordinario. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA